Coronavirus, Storie Ordinarie di quarantena (1). Stefania da Vicenza e il suo calendario speciale!

Cari Amici dell’Ordinario,
ci abbiamo pensato tanto, e crediamo che raccontare le storie delle persone Stra-Ordinarie in questo periodo che di normale non ha niente, sia quello che possiamo fare meglio.
Connetere e tenere unito un tessuto sociale – che sarà quello che farà ripartire questo Paese dopo l’emergenza – attraverso le storie.
Cominciamo quindi con Stefania da Vicenza, che ci racconta il suo tempo tra un lavoro di utilità sociale che non può interrompere in una delle Regioni più colpite dal contagio, e una quarantena forzata che non le permette di vedere la sua famiglia.
Ciao Stefania, tu sei Veneta e sei anche una di quelle categorie che continua a lavorare, sei un’operatrice presso una casa famiglia che accoglie detenuti in pene alternative.Come è la tua vita-giornata in tempo di Coronavirus?

“Ciao Romina e ciao Amici dell’ Ordinario..

La mia giornata, come hai già accennato tu, è scandita dal lavoro, quindi mezza giornata la passo in casa famiglia e l’altra mezza la passo a casa mia o a passeggio con Nanà, la mia cagnolina.

In casa famiglia ci siamo adattando a questo periodo così strano, lavorando il più possibile all’aria aperta, nell’aia che abbiamo davanti casa e che è isolata, mantendendo anche tra noi le distanze. Se possibile, abbiamo aumentato ancora di più le norme igieniche personali nel rispetto dell’altro e di se stessi che vigono da sempre nella nostra comunità”.

Come stanno reagendo i detenuti che avete in accoglienza?

“Diciamo che subito non hanno ben compreso la gravità della cosa, poi quando si sono visti bloccare le visite da parte dei familiari e l’accesso delle persone esterne alla struttura, come anche i nostri volontari abituali, hanno capito che non si scherza con questo virus.C’è comunque un po’ di tensione legata alla paura verso questo sconosciuto virus. C’è anche la paura per le famiglie lontane, ma dall’ altra parte c’è la gioia di essere almeno fuori dal carcere in un momento così complicato per le carceri”.

Proprio a causa del tuo lavoro, sei costretta a non avere contatti con la tua famiglia e i tuoi genitori sono soli perchè anche i tuoi fratelli continuano a lavorare. Come li senti? Come vivono la situazione? Sono consapevoli del rischio che corrono?

“Si non vado dai miei genitori da 8 giorni.. è strano perché è successo altre volte che per lavoro non passassi da loro per molti giorni, ma sapere che non puoi andare perche rischi di infettarli.. bhe… ha tutto un altro sapore.

Loro sono consapevoli del pericolo, si guardano bene dall’andare in giro e si godono le camminate per la campagna isolata… noi fratelli li sosteniamo e ci sosteniamo a vicenda con le video chiamate di gruppo .. una bella scoperta anche per i miei genitori che sono antitecnologici. Qualche piccola cosa buona in tutto questo, c’è”.

E tu come te la cavi, da sola?

“Ce la faccio…a fatica e con momenti di down, di preoccupazione, è normale… e poi sola non lo sono al 100%!”

Sola non sei perchè hai un amico pelosetto con te. In questi momenti sono ancora più indispensabili i nostri amici a 4 zampe?

“Sì, condivido la tua espressione.. la mia pelosetta Nanà è un’ottima compagnia .. si fa coccolare e lei coccola me… anche lei però sente il nervosismo che c’è in giro perché in ogni caso usciamo poco e per giretti brevi … e alla sera è un po’ irrequieta.”

Nanà, la bassottina di Stefania

Al di là del lavoro come trascorri le tue giornate? Cosa è cambiato di più?

“Beh… ovviamente si sta più in casa e quindi, come tutti, si fanno quei lavori lasciati là per il poco tempo, nel mio caso finisco di sistemare scatoloni del recente trasloco e programmo il mio anno..

Sapete? Ho costruito un calendario mensile dove mi segno i futuri obiettivi (partecipare a eventi, programmare un viaggio, libri da leggere ecc.) e poi in questi giorni sto stilando le cose che farò una volta finita la quarantena e che mi mancano tanto … prima fra tutte LA COLAZIONE AL BAR!!…  sembra una cavolata ma segna la quotidianità”.

Vuoi lasciare un messaggio a chi ci sta leggendo?

“Sì, molto volentieri .. grazie per l’opportunità!

una volta ho letto questo:
Quando sostituirai:
“perché mi sta succedendo questo”
con:
“cosa devo imparare da questo”
tutto si trasformerà…
Questo è il messaggio che voglio lasciare.. impariamo da ciò che ci sta accadendo ad apprezzare e dare il giusto valore alla nostra vita!
Un abbraccio a tutti da me!! Stefania
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