La Voce della terra, in Umbria va in scena la musica per non dimenticare

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Nel cuore dell’Umbria, la Valnerina offre incredibili scenari naturali, paesaggi incantevoli punteggiati da borghi, antiche torri e abbazie. La vallata, attraversata dal fiume Nera, ospita in queste settimane alcuni degli appuntamenti della seconda edizione “La voce della terra”,
iniziativa nata nel 2019 per mantenere viva l’attenzione sul territorio e in particolare sulle zone colpite dal terremoto nell’agosto di quattro anni fa.
La manifestazione, che ha raccolto l’eredità di “Il jazz per le terre del sisma” e che intende offrire un nuovo sguardo su possibili orizzonti di sviluppo responsabile e maggiore qualità nell’offerta turistica, coinvolge in particolare i borghi di Scheggino, Sant’Anatolia di Narco, oltre alla città di Spoleto. Partita ad agosto, può essere una buona occasione per conoscere un territorio che unisce la bellezza della natura ad un’importante eredità storica e spirituale.

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Scheggino, Umbria

A Scheggino, piccolo borgo sul fiume abitato da poco più di 450 persone, il 28 agosto arriva una delle voci internazionali più emozionanti: Noa. Un’artista unica, capace di cambiare ed evolversi in ogni progetto, mantenendo sempre il suo tratto distintivo elegante e raffinato. In questo caso, insieme al chitarrista, arrangiatore e direttore musicale Gil Dor, con Or Lubianiker al basso e Gadi Seri alle percussioni, presenta il suo nuovo progetto discografico, “Letters to Bach”.
Si tratta di un disco prodotto dal leggendario Quincy Jones, in cui Noa rende omaggio al grande compositore tedesco Johann Sebastian Bach, spaziando, nella sua reinterpretazione di 12 brani, dalla sfera personale a una dimensione più universale. Il risultato è una musica che va oltre i confini di genere, stile e linguaggio, capace di parlare al cuore delle persone e di creare un punto di contatto e di armonia.

Noa, cantante
La bellissima e bravissima Noa_ph ufficio stampa

Dopo gli appuntamenti di agosto, il programma concepito dall’Associazione Visioninmusica https://visioninmusica.com/associazione/ con la direzione artistica di Silvia Alunni e supportato da MIBACT, Regione Umbria e Comuni locali, continua il 4 settembre nel centro storico di Spoleto con la Fantomatik Orchestra, una marching band nata sullo stile delle street band americane che mescola funky, soul e rhythm’n’blues a influenze etno, pop e dance.

Fantomatik Orchestra

La chiusura, il 2 ottobre al Teatro Nuovo, è affidata a “We love the Beatles”, nuovo progetto dei Neri per Caso che rendono omaggio “a cappella” al repertorio dei quattro ragazzi di Liverpool. Un’ottima occasione per mettere in calendario una gita fuori porta o per programmare un viaggio alla scoperta della bellezza, della storia e della cultura di una regione meravigliosa, messa a dura prova da un incubo iniziato alle 3.36 di quel 24 agosto 2016, dalle cui ferite si sta riprendendo con grande coraggio e determinazione.

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