Vino, solidarietà e tanta passione. Siamo a Masignano, una zona collinare della provincia della Spezia in cui si produce il Vermentino Colli di Luni e siamo stati invitati alla presentazione della nuova etichetta La Nina, un vino rosato coltivato e imbottigliato nella vigna dell’azienda agricola di Ilenia e Andrea Spagnoli.
La nuova produzione, limitata per il momento a 1500 bottiglie, è dedicata ad Emma, la piccola di casa: «Con questo vino – spiega Ilenia – si chiude un cerchio della mia vita. Ogni produzione che seguo è stata dedicata a persone importanti della mia famiglia: il vino Pan, riconoscibile dalla manina nell’etichetta è per mio figlio Francesco, l’Extreme a mio nipote Matteo ed ora questo rosato a mia figlia Emma».
L’etichetta è stata realizzata da Valentina Massi che ha trasferito graficamente, utilizzando acquerelli, pastelli e acrilico, l’essenza e la purezza di una bambina: capelli biondi ed occhi verdi che richiamano alla natura delle colline di Masignano, le sfumature del rosa e dell’azzurro legate alla spensieratezza e alla vivacità dei bambini e un rigoglioso tralcio di vite che si snoda andando a scrivere il nome del vino.
Con questa produzione la famiglia Spagnoli, non nuova a collaborazioni a favore del volontariato, ha scelto di sostenere l’Associazione La Libellula che opera all’interno dell’Hospice di Sarzana, con progetti di formazione, aiuti alle famiglie e ai malati che vivono la sofferenza della malattia. Per ogni bottiglia venduta verrà devoluto un euro all’associazione.
All’evento erano presenti Piera Agostini Presidente della Libellula, Franco Campanini segretario e il dottor Mario Bregnocchi responsabile del servizio cure palliative della Asl spezzino. «Quando una situazione di malattia si accompagna a un carico di sofferenza e al dolore che non è solo fisico ma coinvolge tutte le dimensioni della vita di una persona, si rischia di rimanere annichiliti da una situazione di NON vita – spiegano i responsabili dell’Associazione – ed è proprio in questa fase terribile che comincia il nostro operato, cercando soprattutto di dare una risposta ai bisogni dei pazienti e delle famiglie».
L’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Piana, che non ha potuto essere presente all’evento, ha inviato i propri auguri a tutti i presenti.
La serata si è conclusa con una degustazione a cura di Anna Albertosi sommelier che così ha descritto il vino: «Vivido e smagliante corallo con delicati riflessi peonia. Affascina la sua luce, che ricorda la trasparenza del chicco di melograno e le nuances del tramonto. Al naso arriva subito il frutto: ciliegia croccante, ribes rosso, melograno, poi accenni di rosa canina e fiore d’acacia. In bocca è pieno ma non invadente, piacevolmente fresco e gustoso nel ritorno al frutto. Freschezza e mineralità, in equilibrio con un tannino percettibile, ben integrato e fine, rendono la beve attraente. E’ un vino versatile e molto gastronomico».
Vino e solidarietà, un connubio perfetto.