A solo quindici minuti d’auto dal centro storico di Camaiore, ci si ritrova in un mondo a parte, fatto di tante storie narrate sulle facciate delle case, sui muretti e ovunque ci sia spazio per realizzare un graffito.

Vi sto parlando di Casoli, un borgo ai piedi del Monte Matanna che offre una spettacolare vista sul mare.
Sulle facciate delle abitazioni c’è raccontata tutta la storia vissuta tra quelle mura, in quei viottoli. Gli abitanti che si aggirano o che si aggiravano per le sue strade fino a poco fa, sono diventati i protagonisti di straordinarie opere.
C’è il fornaio Bruno Moriconi, la Catè di Cericcia con il grembiule e i sette pani che porta tra le mani, la Angè di Germano con la secchia sul capo e la cesta sottobraccio che cammina per la mulattiera mentre due bimbi la guardano e c’è anche Oreste di Buffino.

Nel corso degli anni le pareti di Casoli son diventate tele su cui narrare storie, graffio dopo graffio. Ebbene sì, questo tipo di decorazione ha alle spalle una tradizione secolare, rimasta immutata. La parete viene preparata mediante stesure successive di sabbiolino, mescolato a calce colorata con pigmenti differenti. Su tale base viene poi appoggiato il cartone disegnato e forato dall’artista necessario per trasferire l’opera da riprodurre mediante la tecnica dello spolvero. Poco a poco l’artista incide la superficie con strumenti metallici che permettono di far emergere gli strati sottostanti, creando così il disegno.

Il risultato è un’opera di mirabile fattura che resiste allo scorrere del tempo. Negli anni sono stati realizzati murales che raccontano momenti di quotidianità ma anche graffiti dal significato più universale come quello che narra per immagini l’anno del covid.
Le stradine del paese, un tempo poco frequentate, oggi sono divenute meta imperdibile.
La storia dei graffiti di Casoli ha avuto inizio nel 1950, quando Rosario Murabito, un artista viaggiatore che amava realizzare opere in bronzo, si fermò a Camaiore. Quasi per caso scoprì il piccolo borgo e se ne innamorò perdutamente. Volle lasciare una sua impronta regalando agli abitanti un graffito, realizzato nella piazza del paese. Quell’opera fu di grande ispirazione per molti artisti e fece da trampolino di lancio per la manifestazione ‘Sgraffiti a Casoli’ che, dal 2015, annualmente, arricchisce il paese con una nuova opera.