Ci presentiamo, siamo Marco e Maria! Perchè ci state leggendo? Perchè durante l’estate 2020 siamo partiti per un viaggio lungo la transiberiana, la mitica ferrovia che collega la Russia Europea con l’estremo oriente: da Mosca a Vladivostok per oltre 9.000km di strada ferrata. Abbiamo voluto provare un’esperienza diversa dal solito. Aiutati dalla neonata organizzazione Slow Food Russia abbiamo incontrato e intervistato alcuni produttori e persone che cercano di riscoprire gusti tradizionali russi utilizzando ingredienti naturali e aiutando lo sviluppo delle comunità locali.
Per primi, abbiamo incontrato a Kazan Alì e Farhad dell’azienda Alì e figli. Kazan è la capitale del Tatarstan, una piccola repubblica a 800 km ad est di Mosca. La prima notte in treno è passata veloce, eravamo emozionati per l’inizio di questa avventura che, in quasi un mese, ci avrebbe portato a conoscere persone eccezionali con progetti semplici e potenti, capaci di migliorare la vita delle persone e delle loro comunità. Ci siamo svegliati sulle rive del Volga durante una giornata di sole, ventosa e molto calda. Così sono le giornate nella Russia continentale. Le temperature in inverno raggiungono facilmente i -40°C, mente in estate si raggiungono i +40°C.
Programmiamo l’appuntamento con Farhad presso il nuovo mercato dei produttori agricoli aperto nella prima periferia della città. E’ la nostra prima intervista e io e Maria siamo abbastanza emozionati; saremo impeccabili? Prepariamo la lista delle domande e appuntiamo come vorremmo gestire l’incontro. Alla fine, nulla di quello che abbiamo programmato andrà come previsto. Ma va bene così, perchè “in presa diretta” le cose vanno sempre meglio di come le si immaginano: si chiama esperienza e lungo questo viaggio ne abbiamo fatta tanta.
Alì E Figli è un’azienda agricola famigliare attiva dai primi anni 2000, in cui si cerca di riscoprire la tradizione della carne di cavallo insaccata grazie all’utilizzo di lavorazioni e ingredienti totalmente naturali. I cavalli durante il periodo sovietico e fino agli anni ’60 erano di proprietà del governo. Erano considerati alla stregua di armi, quindi i privati cittadini non potevano allevarli. Solo dopo il periodo di Stalin e quando l’URSS ha sviluppato la bomba atomica, sono stati semplicemente messi in pensione da Nikita Chruščëv, dimenticati ed ‘eliminati’ perchè improduttivi. Il padre di Alì, come ci spiegherà nell’intervista, ha recuperato queste tradizioni e ora l’azienda produce salami, bresaole, e insaccati di vario tipo e di altissima qualità. Personalmente la basturmà è la mia preferita: una specie di bresaola di cavallo speziata in superficie molto morbida e saporita! Godetevi l’intervista e per ogni informazione questi sono i link:
Sito internet: kazilik-kazan.ru
Instagram: @kazilik.kazan