Un corto sugli ulivi della Puglia tra i vincitori del Global Short Film Awards di New York

Cortometraggio La Paddotta The Clump

La Paddotta/The Clump, cortometraggio di finzione diretto da Gino Martella, salentino di nascita e sarzanese di adozione, vince il premio Best Nature Film al Global Short Film Awards di New York.

La Paddotta The Clump, cortometraggio
La Paddotta The Clump, cortometraggio

Un uomo attraversa la campagna salentina devastata dalla fitopatia causata dal batterio Xylella fastidiosa, con tronchi di ulivo morti, trasformati in volti da uno scultore. Porta in mano un barattolo di vetro vuoto. Vicino ad una sorgente d’acqua c’è una zolla di terra: la paddotta. L’uomo non è solo nella piccola valle. C’è sempre bisogno degli altri per sapere chi si è.

La paddotta in dialetto salentino è una zolla di terra, nel corto rappresenta il mito delle radici, il ritorno a casa dell’eroe, il viaggio a ritroso nella propria vita alla ricerca dei luoghi che ci hanno visto felici.

Abbiamo chiesto  all’autore come sia nata l’idea di questo cortometraggio: «Tutto parte da un rito. In estate, dopo la morte di mio padre avvenuta nel 2010, ogni volta che tornavo nel Salento con la mia famiglia, prima di passare da casa di mia madre, passavo dalla nostra campagna. Mio figlio Niccolò prendeva un ramoscello d’ulivo e lo portava sulla tomba di nonno Nicola. Da figlio del Salento, mi sono chiesto: chi sono? Sono Enea “eroe perdente”, che fugge da Troia in fiamme con il padre Anchise sulle spalle, il figlio Ascanio accanto e la statua di Atena in mano? Oppure sono Odisseo “eroe vincente”, che tornato a Itaca dopo 20 anni, riconoscendo suo padre intento a lavorare in campagna con la tunica sporca, resta incerto e dubbioso sul da farsi? Sono Enea in cerca di risposte che riguardano il futuro e le ragioni stesse del peregrinare? Oppure sono Odisseo, mosso dal desiderio di conoscere il destino personale? Sono figlio di Anchise o sono figlio di Laerte?».

Nasce così un film in cui i personaggi di scena non parlano, è la natura stessa a raccontarsi con i suoni che si trasformano in musica, una natura che soccombe sotto gli attacchi della Xylella ma trova comunque il modo per rinascere, creando nuovi spazi e nuovi luoghi.

Cortometraggio La Paddotta The Clump
Uno degli ulivi attaccati dalla Xylella presente nel corto. Ph ufficio stampa

Gli ulivi secolari del Salento hanno vissuto insieme ad intere generazioni di abitanti di questa terra, rappresentando un legame tra umani vivi e trapassati. La loro sofferenza, la loro morte, diventa la metafora della società contemporanea. Il rampicante si avvinghia sul tronco d’ulivo secco. La vita soffoca la morte.

Sono oggi  “patrimonio dell’umanità” dall’Unesco ma lo sono stati sempre, fin dall’antichità, come un lungo un filo che è giunto a noi. Secondo una leggenda, sarebbero stati i Greci ad introdurre nella nostra terra la monumentale pianta divenuta poi sacra alla Dea Atena. L’autore stesso conferma questa percezione: «Credo che negli ultimi anni in molti luoghi del Salento devastati dalla Xylella stia avvenendo un vero e proprio processo di costruzione di una neo-identità, di un neo-Luogo con nuove relazioni sociali. Un processo che partendo dall’abbandono sta creando un qualcosa di nuovo» .

Il racconto visivo è accompagnato da tre voci narranti. La prima, quella del giovane Niccolò Martella (figlio dell’autore), colloca il racconto nei ricordi d’infanzia. La seconda, quella di Giuseppe Cederna, definisce le coordinate della relazione padre-figlio. Infine, la terza voce narrante, quella di Elisa ispirata da Atena, si rivolge agli alberi di ulivo e all’uomo indicando la direzione del nuovo viaggio.

Martella in questa nuova produzione ha come compagno di viaggio il regista apuano Massimo Bondielli. I dialoghi in musica sono realizzati da Marco Jeronimo Merino. Lo spirito guida, il genius loci, è lo scultore salentino Cristian Cataldi. “E poi ci sono i buoni consigli di Fredo VallaAntonello Ricci e Niccolò Martella – commenta l’autore – che sapranno scamparmi dalle secche narrative”.

Da sinistra Gino Martella, Antonio Cataldi, Massimo Bondielli
Da sinistra Gino Martella, Antonio Cataldi, Massimo Bondielli_ Ph. Ufficio stampa

La Paddotta è il quarto lavoro della Caravanserraglio Film Factory », fondata nel 2014 da Martella insieme a Massimo Bondielli e Marco Matera, che ha al suo attivo la seguente filmografia:

Se io fossi acqua (2013) proiettato a Milano EXPO 2015

Ovunque proteggi (2015) menzione speciale ai Nastri d’Argento 2017

Il sole sulla pelle (2019) finalista ai Nastri d’Argento 2019

La Paddotta-The Clump (2023) in selezione ufficiale al Lucca Film Festival 2023 –  Amarcort Film Festival 2023 – Corto Week Ente 2023 – Miglior Soggetto –  Tokyo International Short Film Festival 2024

La premiazione avverrà il 25 maggio a Cannes (in concomitanza con il Festival del cinema) presso il Carlton Hotel. Durante la serata di gala saranno selezionati dalla lista dei film vincitori e verranno annunciati i vincitori per il Miglior Attore, la Miglior Attrice, il Miglior Film e il Miglior Regista

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