Le donazioni al tempo del coronavirus, tra paura di donare e necessità di sangue.

Le donazioni al tempo del virus, tra paura di donare e necessità di sangue. Per fare un po’ di chiarezza abbiamo incontrato, ovviamente virtualmente, il Presidente dell’Avis provinciale della Spezia e presidente della sezione donatori del Comune di Arcola Alberto Lupi. Ci ha spiegato perché in questo momento terribile è fondamentale continuare a donare, senza paura e in sicurezza: tutte le sezioni accreditate si sono organizzate per accogliere e gestire le donazioni rispettando tutte le disposizioni normative impartite per ridurre le occasioni di contagio.

Neppure un virus terribile come il Covid-19 riesce a logorare l’ideale di quei primi donatori che hanno fondato l’associazione, l’idea della «Charitas usque ad sanguinem – carità fino al sangue»; anzi proprio in questi momenti l’Avis è ancora più forte e continua ad esprimere in modo meraviglioso quel sentimento di solidarietà che rende un insieme di cittadini una comunità vera e propria.

Ecco la nostra intervista:

Presidente, a causa dell’epidemia di Coronavirus le donazioni sono in calo in media del 10%”. L’Avis ha annunciato che “Di questo passo saremo in emergenza alla ripresa delle attività chirurgiche. Perché è importante continuare a donare?

“AVIS ringrazia tutti i donatori, la loro risposta alla richiesta costante di sangue di queste settimane ha rappresentato una delle notizie più belle che potessimo raccontare. Come sapete l’emergenza che sta colpendo il nostro Paese non può lasciarci indifferenti di fronte alle necessità che tanti pazienti continuano ad avere. Oltre 1800 persone in Italia ogni giorno, hanno bisogno di trasfusioni: circa la metà di loro sono pazienti talassemici, leucemici e con altre forme oncologiche che richiedono scorte ininterrotte per avere garanzie di terapie o per la speranza di vita. Non possiamo fermarci, tutte queste persone hanno costantemente bisogno di noi”.

 

Alberto Lupi, Presidente provinciale Avis La Spezia

I centri prelievi della Provincia della Spezia hanno continuato a funzionare: come è stata la risposta dei donatori?

“La settimana scorsa con l’iniziativa promossa da Avis e Coldiretti, i donatori liguri hanno risposto all’emergenza da ponente a levante; la Liguria ha dimostrato ancora una volta di saper rispondere alle emergenze mettendo in campo le proprie risorse. L’iniziativa «I fiori della Riviera», in prima linea per la raccolta di sangue, ha portato i suoi frutti…e fiori: per tutta la settimana infatti Coldiretti Liguria ha regalato ai donatori di sangue dei bellissimi fiori e piante della Liguria per ringraziarli del loro prezioso gesto. I donatori sono stati numerosi e tutti molto contenti dell’inaspettato dono”.

La risposta ha coinvolto tutta la Regione, partendo dall’ospedale di Sarzana, toccando le Unità di Raccolta associative dell’AVIS di Lerici, Arcola, La Spezia, Sestri Levante, Santa Margherita Ligure, Recco, Genova, Busalla, Varazze, Celle ligure, Savona e per concludersi all’ospedale di Imperia.

“All’appello lanciato hanno risposto moltissimi donatori e aspiranti donatori per stendere il braccio e assicurare le scorte di sangue necessarie a sostenere il fabbisogno dei malati. Il risultato di queste settimane ha contribuito a ripristinare le scorte di sangue, ma l’emergenza sanitaria non è finita ed è necessario – così come continuare a vigilare sulla prevenzione dal contagio da Covid-19 – presidiare anche le giacenze di emazie, che dovranno continuare ad assicurare disponibilità di sangue anche nelle prossime settimane e mesi”.

Le donazioni avvengono in regime di assoluta sicurezza sanitaria, oggi più di prima. Molti si domandano se ci sono pericoli per il donatore o per il ricevente.

“Non ci sono evidenze che il coronavirus si trasmetta tramite il sangue: solitamente i virus respiratori non si trasmettono con le trasfusioni e non c’è stato finora alcun caso di contagio da coronavirus tramite il sangue, nemmeno durante le epidemie di SARS e MERS-CoV. Per i riceventi è sicuro ricevere sangue trasfuso.

Prima di andare a donare il sangue, al donatore viene chiesto se abbia sviluppato sintomi legati al coronavirus e se sia entrato in contatto con persone risultate positive o sospette positive.

I donatori devono infine mettersi in contatto con gli operatori sanitari nel caso in cui sviluppino sintomi, come un raffreddore, entro quindici giorni dalla donazione. È un’attenzione che viene chiesta sempre ai donatori, perché sintomi simili potrebbero essere legati alla presenza di un qualche tipo di patologia. Si tratta quindi di una procedura di estrema precauzione, che serve per tutelare al massimo la salute sia del donatore sia del ricevente. In questo caso, la sacca di sangue già donato viene buttata”.

Come si può diventare donatori?

“Ricordiamo che per diventare donatori bisogna essere in buona salute, avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni e un peso non inferiore a 50 Kg. Bisogna prenotarsi ai numeri telefonici del Centri prelievi accreditati, non serve essere a digiuno ma presentarsi muniti di documento d’identità e codice fiscale.

Ricordiamo che il Ministero della Salute ha chiarito che gli spostamenti di volontari e donatori finalizzati all’attività di donazione del sangue e degli emocomponenti devono essere considerati attività sanitaria essenziale e necessaria. Basta pertanto compilare l’autocertificazione per andare a donare o per andare in sede a svolgere attività per la donazione”.

Che messaggio vuol lasciare ai nostri lettori?

Tutto questo continua a essere possibile grazie ai donatori e al loro gesto periodico, anonimo, volontario, gratuito, responsabile e associato. Un atto di sensibilità che è stato colto colto in massa e che ha visto i donatori farsi avanti per il bene degli altri. Grazie al loro senso di solidarietà abbiamo dimostrato ancora una volta cosa significa essere volontari e quanto l’impegno di ognuno di noi sia fondamentale per il benessere della collettività. Spero che il mio GRAZIE arrivi a tutti e che tutti i lettori si uniscano a me”.

 

Per tutti quelli che stanno leggendo dalla provincia della Spezia, di seguito sono riportati i contatti per prenotare le donazioni:

Centro Trasfusionale della Spezia, l’AVIS Comunale della Spezia o il Centro Mobile, telefonando al numero 0187 511089 (AVIS Favaro), mentre per le donazioni all’ospedale di Sarzana si dovrà chiamare l’AVIS Sarzana al 366 6290940.

 

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