Claudia e Rebecca, con il Duo Chat Noir facciamo rivivere “la vie en rose” e sentimenti di speranza

Al tavolino di un bar dello storico quartiere ebraico della Capitale, Rebecca e Claudia, due giovani ragazze con in comune l’origine calabrese e molto altro, parlano di musica e sorseggiano un buon bicchiere di vino. Un dialogo talmente appassionato che le trasporta emozionalmente a Parigi, nel quartiere bohemien di Montmartre, negli anni ’30, ’40, ’50, ’60. Un viaggio anche tra i generi musicali, il jazz, lo swing, il manouche e tra le meravigliose canzoni di Edith Piaf e molti altri.

Dopo questa chiaccherata viaggiante, Claudia e Rebecca non sono più quelle che solo un’ora prima si erano sedute al tavolino. Sono già diventate le Chat Noir, ma lo avrebbero scoperto poco tempo dopo. Da allora, è iniziato per loro un progetto condiviso, che è un vero e proprio omaggio a quelle atmosfere, a quegli anni; una musica, la loro, che non si ferma alla mera interpretazione, ma affonda le radici nello studio dell’artista, ai valori e ideali a quei tempi fortemente trasmessi, urlati dolcemente.

Bloccate come tutti dall’emergenza coronavirus, il loro Duo sta per tornare con l’obiettivo, più forte che mai, di trasmettere “quei sentimenti di speranza, che, ieri come oggi, sono quelli che ci spingono a vedere sempre la vie en rose, ovvero il bicchiere mezzo pieno”, come piace loro ricordare.

Le abbiamo intervistate per voi:

Claudia, Rebecca, benvenute. Prima ancora di essere artiste che cosa fate nella vita?

Rebecca. Studio da 4 anni Chitarra jazz presso il Corservatorio di Musica Francesco Cilea di Reggio Calabria. Quella che era una delle mie passioni preadolescenziali, insieme al teatro, che continua ad esserlo, è diventata per me percorso di formazione personale. Attualmente sto portando a termine il biennio di specializzazione, che mi aiuterà a definire meglio il mio futuro professionale.

Claudia. Il canto, oltre ad essere la prima, è la mia grande passione, da sempre messa in campo, sotto varie vesti, da autodidatta e che, ad oggi, non solo continuo a rinnovare, ma riesco a inserire anche all’interno di quella che è la mia occupazione professionale di Educatrice d’Infanzia. Lavoro, infatti, presso un servizio educativo gestito dal CNM di Roma, nel quale porto avanti, un progetto di ascolto della musica fin dai primi mesi dei bambini al Nido. Un laboratorio che trae origine dall’esperienza di Edwin Elias Gordon e dai principi di Maria Montessori, riguardanti questo ambito, attraverso il quale viene data la possibilità ai piccoli di ascoltare liberamente brani, selezionati secondo caratteristiche ben precise, provenienti da differenti generi musicali, con la pura finalità di aiutare l’affinamento dell’orecchio in maniera personale. E’ un’esperienza questa che non solo mi ha arricchita professionalmente, ma anche personalmente. La musica è davvero “magica”, lo sentiamo dire spesso ed è così: quello che succede in questi momenti in cui i bambini sono immersi in una dimensione solo musicale e senza interferenze da parte degli adulti, è qualcosa di stupefacente.

Claudia Iiriti, la voce delle Chat Noir

Come vi siete conosciute e come è nato il vostro progetto?

Ci conosciamo da molto tempo, essendo per altro cresciute nello stesso paese in Calabria, a Bova Marina (RC). Abbiamo entrambe abbracciato in tempi differenti, dei progetti musicali. Poi, trascorso del tempo, dalla stima reciproca e da una chiacchiera amichevole è venuta fuori l’idea di questo progetto.

L’Amore per i gatti, per Parigi e un locale storico della città dell’Amore. Come vi è venuto in mente di mettere insieme queste cose?

Un pomeriggio di settembre, ci siamo ritrovate nello storico quartiere ebraico della Capitale a sorseggiare un buon bicchiere e a confrontarci sul mondo della musica in generale e sulla voglia, tanta, di fare musica. In un attimo ci si è dette “perché non fare qualcosa insieme”? Così, ci siam trovate a fare dei pensieri intorno ad un’idea che risultava, nel panorama artistico musicale, almeno in Italia, poco comune, ovvero la rielaborazione di brani della grande tradizione popolare francese. Da qui il passo è stato breve: la passione dell’una per i gatti e dell‘altra per le atmosfere parigine anni ‘30 che ancora si possono respirare visitandone i luoghi, hanno in maniera del tutto spontanea fatto nascere il progetto “Un jour à Paris” delle Chat Noir, il nostro duo acustico che prende il nome dallo storico locale di Cabaret a Montmartre, quartiere bohemien di Parigi, e prevede, appunto, un repertorio in chiave jazz, swing e manouche, che spazia tra gli anni ’30 e ’60. La nostra idea musicale non si ferma alla mera interpretazione, ma affonda le sue radici nello studio dell’artista.

Roberta Spinella, “la musica” delle Chat Noir

Atmosfere degli anni ’30, ’40, ’50, ’60, artisti che hanno fatto la storia, generi musicali come il jazz, lo swing, il Manouche….Perchè due ragazze giovani si appassionano a questo mondo e perchè sentite la necessità di ritrasmetterlo in questo presente?

Un’altra cosa che accumuna entrambe è un’innata passione per tutto ciò che è vintage. Dunque, il progetto non poteva prendere una forma diversa da questa.

Rebecca. Il jazz e lo swing sono oggetto dei miei studi universitari. Ma ancora prima che iniziassi a studiare jazz, quando ancora strimpellavo la chitarra nei cortili del mio paese da autodidatta, ho iniziato a maturare un interesse particolare per lo stile manouche. Django Reinhardt che allora scoprivo e ascoltavo, rimane tutt’oggi tra le mie fondamentali influenze chitarristiche. Fu proprio lui infatti che mi indirizzò verso la scelta di un percorso formativo in chitarra jazz. Mi ritrovai così catapultata in un mondo completamente nuovo, tra sonorità e impulsi ritmici completamente differenti da quelli a cui ero abituata, facendo sviluppare in me delle doti non solo da musicista ma anche da ascoltatrice. E’ stato un po’ come imparare una nuova lingua.

Claudia. Il francese per me era lingua già conosciuta, poiché ascoltata e parlata in famiglia già dall’infanzia. Già da piccolissima mi capitava spesso di ascoltare i brani dell’intramontabile Edith Piaf per esempio, di Charles Trenet e di sognare i luoghi da cui questi artisti provenivano. Ho iniziato presto a documentarmi sulle loro vite, perché un grande artista ti entra davvero nell’animo quando lo conosci pienamente in tutto ciò che è stato soprattutto prima di essere stato riconosciuto come tale. Da buona romantica, Parigi è stata sempre mèta ambita, soprattutto per questo fascino che le si attribuisce, anche giustamente, e a me incuriosiva particolarmente per essere stata la città che ha visto nascere e svilupparsi lo stile bohemien.

Crediamo entrambe che alcuni valori e ideali, a quei tempi fortemente trasmessi, urlati dolcemente, abbiano necessità di essere ascoltati. I sentimenti di speranza, ieri come oggi, sono quelli che ci spingono a vedere sempre la vie en rose, ovvero il bicchiere mezzo pieno.

Tre cose che amate svisceratamente….

Rebecca. I gatti, il jazz, il cibo/buon vino

Claudia. La musica, i viaggi, i bambini.

Quale progetti avete in cantiere?

Il duo è nato qualche mese fa e non abbiamo avuto modo, vista la situazione attuale, di metterci del tutto in campo. Molti eventi organizzati sono stati ovviamente rinviati. Non vediamo l’ora di tornare alla normalità per ripartire da dove abbiamo lasciato. Sappiamo una cosa però: non abbiamo limiti di spazio e di contesto. Vorremmo avere la possibilità di esprimerci e far diventare questi momenti tappe di crescita, certo, ma soprattutto di condivisione gioiosa. Vogliamo che sia davvero un bel dare e avere. Intanto approfittiamo di questo tempo prezioso per affinare la nostra proposta. E quindi sulle nostre pagine social, spesso, riusciamo anche a regalare qualche momento musicale a chi a piacere di iniziare a conoscerci.

Vi lasciamo con la nostra domanda di rito: che cosa è Stra-ordinario nel vostro quotidiano?

Rebecca: lo straordinario per me è una chitarra, degli amici e un po’ di vino.

Claudia: la condivisione delle piccole e grandi cose con le persone che amo.

 

Per non perderdi gli aggiornamenti del duo, seguitele a questo link: https://www.facebook.com/chatnoir.liveacousticduo/

Qui l’intervista video a Claudia Iiriti ospite del programma Un Puzzle Stra-Ordinario https://www.youtube.com/watch?v=UpYF93YZ-Ww&t=92s

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