Donne, istruzioni per l’uso (2): come superare la fase del “sono un mostro”!! di Elisa Cordovani

Eccoci qua, ragazze, per una nuova puntata di Istruzioni per l’uso, i consigli di una donna “quasi ironica” sugli argomenti più svariati, toccando volutamente aspetti frivoli e banali del già detto.

Oggi voglio parlare di un qualcosa che ognuna di noi, o quasi, ha vissuto almeno una volta nella vita: la fase del “sono un mostro”.

È toccato a ogni donna su questa terra, magra, grassa, splendida, dimessa, di guardarsi allo specchio e vedersi orribile, di non sentirsi bene con qualunque capo indosso, di avere armadi colmi di abiti, ma “tanto non mi dona niente”, oppure di avere vestiti bellissimi ma “tanto per me non c’è speranza”.

E in questo periodo lo sento dire, mormorare, o dichiarare con rassegnazione, parecchio di frequente: “Mi vedo un mostro, non c’è verso, guarda come sto messa”.

Sarà per l’anno appena passato, tutti chiusi in casa, mangiando ogni possibile schifezza disponibile, prestandoci alla scienza e sperimentando ogni ricetta trovata in rete, disquisendo sul primato della bontà tra schiacciata con la mortadella e panzerotto, senza curarci di pelle, di capelli, di abbigliamento, sembrando tutte quante delle derelitte ricoperte di stracci, che si sono tuffate nell’armadio a occhi chiusi e si son tenute addosso le prime cose raccattate.

Stiamo tornando alla normalità, ma a tante di noi è restato appiccicato un malessere difficilmente spiegabile, una stanchezza che di fronte allo specchio ci abbatte.

Sì, lo so, lo so, è una frivolezza, una cosa di poca importanza, che si sta a perdere tempo con l’esteriorità, ragionando di uno smalto o di una maglietta con la rouches?!

Ecco, qui vi svelo la mia vena frivola e superficiale, la mia smodata passione per la moda, il make up e uno dei pilastri della mia filosofia di vita: l’immagine è importantissima, è il primo biglietto da visita che proponiamo al prossimo.

Detto questo, non scado nel prevedibile paradigma che esista un’immagine giusta e vincente e altre meno. Dalla mia bocca non uscirà mai una simile eresia! Con buona pace di esperti di moda, blogger cool e stilose, influencer più o meno milionarie.

E neppure mi metterò qua a indicare cosa è in e cosa è out, quali sono gli oggetti must-have del momento, quali le tendenze moda dell’Estate 2021. Manco per idea, per questo ci sono fior di blog, riviste e persone più titolate di me per parlarne.

Quello che di seguito vi racconterò sono i miei rimedi contro la sensazione sgradevolissima di non essere carine, di non stare bene con sé stesse e di vedersi trasandate senza rimedio; e tutto questo ha poco a che fare con portafogli pieni o vuoti, con l’essere single o felicemente impegnate, con l’essere sportive o l’essere bradipi assuefatti alla poltrona.

Ché il guardarsi allo specchio e trovarsi dei mostri capita ed è capitata anche alla sottoscritta, una serena curvy che dopo il lockdown è diventata più larga che lunga, che si è avviata senza rimedio sulla via che in un lampo ti fa arrivare ai famigerati 50 anni, che si nasconde in una gota un bel dolcetto un minuto sì e l’altro pure, che tra lavoro e passioni spesso crolla distrutta anche quando vorrebbe fare altro.

Basta dilungarsi su situazioni più o meno disgraziate, su casi umani o su personalità ipercritiche verso la propria fisicità, bando alle ciance; e vediamo se qualcuno di questi spunti ti strappa un sorriso (eh sì, dico pure a te, a cui i parenti serpenti domandano di quanti mesi sei incinta, a te a cui chiedono se stai male e invece hai solo una pelle da schifo).

A proposito di chili in più, può una buona forchetta come me consigliarti una dieta?

Può un’amante delle visite in cantina e del prosecco dirti di smettere con un bicchiere di vino?

Io, che ho più terrore del dietologo che di Satana, non ti consiglio nessuna dieta, a meno che non sia fatta con grande serenità e che non ti renda molto, molto, sorridente.

A me, che m’ammazza il buonumore, passo e offro un consiglio che le più perfide bolleranno come una soluzione per chi si accontenta: care le mie acide, ricordatevi la saggezza popolare secondo cui “chi s’accontenta gode”.

Il consiglio trito e ritrito è: indossate la vostra vera TAGLIA!!!

No due in meno perché non si vuole accettare che il corpo è più morbido, ma neppure i sacchi informi di tessuto, che così si nasconde il di più; no, no NO, state certe che la taglia vera e un briciolo di autostima fanno miracoli!!!

E siamo al “Non mi vedo bene con nessun vestito”.

Armadi stracolmi di roba, dalla più kitsch alla più attuale e alla moda, ma niente da fare: nulla sembra valorizzarci, tutto è noioso, senza originalità. Abiti che tirano sui fianchi ma penzolano sulle spalle, abiti che sbattono l’incarnato, tessuti alieni che niente hanno di naturale e via elencando gli orrori nascosti negli armadi delle donne.

Il suggerimento di cuore, spassionato, è: regalatevi una coccola, ma soprattutto delineate il vostro futuro in fatto di stile e di soddisfazione. Ergo, trovate una sarta di fiducia.

Sarà la fatina de noantri, colei che saprà toglierti chili in più, nascondere imperfezioni, slanciarti dove la maledetta Madre Natura ha voluto infierire; che ti cucirà addosso, valorizzandoti al mille per mille, pantaloni, abiti, camicette (sì, hai capito bene, camicette, il miraggio per chi come me le aveva abbandonate perché se si agganciano davanti poi ti arrivano alle ginocchia e sembri una pazza).

E non iniziate subito a dire che costa troppo perché non è vero, anzi tutt’altro; Senza contare poi che diventa un inno alla vera originalità, al Made in Italy, a uno stile unico e inconfondibile.

Sullo “Skincare” che dire?

Tra cura della pelle, del corpo, dei capelli, tra make up, creme idratanti, scrub, messa in piega e altre diavolerie della cosmesi, c’è da arrendersi subito e dire: “Non fa per me, troppa fatica, io non ho tempo”, salvo poi rammaricarsi quando quel malefico demone che è il nostro sguardo impietoso ci fa notare la pelle con le rughe e i capelli in disordine e ci rammenta le nostre mancanze fisiche.

Per dare uno scossone alla nostra quotidianità, per metterci alla prova e giocare un po’, ché in fondo se le cose le prendiamo con allegria ci regalano un po’ di sana leggerezza e ci fa solo bene. Per cambiare un po’, o almeno provare a vederci diverse, per regalarsi un po’ di tempo per noi stesse. Per tutte queste ragioni, io vi suggerisco di scegliere una cosa per voi importante, o che secondo voi guasta la vostra immagine, e di occuparvi con costanza di quella.

È la pelle che vi fa dannare? Non serve il chirurgo estetico, solo un po’ di buona volontà e perseveranza: fare tutti i giorni una maschera (si comprano tranquillamente al supermercato) porta via solo dieci minuti di tempo. Ma sono dieci minuti fondamentali per dirsi “mi prendo cura di me stessa e lo faccio solo per me”.

Impara a truccarti, può essere molto divertente, e anche qui non servono investimenti di capitali che mandano in rovina le finanze, ma solo un po’ di curiosità e la voglia di divertirsi!

Ragazze, scrivetemi quali sono i vostri suggerimenti per non farsi demoralizzare dallo specchio, commentatemi, e soprattutto fatemi sapere quali sono i vostri “temi caldi” per le prossime Istruzioni per l’uso!

La vostra Elisa

La puntata precedente: https://www.lordinario.it/xtra/istruzioni-per-luso-1-come-gestire-la-ex-del-tuo-fidanzato-di-elisa-cordovani/

 

Condividi questa pagina:

lascia un commento

L'Ordinario

Da non perdere