“I santacrocesi hanno sognato insieme a me,
e io voglio farli sognare ancora”.
Chiara Gorgeri, 20 anni, di Santa Croce sull’Arno, studentessa universitaria in Scienze dei Beni Culturali a Pisa e una particolare predilezione per l’arte medievale.
Segni particolari: Miss Toscana.
Ha partecipato alle finali di Miss Italia, lo scorso 6 Settembre, a Jesolo, arrivando nelle prime 20. A Santa Croce, come canta il suo figlio più celebre, Don Backy, c’è “un Carnevale che al confronto scompare il Brasil” e i quattro gruppi che ogni anno si sfidano a colpi di maschere si ingegnano a realizzare eventi per far divertire la gente anche al di fuori del periodo carnascialesco.
Lo scorso 6 settembre il Gruppo de “La Lupa” organizzava una festa nella piazza principale del paese, una cena a base di tordello che – recitava la locandina – con un buon vinello ci sta a pennello. Sul palco suonavano bravissimi epigoni di Jovanotti. Ma tutti guardavano il maxischermo sintonizzato sulla diretta da Miss Italia. In quello schermo c’era Chiara, accolta da grida da stadio ogni volta che veniva inquadrata. Se non fosse stata dentro lo schermo sarebbe stata in piazza a servire il tordello, perché è della “Lupa” e a queste cose ci tiene, e tanto, e guai a mancare a un evento che, come tutti quelli legati al Carnevale, modella l’identità dell’industriosa e ricca cittadina, snodo nevralgico dell’industria del cuoio e delle pelli, che sorge al confine fra le province di Pisa e Firenze e fa da spartiacque al passaggio dell’Arno. Le grida di incitamento erano quelle della sue gente, che l’ha poi accolta all’alba, di ritorno dal Veneto.
Vincitrice della kermesse toscana, conclusasi dopo interminabili selezioni svoltesi per tutta la regione a Casciana Terme, la Gorgeri, bellissima e al tempo stesso dotata dello sguardo e dei modi semplici da “ragazza della porta accanto”, cosa che rende il tutto più vero, non ha rimpianti per non aver fatto il colpaccio finale, e si gode il suo momento d’oro con umiltà, con voglia di giocarsi le sue carte nel mondo dello spettacolo e al tempo stesso con la consapevolezza di essere entrata nei cuori dei santacrocesi.
Ecco il botta e risposta avvenuto pochi giorni dopo il suo ritorno a casa. Uno scambio che rivela la genuinità della ragazza e testimonia alcuni interessanti aspetti di cosa significa partecipare a eventi così importanti.
Chiara, hai sentito la responsabilità di rappresentare una comunità?
Più che la responsabilità ho sentito un grande calore da parte di tutti, a cominciare dal gruppo della Lupa. Loro hanno sempre avuto una grande stima di me, anche il Carnevale vedono che lo faccio con passione e lì dentro questo è sempre valorizzato. Due anni fa mi hanno fatto portare una maschera in pelle che poi ha vinto un premio speciale.
A Jesolo ti rendevi conto di questo?
Avevo poco tempo per star dietro a tutto, ma c’era mia mamma Daniela ad aggiornarmi su tutti i messaggi e gli incoraggiamenti che arrivavano. Sembra scontato dover dire che il calore delle persone fa piacere ma è assolutamente così; quando fai un’esperienza così intensa avere anche tutto il paese (alla fine lo posso dire, era tutto il paese) dalla mia parte per me è stato fondamentale.
Da quando hai la passione per questo mondo dei concorsi di bellezza?
Miss Italia per me è sempre stato un sogno; quando lo guardavo da bambina in tv era come vedere delle principesse. Poi il nonno materno Bruno aveva tanta stima di me e quando vedeva che la cosa mi piaceva così tanto mi incoraggiava e mi diceva: “Ti ci voglio vedere un giorno, ti ci voglio vedere”. Nonostante non ci sia più io ho deciso di tentare questa avventura anche per lui. Insomma, prima o poi sapevo che avrei fatto Miss Italia. Quest’anno, visto che l’estate l’avevo praticamente vuota, e l’avevo tutta da organizzare, ho detto: “Se anche mi dovesse occupare tutta l’estate, come poi è stato, io vado, quest’anno sento che è il momento giusto”. Ho partecipato, all’inizio non pensavo nemmeno di passare il provino, poi invece superavo selezione dopo selezione (sono state talmente tante che nemmeno le ricordo più, so solo che ho girato tutta la Toscana) e sentivo di acquisire un valore aggiunto. A Casciana Terme ho vinto il titolo di Miss Toscana, che mi ha qualificato direttamente per la finale di Miss Italia a Jesolo. E lì c’è stato uno dei momenti in assoluto più emozionati, quando ho dedicato la vittoria a mio nonno, e quando il presentatore annunciando la mia vittoria ha detto: “… e dovrà fare una chiamata particolare al nonno…”.
Di quale valore aggiunto parli?
Io per anni ho fatto teatro con mamma, che recita per hobby, dietro le quinte, e una volta da bambina sono stata anche in scena, e dunque quel mondo lì l’ho un po’ assaporato, e mi piaceva. Ma il palco di Miss Italia è un’altra cosa, perché intanto sei davanti a persone che ti giudicano, cioè tu sai che vai lì per essere giudicata, e questo non è da tutti. E poi ti devi mettere in gioco, non solo fisicamente ma anche caratterialmente, perché nelle selezioni locali ti fanno parlare e in quei 10 secondi tuoi devi lasciare un’impronta ai giudici; il modo in cui ti presenti, in cui articoli le parole, il tuo tono di voce possono già fare un po’ di differenza.
Cosa hai imparato nel corso di questa estate?
Fra le altre cose a stare ferma davanti al pubblico, perché finché fai teatro hai un ruolo e lo interpreti guidata dal regista; invece lì per molto tempo sei ferma nella posizione classica delle miss e anche se devi sorridere duri una grande fatica. Ma soprattutto, e specialmente a Jesolo, ogni giorno, da quando mi svegliavo a quando andavo a dormire, ero messa di fronte ai miei limiti caratteriali ed ero spinta a superarli; un grande test fisico e psicologico.
Hai versato tante lacrime in quei giorni a Jesolo?
Sì, tante; perché io ho fatto questa cosa per gioco, e invece (so che sembra paradossale) ho a un certo punto avuto la paura di andare avanti. Perché comunque là hai una possibilità su 80 e quindi devi anche considerare quello, cioè di vincere. Ora, di poter fare qualcosa nel mondo dello spettacolo lo consideravo, però sapevo di avere a casa una vita, di essere la Chiara che è stata finora, e per un momento è stato naturale chiedersi: “E ora? Cosa faccio?” Per fortuna, una delle grandi sfide che sono riuscita a superare è stata appunto il prendere questa cosa davvero come un divertimento, e alla fine la sera della finale ho deciso di viverla come un regalo che mi era stato fatto. Comunque fosse andata.
Premesso che vincere in Toscana ed entrare nelle prime venti è già un notevole risultato, hai mai però pensato: “Ho fatto 30, potevo fare anche 31?” Voglio dire, esiste anche un filo di rimpianto, alla fine, per il fatto di non essere arrivata almeno nelle prime tre?
No, questo no, perché so di aver dato tutto, anche quando ho avuto paura. Ho sempre provato veramente ad andare fino in fondo e a dire: “Buttati!”. E quando una mette tutta se stessa in ciò che fa non ha alcun rimpianto. Con questo non voglio dire che mi sarebbe dispiaciuto vincere, tutt’altro, ma siccome il mio sogno era semplicemente partecipare, per me è sufficiente vedermi nel video dei momenti finali, quando vado incontro a Carolina, la vincitrice, e la abbraccio”.
A Miss Italia conta solo la bellezza o anche il carattere?
Già dalle selezioni locali ti spronano a far venire fuori più il tuo carattere che la bellezza, perché chi arriva in fondo è comunque una bella ragazza, al netto del fatto che qualcuno tira fuori più o meno energia o sorride in maniera più o meno ampia. Ti insegnano che sul palco devi tirar fuori il carattere, perché con la bellezza senza il carattere lì non si va avanti. Ed è davvero così. E questo concetto viene spiegato quasi alla noia fino al giorno della finale in televisione.
Io laggiù sono stata apprezzata anche per questo, per il mio carattere, e questa è stata un’altra piccola vittoria che posso dire di aver conseguito”.
Penso sia giusto dare il giusto rilievo al ruolo di tua madre, Daniela.
Mamma è stato l’angelo custode di questa esperienza. Io al concorso ho deciso di partecipare da sola e a lei l’ho detto solo dopo aver fatto la domanda, e comunque aveva capito che da un po’ mi frullava questa idea per la testa. Al primo provino sono andata da sola ma è stata l’unica volta perché poi a tutte le selezioni locali, a tutte le finali regionali, alla finale di Jesolo c’è stata lei.
L’unica cosa che mi chiese fu: “per cosa lo fai?” “Per fare un’esperienza e per crescere”, risposi. “Allora si va, ok!. Se le avessi detto una sciocchezza tipo diventare chissà cosa mi avrebbe detto di restare a casa. A parte i viaggi lunghi (Torre Mozza, Poppi, Prato, Castelnuovo Val di Cecina, ritorni di notte a orari impossibili…), che avrei fatto anche da sola ma con troppa più fatica, avere una spalla così ha avuto un peso incalcolabile. Anche perché mi ha supportato e sopportato quando ero inavvicinabile.
Questa esperienza ti ha reso più competitiva rispetto alla vita?
Sì, più che altro mi ha fatto imparare ad affrontare anche le competizioni in modo sereno; ho capito che prendere alla leggera le cose è ciò che ti fa andare avanti serena. Certo, Miss Italia mi ha dato anche il gusto di provare a vincere.
Che fa esattamente la ragazza più bella della Toscana e una delle venti più belle d’Italia?
Allora, la ragazza più bella della Toscana fa la sua vita, quella di prima, e io devo dire che porto questo titolo davvero fiera. Non mi sarei aspettato nemmeno di volergli così bene a questo titolo, cioè mi fa davvero piacere perché vedo che le persone hanno sognato insieme a me. Quindi la ragazza più bella della Toscana, oltre a fare la sua vita, fa sognare le persone. Ed è pronta ad accogliere le proposte che verranno fatte.