Il matrimonio in tempo di Coronavirus
Lettera aperta (semiseria) alle future spose, da una (forse) futura sposa. Cioè io, Elisa.
Ciao future (si spera!) spose!
Chi vi scrive è una donna che ha avuto la malaugurata idea di convolare a nozze quest’anno e che adesso si domanda: “Mi sposerò?!”
Una donna che fa i conti con una situazione mai vista in precedenza e che si pone mille domande su ciò che sta accadendo e che, in segreto e in modo titubante, si chiede se il matrimonio si farà oppure no.
Mi chiamo Elisa, 44 anni, con la passione dello scrivere e dello scrivere lettere mai inviate al destinatario, ma questa è un’altra storia e la lasciamo da parte.
Un bel giorno la sottoscritta si alza e, dopo un anno e mezzo di convivenza, guarda il suo compagno e con allegria e spensieratezza gli domanda: “Ma se ci sposiamo? Che ne dici?”
Sono una sposa atipica e controcorrente perché, ad oggi, ho solo la data, le pubblicazioni e le fedi. Niente partecipazioni, niente bomboniere, nessuno stress organizzativo, solo la leggerezza di voler vivere quel giorno con la propria famiglia e il sogno grandissimo di avere vicino mia sorella che vive negli States e i miei nipotini (a volerla dire tutta, dovrei ancora conoscere l’ultimo nato, di 9 mesi).
Quindi nessun fornitore con cui confrontarmi in caso di matrimonio saltato, nessun catering o
ristorante con cui confrontarmi, solo il problema dell’incisione della data sulle fedi, non ancora fatte.
Certo io sono una sposa atipica.
In questi giorni, tra una battuta (‘”Decido di sposarmi e guarda un po’ che disastro si scatena”) e la paura e la preoccupazione per questa pandemia, ho pensato alle future spose e ai problemi, alle paure e alle sensazioni che potevano avere in questi giorni.
Ed ecco questa lettera aperta a tutte voi.
Certo non offro soluzioni ai vari problemi o alle delusioni; solo un momento di confronto e, se avete
bisogno, di sfogo.
Perché, certo, in tempo di pandemia un po’ ci si vergogna a preoccuparsi del proprio matrimonio, mentre c’è chi combatte in prima linea contro la malattia e chi si dispera per le conseguenze economiche.
Eppure immagino i numerosi problemi da affrontare in un’Italia-zona rossa: come si fa a tornare nella
propria terra natia, tra le cui braccia festeggiare e coronare l’amore? Come si fa quel giorno ad avere
accanto i parenti, o addirittura i testimoni, che vivono in un’altra regione? O a Londra? O, come nel mio caso, addirittura a Boston?
Senza parlare delle cose già stabilite, già pagate (Le caparre verranno perse? È vero che la cosa più
importante è la salute, e qui la sottoscritta lo afferma con determinazione… ma per chi non zappa i soldini nell’orto è un problema e un cruccio).
Ho pensato a cosa possono aver provato le donne che dovevano sposarsi in questi giorni e invece si sono trovate bloccate e impossibilitate a recarsi in Chiesa, con una data non solo incisa sulle fedi, ma proprio dentro al proprio cuore.
Quanti “se” ci pulsano a intermittenza nella testa? E vogliamo poi parlare del tatto e della delicatezza che contraddistinguono il popolo italico, tra un “rimanderai il matrimonio, o che vuoi che sia?” e un “ma allora poverina, devi rimandare il matrimonio?”, frasi accompagnate da un mezzo sorrisino?
E intanto ti scappa da piangere, oppure sei sul punto di esplodere e ti senti prigioniera dell’attesa, di sapere cosa succederà tra qualche ora, o qualche giorno, per decidere finalmente se rimandare o meno. Il mio ‘giorno’ è il 30 Giugno.
Sembra lontanissimo, ma, braccati come siamo dal Coronavirus, non è poi così lontano, soprattutto con la faccenda dei voli sì /no/boh dagli Stati Uniti.
Che dirvi ragazze, future spose sull’orlo di una crisi di nervi?
Essendo una sposa atipica, ho vissuto la faccenda finora in modo decoroso e pacato; ho avuto un crollo solo domenica sera quando, via Skype, vedendo i miei nipotini che dovrebbero essere i miei paggetti, ho realizzato che forse il giorno del mio matrimonio non saranno lì con me.
E voi come state vivendo questo momento? Quali sono le vostre sensazioni? Quali sono i problemi da affrontare? Scrivetemi qua sotto nei commenti usando l’hastag: #matrimoniointempodicoronavirus
Intanto concludo questa lettera semiseria con un grande abbraccio a ogni futura sposa.
E vi grido dal balcone immaginario dell’Ordinario Magazine: “Viva l’amore che vince sempre su tutto! Anche sulla pandemia!”
2 Comments
Ciao volevo una bella frase da dedicare ai miei cari amici che dovevano sposarsi tra 3 giorni
Mi puoi aiutare a trovare una bella frase .
Adesso hanno deciso di sposarsi l’anno prossimo a dicembre.
Ps : io spero di sposarmi il 22 aprile 2021
Grazie
Alla fine l’amore trionfa, disse l’Amica a cui il vestito non andrà sicuramente bene , dopo mesi di tentativi (falliti, ma mangiati) di pizza fatta in casa . Speriamo che i paggetti, nel frattempo , non diventino adolescenti brufolosi e ribelli e i confetti scaduti .
Sposi coraggiosi in Pandemia, non c’è dubbio. Sorge una domanda : ma il riso si deve bollire per tirarlo altrimenti non è sterilizzato ? Come dice il detto “sposa igienizzata, sposa fortunata “.