A piedi sulla Via degli Abati (seconda tappa)

Eccoci nuovamente con voi cari amici dell’Ordinario, siamo pronti per la seconda tappa della Via degli Abati, quella che porta da Colombarone a Pometo.

Dopo un’energetica colazione, ci mettiamo in cammino attraversando l’abitato di Colombarone: un susseguirsi di edifici in sasso che, anche se in parte ristrutturati, non nascondono la loro antica e moderna natura di casali e cantine per la produzione del vino. Percorriamo l’unica strada centrale e una volta superata l’ultima casa, quello che ci appare davanti è un paesaggio incredibile, fatto di colline degradanti a perdita d’occhio, con interminabili filari di vite perfettamente allineati.

Sulla Via degli Abati
Tra le vigne sulla Via degli Abati_ Ph. Nicoletta Gabriellini

Questo è il paesaggio che ci accompagnerà per tutta la giornata.

Siamo nella zona dell’Oltrepo Pavese, dove da secoli l’attività principale è la produzione di vino, anche centri abitati più piccoli ce lo ricordano con la loro forma architettonica: piccoli gruppi di case in sasso intorno alla cantina padronale principale. Casa Cavagna, Ca’ Barbieri, Ca’ Tessitori, Casa Buda,  sono solo alcuni dei borghi che incontriamo. Già nel nome racchiudono storie di famiglie, di mezzadri e di contadini chiamati per la vendemmia; storie millenarie che ogni anno si ripetono per produrre l’oro di queste terre. E mentre passo dopo passo, proseguiamo in un continuo saliscendi nel totale silenzio lungo questa meraviglia, chiudiamo per un attimo gli occhi e immaginiamo i canti e il vociare da un filare all’altro durante le vendemmie, gli amori nati e finiti, la gioia dei bambini e la fatica degli adulti.

I vigneti ci fanno compagnia per circa 15 km quando la strada comincia a salire più rapidamente fino ad arrivare al tratto di percorso composto  da 130 gradini, chiamata “a ricordo dell’antico fatto” che ci conduce alla sommità di un colle da cui svetta, come un faro su un mare verde, la Chiesa di Canevino.

Quale sarà questo “antico fatto”?

Si tratta di un episodio ancora legato alla figura di Colombano e più precisamente al passaggio del corteo con le reliquie dell’abate di cui vi abbiamo già raccontato nel pezzo precedente (leggi qui).

Si narra che fra i fedeli radunatisi in strada per pregare davanti alle spoglie del santo, vi fosse anche un bimbo muto dalla nascita, che improvvisamente iniziò a parlare. Il paese di Canevino, a ricordo del miracolo, ha eretto una statua del santo a fianco alla chiesa.

Prendiamo fiato, mangiamo una manciata di frutta secca e ripartiamo finalmente verso un sentiero in discesa che ci porta verso la meta della nostra seconda tappa: Pometo. Il borgo rivela subito la sua natura di centro rurale di produzione di vino. Cantine, vigneti e case in sasso intorno ad un unica piazza in cui vi sono le uniche due “botteghe” : un bar e un negozio di alimentari. Ovviamente pernotteremo in un’azienda vinicola che affitta camere ma dove ceneremo? Non ci crederete ma il proprietario della locanda ci ha prestato la sua Fiat Panda per andare a cenare al ristorante del paese vicino!

Salumi, formaggi, ravioli al brasato e ovviamente…..un ottimo calice di vino rosso! Stasera dormiremo un sonno profondo pronti per la prossima tappa.

Sulla Via degli Abati
Scorci sulla via degli Abati_Ph. Nicoletta Gabriellini

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