Nel laboratorio artistico di Emanuele Giannelli

Emanuele Giannelli, scultore affermato nel panorama internazionale, ha aperto le porte del suo studio di Querceta (Lucca). Quale migliore occasione per andare a curiosare nel luogo dove le sue idee prendono forma?

Per arrivare al laboratorio si passa dal giardino dove si erge uno dei suoi titani umanoidi, rigorosamente con lo sguardo celato dietro gli occhiali.

Gli occhiali sono una costante nella produzione artistica di Giannelli ed è lui stesso a spiegarci il perchè di questa scelta. “Per me hanno due significati diversi. Il primo è che sono diventati un po’ il mio marchio di fabbrica e secondo è che mi piace molto l’uso degli occhiali perchè tolgono lo sguardo.

Lo sguardo è proprio la cosa più intima e umana che abbiamo. Se tolgo dalla vista gli occhi, sono obbligato a cercare altrove qualcosaltro di così vivido. Da umano con gli occhiali di questo tipo diventi un po’ disumano. C’è anche molta contemporaneità in questo: adesso siamo diventati un po’ tutti umanoidi. Dall’occhiale del saldatore è diventato anche il binocolo, talvolta un monitor e quindi ha aperto la strada anche alla visionarietà.

Non vedi lo sguardo di queste persone ma lasciano spazio al mondo onirico”.

Poco distante un altro dei suoi uomini sospeso nel vuoto, come se avesse appena saltato da un trampolino. Con il corpo raccolto per didurre l’impatto sull’acqua sembra che voglia fuggire dalla realtà, raggomitolandosi, escludendo dal suo io tutti e tutti. Nemmeno vuole incrociare lo sguardo di chi gli passa accanto.

Prima di entrare nel laboratorio, si passa nella sala dove Giannelli espone i suoi ultimi lavori, pronti per finire chissà dove nel mondo. Poco distante l’officina e il laboratorio del figlio Rocco che dipinge a olio su tela volti per metà iperrealistici e per l’atra metà da immaginare.

Ma cosa pensa Giannelli in merito all’evoluzione dell’Intelligenza artificiale e il rapporto che ha stessa ha con l’arte?

Alla fine all’intelligenza artificiale quello che gli manca è proprio l’intelligenza, c’è poco da fare. Perfettibile sempre e domani più articolata rispetto a oggi, continuerà a elaborare dati ma quei dati dentro chi ce li mette se non l’uomo?

“Noi siamo degli animali straordinari – afferma Emanuele Giannelliabbiamo capacità tecniche e un’intelligenza pazzesche poi però non sappiamo gestirle sempre bene e scoppiano grandi casini. L’inteligenza artificiale è un po’ così ma con una potenzialità moltiplicata per dieci. Potrà permettere di creare e di avere altre cose a disposizione poi però il tocco dell’artista ci vuole sempre”.

Giannelli, nel suo studio inondato di luce, tra le opere in lavorazione sui tavoli e le armature ultimate generosamente spiega, racconta, risponde alle domande con quella luce negli occhi di chi ama profondamente ciò che fa e che non si risparmia. Sono lontani i tempi in cui andava a proporrei suoi lavori alle gallerie: adesso sono i galleristi che arrivano da lui.

La prossima importante esposizione in calendario sarà quella in programma alla Fabbrica del Vapore a Milano, dall’11 giugno fino al 5 ottobre: ‘Il caos e l’uomo’.

È grazie all’evento ‘Giro d’Arte’ che a Pietrasanta e dintorni, sabato 24 e domenica 25 tanti laboratori di pittura, mosaico e scultura come quello di Emanuele Giannelli hanno accolto i visitatori. L’idea è nata da due artisti che hanno trovato proprio nella cosiddetta piccola Atene la giusta ispirazione per incentivare la propria creatività: Sarah Monk, scrittrice e producer inglese che ha lavorato per prestigiose istituzioni museali come il British Museum e Mike Axinn, sound editor con all’attivo decine di film tra i quali Titanic.

 

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