Storie di Ordinaria quarantena (6). Meri, non fermiamo la fantasia, progettiamo il futuro!

Meri Gronchi

Oggi raccogliamo l’esperienza di Meri Gronchi, designer cascinese di arredi classici di lusso per l’estero, moglie e mamma di due gemelle di 6 anni e socia attiva della Società operaia di Cascina.

Ciao Meri, come stai vivendo il momento attuale?

“Ciao a tutti. Faccio un paragone traendo dal mio lavoro: progettualmente parlando, consiglio di utilizzare questo tempo da vivere non come UN’opportunità ma come L’opportunità. Anche se sono spaventata e preoccupata come tutti, sto cercando di passare una quarantena dedicata alla fantasia, senza contaminazioni da influenze esterne, quello che serve per l’avanguardia del design classico di alto livello per l’estero. In questo periodo, dove il mondo si é apparentemente fermato, non dobbiamo avere paura di avere paura ma far sì che il nostro istinto ci spinga a scavalcare l’ordinario e progettare il futuro: nel mio caso un design ancora più innovativo”.

Il tuo settore sta già risentendo della crisi?

“Il mio settore, quello dell’arredamento di lusso per l’estero, al  momento non si ferma e, anche se ci sono degli ostacoli concreti, noi del settore dobbiamo lottare con i denti e con le unghie per pensare a un “dopo”. Per questo cerchiamo di offrire, anche in questo tempo, nuovi inediti progettuali dedicati ai clienti che, da tutto il mondo, arriveranno (speriamo!) al Salone del Mobile di Milano, al momento rimandato a Giugno 2020. La fantasia non si ferma e la manualità degli artigiani di determinati settori neanche. Ora, più che mai, la creatività italiana è in “gestazione” e in attesa di partorire un fuoco d’artificio pieno di colori così grande che il settore possa attingere da ogni sfumatura per creare nuove possibilità lavorative artigianali di alta specializzazione”.

Come stai vivendo queste giornate?

“Il mio lavoro è doppio in quanto continuo a lavorare da casa e a prendermi cura delle mie due gemelle di 6 anni e….di tutti i compiti a casa che devono fare e seguire! Inoltre il mio cuore e il mio impegno non si ferma neanche per la Società Operaia Cascina, per la quale pianifico eventi e altro. La Società Operaia Cascina nasce nel 1863 come Società Operaia di Mutuo Soccorso, dunque storicamente sensibile a questo periodo di dolore. Stanca? Preoccupata? Ovviamente si. In questo periodo, fra le mura di casa, non cerchiamo solo protezione ma anche trasformazione. Non mi illudo, ma sono fiduciosa che questo periodo di solitudine possa, a ognuno di noi, far capire l’importanza della nostra terra e seminare dunque i frutti più resistenti, belli da vedersi e che gustetemo quando finalmente arriverà un’estate con la E maiuscola. Non ci resta altro che aspettare e progettare, perché la fantasia non si fermi mai!.

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