L’Ordinario a bordo del Kokopelli per 10.000 vele di solidarietà /reportage

10.000 vele di solidarietà

L’uso dei drappi colorati come insegne è sempre stato presente nella storia dei popoli, lo troviamo in epoche remote nell’Asia Centrale, in Egitto e in Mesopotamia, era un modo per i popoli nomadi, di farsi riconoscere dagli altri gruppi. L’uomo ha sempre semplificato il mondo per poterlo comprendere e il vessillo è diventato quel simbolo che opera l’azione semplificatrice, portando con sé una carica emotiva ed emozionale: ogni azione diventa dunque possibile sotto l’egida di quel piccolo pezzo di stoffa.

Questo forse spiega solo in parte, come sia stato possibile che intorno a un nastro rosso, lungo o minimal che fosse, possano essersi uniti gli uomini e le  donne di « Diecimila Vele contro la violenza sulle donne. Cambiamo rotta insieme!»,  il primo flash mob nazionale che si è svolto lo scorso 4 luglio lungo tutte le coste italiane e che ha registrato numeri da record. https://www.10000veledisolidarieta.org/

Stefano De Domicis
Il capitano Stefano De Dominicis, aiutato daTiziana Porro, proprietaria della barca KOKOPELLI, issa il drappo rosso, simbolo del flash mob

Oltre 5.000 barche hanno veleggiato su mari e laghi di tutta Italia, nonostante il meteo incerto in molte regioni e hanno manifestato contro la violenza sulle donne chiedendo un cambio di passo culturale e maggiori azioni per il contrasto alla violenza e per la diffusione dell’educazione di genere.

Alle migliaia di nastri rossi issati sulle barche a vela si sono sommati anche quelli annodati sulle barche a motore e sulle barche a remi, i drappi rossi portati negli abissi dai subacquei e i fiocchi rossi sugli zaini degli escursionisti e sui rifugi di montagna a testimonianza che il tema della violenza sulle donne è molto sentito e sofferto nella società civile e del rispetto.

Noi dell’Ordinario eravamo a bordo di una di quelle 5000 barche a vela e vogliamo raccontarvi la grande emozione di una mattinata di condivisione, amicizia e lavoro di squadra.

Daniela Tresconi e Romina Lomnardi
Daniela Tresconi e Romina Lombardi, vice presidente e presidente de L’Ordinario, a bordo per 10.000 vele di solidarietà

Arriviamo intorno alle nove nel borgo marinaro del Fezzano, in quella che nella provincia della Spezia viene comunemente chiamata la Costa dei Pirati, facciamo scorta di focaccia (non si può venire in Liguria senza acquistare la focaccia) e ci dirigiamo verso la Marina, dove ha sede l’associazione Acquaria, i cui soci hanno messo a disposizione alcune delle loro barche a vela. Qui incontriamo Stefano De Dominicis, Presidente dell’ Associazione Diecimila Vele di Solidarietà e le amiche Elisabetta Cesari (Presidente Amici Isola del Tino), la scrittrice Tea Ranno, Ana Paula Sena (Centro Antiviolenza Irene) Daniela De Battè (velista) e Tiziana Porro (proprietaria del Kokopelli – la barca a vela che ci ospiterà). Sul Pontile a La Spezia faremo salire Maria Cristina Failla, giudice in pensione e Presidente della Consulta provinciale femminile della Spezia.

Non è semplice navigare in barca a vela, un po’ come la vita, occorre prestare attenzione ai cambi del vento, rispettare i ruoli che ci sono stati affidati, fare sistema, seguendo le regole del gruppo. L’errore di uno si può ripercuotere su tutto il team.

E’ stato molto coinvolgente tenere la barra del timone, guardare la linea dell’orizzonte, annodare e tirare funi imparando a sentire la voce del mare e del vento, ci sembrava veramente impossibile e invece ci siamo riuscite.

Intorno a noi molte altre imbarcazioni, tutte con il nastro rosso, alcune a vela, altre a motore, una grande flotta che simbolicamente ha detto NO alla violenza sulle donne, costeggiando lo splendido Golfo dei Poeti, dal porto di Spezia fino a Lerici.

L’associazione Diecimila Vele di solidarietà ha invitato tutti a tenere alta la guardia affinché questa esperienza collettiva non rimanga fine a se stessa, ma sia un reale e radicale cambio di rotta verso una società in cui l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e le ragazze non sia un’utopia, dove sia scritta la parola fine ad ogni forma di discriminazione e violenza nei confronti di donne e bambine nella sfera pubblica e privata, sia eliminata ogni pratica abusiva come il matrimonio combinato e siano avviate forme di accesso alla risorse economiche per l’emancipazione della donna a tutti i livelli.

Questa giornata strepitosa ha avuto la regia, oltre che di Stefano De Dominicis, di Giancarlo Crocicchia, Ivana Quattrini, Tiziana Porro, Maria Luisa Bergamini, Margareth Rizzi Marzullo e Claudia Migliorato – che per mesi hanno lavorato gratuitamente e su base volontaria a questo progetto ed è stata resa possibile anche grazie alle centinaia di donne e uomini, circoli, yacht club, associazioni, fondazioni, istituzioni, case rifugio e centri antiviolenza, giornalisti e addetti stampa che in tutta Italia hanno creduto nell’idea e che con il loro impegno, passione e fantasia l’hanno trasformata in realtà.

L’equipaggio Kokopelli per 10.000 vele di solidarietà
10.000 vele di solidarietà
Foto di gruppo 10.000 vele di solidarietà

L’appuntamento è già fissato a domenica 3 luglio 2022 per la seconda edizione di Diecimila Vele contro la violenza sulle donne. Cambiamo rotta insieme!

Noi ci saremo!

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