Dedè, Majo e il laboratorio artistico della città di Pola, in Croazia.

Dedè nel suo studio - foto Marco Ciccolella/NESSUNO[press]

Debora per tutti è Dedè, ora vive e lavora a Pola, vicino al mare, sulla punta più estrema dell’Istria, in Croazia. Ha sempre inseguito il suo sogno di fare la pittrice e l’abbiamo incontrata nel suo studio/casa. La sua storia inizia in un paesino in mezzo ai monti friulani dove Dedè sognava e pianificava… poi è partita e…adesso ci racconta la sua storia, come spesso accade, STRA-ordinaria!

“Nel 2005 sono arrivata a Pola per un mese di vacanza – ci racconta Debora –  in quel periodo scrivevo e illustravo filastrocche che inventavo con alcuni bambini che si trovavano con me al campeggio. Un giorno, un ragazzo mi dice che avrei dovuto presentarmi in Gradska Radionica (che in Croato significa: laboratorio della città) e che quel posto mi sarebbe piaciuto molto.
Così mi sono presentata all’ indirizzo datomi e ho conosciuto Gradska Radionica, un’ associazione no-profit che ormai da quasi trent’anni opera in Croazia e all’estero”.

La storia di Gradska Radionica comincia nei primi anni novanta quando Marijan Sinožić (Majo) ritorna a Pola da Ginevra (dove lavorava con il gruppo artistico “Vaisseau – Urban Atelie” con a capo il professore dell’accademia d’arte di Ginevra Antoine Poiron). Con il professore Poiron e insieme ad alcuni artisti polesani Majo realizza il primo murale nella sala di lettura della biblioteca universitaria di Pola. L’opera e’ stata realizzata come regalo per la città ( l’intento del regalo era di mostrare le capacità creative e di realizzazione e di dimostrando che la città aveva “bisogno” di altri lavori di questo tipo).

Majo e il prof. Poiron dopo 28 anni dalla realizzazione del loro primo murale a Pola

Dopo questo primo intervento sono seguite molte altre realizzazioni artistiche in locali pubblici e privati di Pola. Il più rappresentativo si trova presso le sale del palazzo municipale in cui tre saloni di rappresentanza sono affrescati con motivi trompe l’oeil raffiguranti la città, la sua storia e con una sua visione futurista.

“Quando arrivai la prima volta a presentarmi a Gradska Radionica per capire di cosa si trattasse – continua Debora –  Majo mi disse che se volevo potevo restare un po’ di giorni per vedere l’equipe al lavoro e capire meglio l’attività dell’associazione. Majo, in questo percorso, mi è stato prima maestro e mentore e poi, da ormai oltre dieci anni, mio compagno di vita – sorride. Al tempo in cui arrivai, erano in corso i lavori presso il palazzo del mercato di Dignano (Vodnjan). Cosi per quattro giorni mi ritrovai con un pennello in mano a fare dei piccoli interventi (considerata la mia totale inesperienza): rimasi da subito affascinata e felice, vivevo in un contesto che da sempre desideravo (ai tempi del liceo avrei voluto tanto far scuola d’ arte, ma scelsi una scuola più vicina).

Esempio di trompe l’oeil

In quei primi 4 giorni ho sentito che il sogno si realizzava, sopratutto dopo la possibilità offertami da Majo di poter restare in Gradska Radionica dove avrei avuto spazio e tempo di apprendere le tecniche della pittura murale decorativa. Così mi disse il maestro Majo: “puoi restare qui e con il tuo lavoro, oltre ad imparare coprirai anche le tue spese” in quel momento tutto fu chiaro: decisi di ritornare per vivere di pittura a Pola.
Majo mi spiego’ che questa è la missione primaria del laboratorio: dare la possibilità alle persone volenterose e di talento – che magari non hanno potuto frequentare l’accademia d’arte – di avere uno spazio in cui apprendere un mestiere e portarlo avanti. Un ritorno all’idea della vecchia bottega rinascimentale come spazio di formazione. La mia felicità era totale, finalmente a 28 anni la mia vita aveva preso un indirizzo concreto e desiderato.

Da allora son passati 14 anni e con soddisfazione guardo ai risultati e alle referenze che, grazie al background di Gradska Radionica, ho avuto la possibilità di realizzare presso abitazioni private e in spazi pubblici della città. I più rappresentativi si trovano presso il palazzo del mercato di Pola, la casa dello studente, la piazzetta sotto il bagolaro…

Insomma con grande soddisfazione da 13 anni vivo di pennello in Gradska Radionica.

Ora ho un mestiere, sono in grado di dipingere con buoni risultati in tecnica trompe l’oeil e di soddisfare le esigenze del committente. Un’altra soddisfazione è che da quest’anno ho cominciato ad esporre in gallerie i lavori che riguardano la mia espressione personale al cavalletto .
Dieci anni fa, durante i lavori di decorazione presso una villa a Portorose (Slovenia), Majo mi disse di provare a dipingere alcuni rami d’ olivo per risolvere una superficie, così andai ad osservarle dal vivo e le dipinsi sul muro. Majo apprezzò il modo in cui feci rami e foglie e mi incoraggiò a dipingerne ancora sulla tela. Da quel giorno dipingo regolarmente rami di olivi e, mentre lo faccio, mi sforzo di essere presente in ogni mossa di pennello con pensieri sereni, questo dipingere è diventato come una preghiera di pace che si racchiude in ogni singola foglia. Quest’ anno, per la domenica delle palme, ho per la prima volta esposto presso la Beneška Galleria SMO (Slovensko Multimedialno Okno – Finestra multimediale slovena –  è il museo realizzato a San Pietro al Natisone, Udine) alcune di queste pitture assieme alla scultrice slovena Lučka Koščak che ha presentato i suoi angeli in terracotta.

Negli ultimi anni, oltre all’attività pittorica, con il supporto della città e del ministero della cultura, conduciamo una serie di programmi di incontro musicale e presentazioni di scrittori, poeti, fotografi, scultori, pittori e un programma mensile chiamato Art Panoptikum in cui Boris Bogunović presenta gli avvenimenti artistici (mostre fiere esposizioni) che si svolgono a livello internazionale. Sono inoltre in corso laboratori di pittura murale per giovani. La sede della Gradska Radionica è una vecchia villa austriaca (Pola è stata al tempo Asburgico il porto principale e strategico dell’impero) in cui si dice sia nata l’attrice Italiana Alida Valli.

Dopo i primi lavori, tanti artisti si sono uniti al movimento, affrescando insieme diverse facciate e locali della città, tanto che, il comune, per non dover sempre pensare al vitto e all’alloggio degli artisti, ha lasciato a disposizione questa Villa e da allora più di cinquanta persone hanno vissuto qui per imparare le tecniche e per contribuire alla crescita del laboratorio, senza contare le centinaia di ospiti di passaggio da tutto il mondo.

I primi tempi sono stati anni duri, anni di guerra e carenze di denaro: Majo ha fatto da ”mamma”, da manager e da maestro dei lavori per garantire la sussistenza degli artisti, ospitando e accettando fino ad oggi tante persone che avevano bisogno di un ”rifugio” provvisorio durante periodi di difficoltà, e una gran quantità di artisti di passaggio come ospiti. Negli ultimi anni abbiamo riadattato gli spazi del giardino per poter ospitare concerti, proiezioni, laboratori e ora le estati sono piene di eventi ogni fine settimana.

Per quel che mi riguarda considero Gradska Radionica uno spazio vivo, una scuola di vita, non solo per imparare un’attività, ma anche come scuola di accettazione e convivenza: ogni giorno ci si incontra con altre vite, con altri stili, insomma un calderone di differenze che cercano la soluzione in una via sinergica. Come dice Majo: viviamo la nostra utopia in un posto che lo stesso fondatore chiama SAFAN, una via di mezzo tra sacro e profano tra la bellezza non sempre facile del vivere insieme, senza legami familiari che però sono famiglia.

Dedè, Majo e Tara nel giardino della casa - foto Marco Ciccolella/NESSUNO[press]Tra una settimana, per la terza volta, andrò a Osijek, una città ad est nell’entroterra croato, come scultrice per partecipare al festival internazionale delle sculture di Paglia organizzato dallo scultore Land Artista Nikola Faller che, con alcuni suoi colleghi, ha partecipato 6 mesi fa al progetto Art Nomad diretto e ideato da Matej Simunić supportato anche da Gradska Radionica in cui 5 artisti han viaggiato in Perù per tre mesi creando sul territorio e presentando i loro lavoro con una mostra che si terrà a settembre.

Per il futuro, oltre a continuare a mantenermi con la pittura, conto di ritornare sulle tavole dei personaggi di storie e favole come illustratrice, attività che ho riposto per un po’ nel cassetto e a cui conto di riuscire a dedicarmi nel prossimo futuro”.

 

 

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