Storie di Ordinaria quarantena (9). Alice, prof e illustratrice, parola d’ordine: vietato impigrirsi!

La nostra ottava Storia di Ordinaria quarantena prosegue per le regioni d’Italia e ritorna in Veneto per raccontarci la vita di Alice: archeologa, illustratrice, batterista e professoressa. Una vita piena e ricca di impegni, quella di Alice Walczer Baldinazzo, che trova il modo di non fermarsi nemmeno in questi giorni di emergenza sanitaria e reclusione forzata.

Leggiamo cosa ci racconta!

 

Alice, noi ti conosciamo come una ragazza super dinamica: archeologa, illustratrice, e da poco anche professoressa, motivo per cui, sei stata una delle prime a rimanere a casa dal lavoro… anche perchè sei Veneta, una delle regioni colpite per prima dall’emergenza. Come hai vissuto tutto questo, da “pionera”? Quando vi è arrivato lo stop a scuola hai subito capito che la cosa stava diventando seria?

“Nelle prime settimane non era percepibile la gravità della situazione. Per molti sembravano solo semplici precauzioni, per alcuni anche esagerate, ma questo perché le informazioni che passavano non erano ben chiare. Le prime settimane sono state molto confusionarie e molti non capivano bene cosa stesse succedendo: si cercavano risposte anche attraverso fonti non ufficiali e questo è andato ad aumentare il caos generale”.

Puoi dirci, più in generale, come ti è sembrato che il Veneto – le persone vicino a te o che conosci – abbiano vissuto per primi questa epidemia? Com’era la vita lì quattro settimane fa?

“Non essendoci stato uno stop generale fin da subito, molti di noi hanno minimizzato la cosa le prime settimane. Per me e per i miei colleghi di scuola sembrava uno stop precauzionale e ci si aspettava di tornare a scuola passate le due settimane di fermo delle attività didattiche. Le opinioni delle persone che conosco erano divergenti e nelle prime settimane ho sentito le opinioni, ragionamenti e teorie complottiste più incredibili di sempre!”

I tuoi studenti hanno capito che cosa stava succedendo, o no?

“All’inizio l’entusiasmo dei miei studenti era incontenibile, questo perché lo stop delle lezioni appariva come un prolungamento delle vacanze di carnevale… ora mi dicono che hanno nostalgia della scuola, dei compagni, dei professori (ma non ci credo troppo perché sono un po’ ruffiani) e stare a casa per loro sta diventando pesante e  noioso ovviamente…”

Forzatamente a casa, pensiamo che tu stia producendo molto come illustratrice? Ci racconti o mostri qualcosa, che siamo curiosi? 🙂

“Al momento sto lavorando per diversi progetti: musei, grafiche e illustrazioni di vario genere. Il lavoro dell’illustratrice/grafica si svolge prevalentemente a casa e molti di noi (illustratori) hanno deciso di dare qualche consiglio ‘illustrato’ a chi il lavoro da casa non l’ha mai sperimentato grazie ad un’iniziativa promossa on-line dell’Associazione Illustri. Ecco qui il mio consiglio: mettersi comodi (qui si direbbe ‘stravacà’), piedi scalzi e pigiamino con fantasia (il più imbarazzante possibile mi raccomando!). (vedi immagine)”.

Illustrazione
Illustrazione #iorestoacasa di Alice Walczer Baldinazzo, artista vicentina

Il tuo lavoro creativo almeno sta proseguendo o hai perso anche tu delle commissioni, nel frattempo?

“Questo stop generale ha risvegliato dal letargo diversi clienti che per mesi non sentivo più. Evidentemente stando a casa hanno deciso di riordinare un po’ la scrivania e ora mi trovo sommersa di lavoro! Poi è da considerare anche il lavoro da insegnante: io e i miei colleghi stiamo lavorando moltissimo per tenerci in contatto con i nostri studenti (video lezioni, riunioni con professori, consigli di classe e comunicazioni con i genitori sempre e solo on-line) e questo comporta tantissime ore davanti al PC”.

Ci racconti una tua giornata-tipo ai tempi del Coronavirus?

“La mia giornata tipo è molto simile a quelle che svolgo nei periodi di produzione di illustrazione e grafica, solo più intensificata per quanto riguarda l’attività lavorativa. Cerco di tenere e tenermi in ordine (anche per rispetto della mia coinquilina che chissà se mi sopporterà più finito questo periodo di reclusione!). La mattina la occupo con video-lezioni e le attività relative alla scuola, il pomeriggio ai disegni e grafiche, la sera mi concedo un bel filmetto e perché no… anche uno spritz home made!”

Anche tu, come molti, non vivi più con i tuoi genitori? Sei preoccupata per loro?

“I miei genitori sono molto tecnologici: riusciamo a comunicare regolarmente e a mia madre, in particolare, piacciono molto le videochiamate! Ci divertiamo con videochiamate di gruppo e ogni giorno nella nostra chat di famiglia whatsapp ci mandiamo video, audio e immagini per sdrammatizzare! Siamo una famiglia di comici”.

Vuoi lasciare un messaggio a chi ci sta leggendo?

“Certo! Il mio messaggio è: cerchiamo di trovare il lato positivo di questo periodo! Scopriamo cosa ci fa divertire, vietato impigrirsi (concesso solo il pigiama) e sperimentiamo cose nuove: letture, film, disegni, balletti in salotto, canto lirico in cucina e un “bicerìn” in compagnia dei tuoi amici in video conferenza!”

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