700mo Dante, in Lunigiana sulle tracce del Sommo Poeta (prima tappa)

Dante guarda la sua Torre, Lunigiana

Il nostro viaggio sulle tracce del Sommo Poeta Dante Alighieri comincia in una soleggiata domenica di maggio, la prima destinazione è il piccolo comune di Mulazzo – provincia di Massa Carrara – nel cuore della Lunigiana. Un territorio che conta poco più di 2500 anime, si compone di ben sedici borghi, spesso fortificati, e di una vecchia abbazia benedettina, dislocati tra le colline e le valli e che si affaccia sulla vallata del Fiume Magra che scorre lento alla sua sinistra.

Dopo aver superato un ponte stile Brooklyn, permetteteci il commento, che nulla ha a che vedere con la natura che ci circonda, la strada inizia a salire e la vista si appaga delle montagne e del verde rigoglioso dei boschi, poi improvvisamente lo vedi, quietamente adagiato sul crinale, come magicamente apparso, fuori dal tempo e dallo spazio con la sua torre che si erge maestosa al controllo della valle.

Parcheggiamo nella piazza ai piedi del paese e iniziamo a percorrere la breve strada in salita fino ad arrivare all’arco di ingresso, ci piace immaginare che anche Dante, accompagnato dal mecenate Moroello Malaspina abbia attraversato, come noi, quella porta, entrando nel cuore del borgo.

Ci accoglie Mirco Manuguerra, Presidente del Centro Lunigianese di Studi Danteschi, sarà il nostro Virgilio durante la visita in questo borgo in cui sembra che il tempo si sia fermato.

700mo Dante Alighieri
La nostra Daniela Tresconi con Mirco Manuguerra, Presidente del centro studi danteschi

«Ssssssss» – silenzio cari amici dell’Ordinario, ora parla la storia.

Correva l’anno 1221, Corrado Malaspina – ricordato da Dante come L’Antico – eleva il borgo di Mulazzo capitale del ramo ghibellino del Casato, meglio noto come Spino Secco, che comprende anche i territori di Villafranca e Giovagallo.

Nel 1266 diventa un vero e proprio marchesato, assurgendo agli onori come corte di riferimento per i poeti erranti provenzali, ruolo che svolge anche sotto il governo di Franceschino Malaspina, reggente di Mulazzo all’epoca in cui Dante sarà suo ospite.

L’artefice dell’arrivo del Sommo in Lunigiana è da considerarsi Moroello II di Giovagallo ma il maggior ospite di Dante è appunto Franceschino Malaspina, per questo motivo il borgo di Mulazzo viene considerato il luogo di riferimento dell’ospitalità Dantesca in Lunigiana, mentre Villafranca e Giovagallo sono domicili frequentati.

Il 6 ottobre del 1306 fu proprio lui a conferire all’Alighieri la procura in bianco, per sé e per i cugini, per raggiungere l’agognato accordo con il Vescovo Conte di Luni Antonio Nuvolone da Camilla, accordo siglato nel castello vescovile di Castelnuovo Magra (già oggetto di un articolo su l’Ordinario), di cui resta visibile la sola Torre.

Il lavoro di Dante fu un’abile opera di diplomazia, tanto che ancora oggi la storica intesa viene definita «Pace di Dante» e proprio per la sua delicatezza giustifica una sua lunga presenza in Lunigiana, almeno fino dal mese di aprile del 1306 come dimostrato dal dantista Livio Galanti facendo riferimento ai versi dell’VIII canto del Purgatorio in cui il Poeta dice espressamente in che periodo è arrivato in Lunigiana, vedendo nel cielo il segno zodiacale dell’ariete:

«…il sol non si ricorca sette volte nel letto che il montone con tutti e quattro i piè cuopre et inforca»

Percorrendo i vicoli lastricati arriviamo nella Zona Dantesca, voluta da Livio Galanti, dantista e Sindaco di Mulazzo nel 1965, qui possiamo ammirare la grande torre pentagonale degli Obertenghi, detta Torre di Dante. Sotto la Torre si erge la splendida sagoma del Poeta, realizzata dall’artista carrarese Arturo Dazzi nel 1966, raffigura Dante che tiene stretto a sé il Libro della Divina Commedia come fosse suo figlio. La statua volge lo sguardo adorante verso la sua Torre.

Dante guarda la sua Torre, Lunigiana
Dante guarda la sua Torre, a Mulazzo, Lunigiana

Continuiamo il percorso tra stretti vicoli, archi e volte, fino ad arrivare alla casa torre le cui fondamenta risalgono al XII secolo, nel piano nobile veniamo accolti in quella che è chiamata la Casa di Dante in Lunigiana, come ci spiega Mirco, non si tratta della casa in senso fisico in cui fu ospitato il Sommo (che visse invece nel Castello di Giovagallo di cui parleremo più avanti) ma della struttura che ospita il Centro studi, il cuore della presenza di Dante in Lunigiana.

L’ampia sala che ci accoglie è strutturata per lo svolgimento di convegni e conferenze, espone testi antichi e ricercati e numerose tavole illustrative utilizzate durante gli incontri con le scolaresche.

La lettura delle tavole secondo un ordine cronologico consente una lettura approfondita della Divina Commedia e dei Malaspina, aprendo varchi illuminati su nuove interpretazioni filosofiche della maggiore opera Dantesca ed esaltando la casata dello Spino Secco che «sola va dritta e ‘l mal cammin dispregia» come si legge nella chiusura del canto VIII del Purgatorio.

Il VII canto del Purgatorio
Il VII canto del Purgatorio

L’intero borgo è stato recentemente impreziosito dalla Via Dantis, (inaugurata sabato 12 giugno), un itinerario che seguendo la falsa riga della Via Crucis, percorre il Poema attraverso nove stazioni che rappresentano otto Canti fondamentali, ma di questo vi parleremo la prossima volta.

Continuate a seguirci, il viaggio per il 700 anniversario della morte di Dante prosegue.

 

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