Il Festival del Viaggio (che sbarca anche a Viareggio) raccontato dal suo ideatore

“Il viaggio è cultura. Viaggiare significa perdere le proprie sicurezze non soltanto fisiche, ma soprattutto culturali; significa spesso mettere in discussione ciò che sappiamo del cibo, della consistenza di un giaciglio o di un guanciale, della durezza di una pietra e di quanto possa bagnare la pioggia. Tutto questo è un bene per ciascuno di noi. Pensiamo di avere particolari diritti nei pressi di ciò che possediamo, in quello spazio di terra che chiamiamo casa. In verità siamo fatti per muoverci e tutto di noi potrebbe tendere allo spostamento, se sapessimo ancora interpretare i nostri desideri più forti e nascosti”.

Mai definizione sul viaggio ci è apparsa più suggestiva, ma d’altronde arriva da chi, il viaggio, non solo lo interpreta come filosofia di vita, stato esistenziale, percorso sociologico, ma anche da chi ha creato il primo Festival a lui dedicato: Alessandro Agostinelli. Di una gentilezza ed educazione rare, unite a una buona dose di ironia che rende tutto migliore e più empatico, (vedi promo dell’edizione: https://www.youtube.com/watch?time_continue=54&v=imPkswxg62Y ) Agostinelli è una figura intellettuale fresca e poliedrica nel panorama italiano: scrittore, poeta e giornalista, ha lavorato a Radio 24-Il Sole 24 Ore, Radio RAI Tre, l’Espresso, Lonely Planet, dirige la collana Poesia di Edizioni ETS ed è Presidente della società italiana dei viaggiatori che organizza il festival.

Una bella foto di Alessandro Agostinelli, ideatore e direttore del Festival del Viaggio e Presidente della Società italiana dei viaggiatori_Ph. Marzia Stevenson Maestri

Lo abbiamo intervistato in occasione dello “sbarco” del Festival del Viaggio a Viareggio (http://www.festivaldelviaggio.it/site/, ) che si terrà da mercoledì 11 a domenica 15 settembre a Villa Paolina. La rassegna, giunta ormai alla 15ma edizione, aggiunge, nella sua forma a tratti itinerante, la splendida città di mare alle numerose città in cui ha già acceso i riflettori come Firenze, Palermo, Pisa (agli esordi). Un’idea nata nel 2005 che, già pochi anni dopo, nel 2009, si è aggiudicata il premio come miglior festival emergente nazionale. Quella di Viareggio, col sostegno di Regione Toscana e del Comune, sarà un’edizione speciale del primo festival italiano dedicato a chi ama viaggiare. Tra gli ospiti ci saranno i comici Paolo Hendel e Paolo Migone, gli scrittori Wlodek Goldkorn, Tiziano Fratus, Giorgio Van Straten, Luigi Nacci, l’ex-conduttore del TG1 Giulio Borrelli e lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet.

Nei giorni del festival Villa Paolina diventerà “la città del viaggio”, un vero e proprio laboratorio, con uno spazio dedicato ai bambini, un’agenzia di viaggi che consiglierà e prenoterà i vostri viaggi da sogno a costo-festival (cioè a prezzi scontatissimi), un mercatino vintage degli oggetti da viaggio, una gelateria di altissima qualità, la libreria, la farmacia del festival e uno spazio beverage&food molto ricco. Oltre a incontri, chiacchiere, concerti, dj set e passeggiate diurne e notturne ci sarà anche la mostra fotografica “Mari” del grande fotoreporter di viaggio Andrea Pistolesi.

Ma lasciamo che a raccontarci questo viaggio sia il suo stesso ideatore.

Alessandro, come e quando nasce l’idea di fare un festival a tema Viaggio? Ma soprattutto perchè il tema Viaggio secondo te è un tema indispensabile per la cultura?

“Il Festival del Viaggio è nato da una mia idea e dalla progettazione con Stefano Rejec nell’autunno del 2005. La prima edizione è stata nel 2006 a Pisa. Nel 2009 abbiamo vinto il premio come miglior festival emergente nazionale e dal 2010 abbiamo trovato casa a Firenze, facendo ogni volta dei guizzi in varie direzioni e in differenti città. Quando l’ho pensato non esisteva un festival del genere, con un tema unico, il viaggio, visto sotto differenti punti di vista e discipline. Poi siamo stati copiati da molti, ma l’originale resiste e oggi è alla quindicesima edizione: segno che la nostra formula ha le sue ragioni forti”.

“Abbiamo parlato di viaggi d’avventura con pazzi velisti che hanno fatto il giro del mondo due volte in barca a vela, gente che ha preso la Fiat 500 è partita da Milano ed è arrivata a Città del Capo, camminatori che hanno fatto tutto il Sahara a piedi con i tuareg, viaggiatori che sono partiti dalla Terra del Fuoco e sono arrivati in Alaska con un solo zaino. Abbiamo parlato di viaggi di necessità come quelli dei migranti: molti ci hanno raccontato il loro primo viaggio in Italia. Abbiamo mostrato documentari da tutto il mondo sia d’inchiesta sia di denuncia. Abbiamo raccontato i semplici spostamenti turistici e le varie filosofie delle differenti guide di viaggio. Abbiamo esposto foto di grandissimi fotografi e reporter italiani e stranieri. Abbiamo fatto contest nazionali sulle migliori foto dei viaggi di nozze, in collaborazione con Repubblica e L’Espresso. Abbiamo incontrato grandissimi viaggiatori e amici che ci hanno seguito per tratti nel nostro percorso, come Franco Cardini, Philippe Daverio, Dacia Maraini, Vinicio Capossela, Patrizio Roversi, Beppe Severgnini, Paolo Brovelli, Marcella Croce, Tito Barbini e molti altri”.

Come scegliete la città in cui approdate? Parlaci di questa formula itinerante…

“In realtà il Festival del Viaggio, pur avendo fatto varie edizioni in tante città, come Pisa, Arezzo, Milano, Firenze, Palermo, Venezia, Viareggio, ha dei suoi appuntamenti fissi che sono i primi di giugno a Firenze e a seguire a Palermo. Questo ormai da quasi un lustro. Da quest’anno proviamo ad attivare una data fissa anche a Viareggio, perché è una città che mi piace molto. In primis perché c’è il mare e a me il mare piace moltissimo. E poi perché è una città che per storia è votata al viaggio. Forse potremmo dire che il Festival del Viaggio soffre di quell’irrequietezza propria dei viaggiatori. Quando sembra di aver trovato la casa ultima, si butta un occhio già in un altro luogo”.

Tu sei un personaggio molto impegnato ed eclettico, che hai fatto della scrittura, della comunicazione e dell’arte la tua vita. Che poi sono tutti ambiti che potremmo definire viaggi che dall’Io, dall’interno, si espandono verso l’altro. A quale fermata del viaggio-comunicazione siamo secondo te in questo momento storico tra noi, gli altri e il futuro?

“In prevalenza sono uno che per mestiere scrive. Ho collaborato per anni con vari testate giornalistiche (L’Unità, Il Riformista, L’Espresso, Radio 24 Il Sole 24 Ore, Radio RAI, Lonely Planet) e ho scritto poesie e romanzi. La scrittura in particolare è un’arte che permette una certa libertà interpretativa rispetto a ciò che senti e che vedi, ma anche un rigore nell’esecuzione di ciò che si racconta: non si è totalmente soli quando si scrive e non si è totalmente liberi. Sarebbe un falso se fosse così.
L’attualità non mi appassiona più. L’Italia non conta niente nel palcoscenico del Mondo e l’Europa è il cuscinetto debole, abbandonato in parte dagli USA, pressato a est da Russia, Cina, Paesi arabi, e a sud dai paesi africani. Non facciamo più figli, non sappiamo difendere la nostra cultura se non in maniera fascistoide e raffazzonata, quindi siamo destinati a soccombere. Quello che non mi piace di questo declino per corruttela di costumi, per ignoranza e per accidia è quella che già Fruttero&Lucentini chiamavano “la prevalenza del cretino”.

Quali sono le novità più importanti dell’edizione di Viareggio?

“Il Festival del Viaggio ha trovato a Viareggio una cosa che non avevamo mai potuto sperimentare nelle altre città: un unico luogo dove svolgere tutto. Villa Paolina è un palazzo con un giardino e stanze molto belle. E’ in centro e a due passi dalla passeggiata a mare. Quando abbiamo cominciato a studiare il progetto (ogni festival se ben pensato è proprio un progetto di ingegneria culturale) ci siamo resi conto che la villa ci guidava verso le sue stanze e ci obbligava a prendere decisioni e a fare scelte che si dimostravano di giorno in giorno sempre più legate tra loro. Così abbiamo pensato che il programma del festival fosse la cosa secondaria, rispetto allo spazio. Allora abbiamo costruito dentro la villa la nostra “città del viaggio”, dove chiunque entra può trovare una gelateria d’eccellenza, una libreria, una parafarmacia che dà informazioni su cosa serve nei viaggi in terre lontane, un mercatino vintage, un’agenzia di viaggi, un laboratorio ludico per bambini, un punto ristoro di qualità. Insomma avevamo costruito uno spazio dove chiunque può entrare e passare lietamente una giornata intera, fino a notte. Poi ci siamo dedicati al programma e così abbiamo cercato di proporre le nostre passeggiate culturali ed esperienziali che facciamo sempre ovunque. Negli incontri con Paolo Hendel, Paolo Crepet, Giulio Borrelli, Tiziano Fratus, Paolo Migone, Wlodek Goldkorn e molti altri parleremo anche di 11 settembre, di bullismo, di Israele e Palestina, di sequoie giganti, di avventure di viaggio e molto altro ancora.

Per informazioni sul Festival:  www.festivaldelviaggio.it – info@festivaldelviaggio.it

 

 

 

 

 

Condividi questa pagina:

lascia un commento