Importante ufficio stampa di spettacolo, Alessia Ecora, siciliana d’origine e romana d’adozione, ha dovuto fare i conti con gli stop degli spettacoli che hanno quasi azzerrato il suo lavoro da free lance. Ma lei, grinta da vendere e risata sempre pronta, non si arrende e rimane positiva anche adesso, tra mille preoccupazioni e una Roma semideserta come scenario. Già ufficio stampa di molti programmi tv come il Grande Fratello e Ballando con le Stelle, e di molti personaggi famosi, Alessia ci racconta la sua frenetica vita di donna impegnata che si divide tra il ruolo di mamma e moglie e uno smart working che pratica, precorrendo i tempi, già da 10 anni. Che tradotto significa: correre sempre, chiudere un’intervista e un comunicato stampa tra un pranzo da preparare e un compito dei figli da controllare. Ma sentiamo cosa ci racconta!
Ciao Alessia, tu sei una lavoratrice autonoma che lavora come ufficio stampa nel settore spettacolo, in particolare ultimamente stai seguendo il teatro Ciak e alcuni attori. Com’è stato dover annunciare la sospensione degli spettacoli?
“Ciao a tutti! E’ stato sicuramente triste…triste perché alla gravità della situazione si è aggiunta la rabbia e il dispiacere per tutto il lavoro fatto e svanito improvvisamente, in alcuni casi anche definitivamente! Purtroppo non tutti gli spettacoli interrotti potranno essere ripresi o spostati in altre date. Dietro ogni spettacolo c’è un lavoro pazzesco, che coinvolge tantissime figure professionali, dagli attori ai tecnici, agli uffici stampa, alla gente che lavora nei teatri o che investe denaro e tanto impegno in questo settore”.
Hai avuto modo di parlare con qualche attore o Direttore artistico, cosa dicono, come stanno vivendo il momento?
“Direi una bugia se ti dicessi che c’è serenità. Sono chiaramente tutti molto preoccupati anche perché è una situazione nuova per tutti, che non si sa come evolverà e soprattutto non si sa quando effettivamente si potrà tornare alla normalità! Si stanno cercando delle soluzioni da proporre al Governo per evitare che il settore sprofondi totalmente ma è davvero molto complicato!”.
Immaginiamo che come tanti lavoratori autonomi, se non lavori, non guadagni. Sei preoccupata?
“Eh…un pochino, sì! Questa situazione sta mettendo in ginocchio molte realtà, grandi e piccole. Per quanto mi riguarda ho visto il mio lavoro azzerarsi quasi del tutto dall’oggi al domani, è stato frustrante. Però voglio essere ottimista e sperare che dopo si ripartirà con più entusiasmo di prima!”
E’ difficile pensare a Roma, alla capitale, deserta. Che effetto fa?
“Uso una parola di cui si è fatto abuso in questi giorni, “surreale”. Roma è una città strapiena di gente che corre sempre, siamo tutti nevrotici. Improvvisamente tutto si è fermato e ognuno di noi ha dovuto fare i conti con se stesso”.
Hai assistito a scena particolari?
“No, però le file interminabili, davanti ai supermercati e alle farmacie, di gente con la mascherina che si guarda intorno con sospetto…fa una certa impressione!”
Tu stai lavorando da casa, in smart working, termine che ormai conoscono tutti. Come ti organizzi la giornata?
“Diciamo che ho cominciato a fare smart work in tempi non sospetti: sono infatti quasi 10 anni che lavoro da casa cercando di conciliare al meglio il mio ruolo di mamma, moglie e lavoratrice. Normalmente non mi fermo mai, faccio mille cose contemporaneamente: organizzo interviste mentre cucino, mando mail dal telefonino mentre aspetto che mio figlio finisca gli allenamenti di calcio e cose di questo genere!!! Però una volta preso il ritmo non è poi così complicato, basta sapersi organizzare! In questo periodo ovviamente il lavoro è rallentato e quindi dedico la maggior parte del mio tempo alla mia famiglia, cucino tantissimo e soprattutto cerco di stare dietro alle lezioni on line dei miei figli (e anche quello è un lavoro….!!!!!)”.
Oltre a lavoratrice sei, appunto, anche mamma. Come hai spiegato ai tuoi figli questo periodo storico e che cosa stai facendo fare loro per trascorrere le giornate?
“Ho cercato di spiegare la situazione senza farli spaventare, facendo capire loro che è un momento difficile in cui bisogna stare attenti e fare sacrifici, ma che tra un po’ passerà tutto e ricominceremo la nostra vita. Cerco di coinvolgerli il più possibile, quindi mi faccio aiutare quando cucino (anche se combinano disastri), facciamo giochi di società, guardiamo film…litighiamo, facciamo pace, litighiamo di nuovo…”.
Che cosa vorresti che gli rimanesse come insegnamento per il futuro?
“Sarò banale, ma vorrei che imparassero a non dare tutto per scontato. La nostra vita è cambiata improvvisamente in questi giorni, tutto quello che facevamo e avevamo a portata di mano si è fermato e anche le cose più semplici sono diventate inaccessibili, come andare a prendere un cappuccino al bar. Quindi vorrei che imparassero ad apprezzare un po’ di più le cose che hanno”.
Hai voglia di lasciare un messaggio a chi ci legge?
“Teniamo duro e restiamo ancora a casa…Non è questo il momento di allentare e tutto sommato ci chiedono di stare a riposo, mentre fuori c’è gente che ogni giorno va a lavorare negli ospedali per salvare la vita agli altri! A loro va sinceramente tutto il mio sostegno…”.