L’istituto comprensivo Arcola Ameglia – Isa 18 (provincia della Spezia) è tra i venti istituti proclamati «ambasciatori» dell’innovazione tecnologica, nell’ambito del progetto strategico della Regione «Scuola Digitale Liguria», realizzato in collaborazione con l’ufficio scolastico regionale, l’università di Genova e con il contributo operativo di Liguria Digitale.
La nomina è avvenuta solo tre mesi fa, al termine di una selezione che puntava a far emergere le esperienze innovative già presenti sui singoli territori, premiando quelle scuole che hanno dimostrato un approccio più avanzato alla tecnologia digitale. Il comprensivo arcolano è diventato dunque un ambasciatore digitale, con l’obiettivo di portare gli strumenti e le opportunità del progetto ancora più vicino alle altre scuole su tutto il territorio e favorendo l’insegnamento tecnologico anche nelle scuole che sono rimaste indietro. Probabilmente sia la Dirigenza che tutti gli insegnanti e operatori del Comprensivo neppure lontanamente immaginavano quanto questa loro nuova «investitura» sarebbe stata messa alla prova.
Noi dell’Ordinario abbiamo contattato una di queste insegnanti, Francesca Palumbo dell’Infanzia di Arcola Ponte, per farci raccontare come il mondo della scuola sta affrontando un momento storico di grande cambiamento.
Questa emergenza sanitaria ci ha colti impreparati, né noi né i ragazzi abbiamo mai assistito a un evento di tale portata. Finchè siete rimasti in classe avete affrontato la tematica?
“Sì ne abbiamo parlato anche se nessuno di noi ancora poteva immaginare uno scenario come quello che si è venuto a creare. Come si sono posti i bambini di fronte a questa grave novità? Erano interessati ma, fortunatamente, non ancora troppo coinvolti”.
E’ evidente che la pandemia vi sta costringendo a rivedere completamente il vostro approccio con la didattica. Per voi non è stato un fulmine a cielo sereno considerando che siete una scuola che sta già sfruttando il digitale…
“Fortunatamente il mio Istituto, sul piano digitale, è dotato da diversi anni delle Google Apps for Education, le GSuite. Sono strumenti eccezionali che usiamo dal 2012 improntati alla condivisione di materiali, documenti, immagini e presentazioni. Noi insegnanti li usiamo quotidianamente per il nostro lavoro e, qualcuno fra noi, ci ha lavorato con bambini e ragazzi. Certo, mai avremmo immaginato diventassero così importanti!”
Come state lavorando per mantenere il contatto con i ragazzi?
#Teniamoilfilo, questo il nome che abbiamo dato al nostro progetto di lavoro. Questo è importante e questo ci siamo dette non appena abbiamo capito la situazione. E’ diventato il nostro motto, soprattutto per i più piccoli. Le insegnanti si prodigano, tutte, dalle scuole dell’Infanzia alle Secondarie di primo grado, a mantenere rapporti tramite le rappresentanti di classe, con videoconferenze (sotto forma di lezioni per i più grandi ma anche incontri “affettivi”, di saluto per i piccoli), con raccolta di materiale su contenitori colorati (i padlet) da cui i bambini e le famiglie possono attingere materiali vari, con un concorso “dedicato” su Fb #tenimoilfiloIsa18 in cui i ragazzi possono postare loghi, disegni con riferimento all’Istituto e al momento. Tutto riportato in una pagina sul sito scolastico in modo che i genitori possano sempre orientarsi. E poi il registro Online e l’attivazione di aule virtuali. Insomma “ci siamo” in quasi tutti i modi possibili”.
“Io leggo ogni giorno un capitolo di un libro. Carico un video su YouTube in cui si sente la mia voce che racconta (un capitolo al giorno) e si vedono le immagini che loro creano e mi inviano su mail. Le ho raccolte in una presentazione, che aggiorno regolarmente. Vedono scorrere i loro disegni e sentono la mia voce…mi sembra un bel legame. Ho notato che mi stanno inviando foto che li ritraggono e dei loro animali domestici. Una ricerca di contatto più forte”.
…E soprattutto come si riesce a colmare il divario digitale che inevitabilmente esiste tra le varie famiglie?
“Il problema c’è, è percepito. Personalmente mi sono inventata un hashtag #iolitrovo…per far capire che se c’è la ferma volontà di comunicare il mezzo si trova. Ho una bambina straniera, timidissima- Ho recuperato il numero di cellulare del fratello più grande e lei, ora, timidissimamente, mi manda un “ciao” ogni tanto. Ora comincia ad inviarmi disegni e “compiti”. Lei c’è, io ci sono e lei lo sa. Benissimo così. Come Istituto abbiamo fatto una veloce indagine fra le famiglie per fare richiesta di tablet per le famiglie sprovviste di dispositivi”.
Raccontaci un po’ come è la tua giornata tipo in questo momento di quarantena obbligata.
“Incredibilmente occupata prevalentemente al pc! Fra videoconferenze, video da creare, mail da gestire, chat con colleghe e staff… sembra facile! Occorre darsi orari e non siamo abituati… e poi c’è il difficile “quotidiano” da gestire. Chiusa in casa con una diciasettenne, che deve gestire attività a distanza con il liceo, e un quattordicenne anche lui sempre connesso… una vita tra fili, prese, pc, cuffiette e…. quella comune inquietudine”.
Che messaggio vuoi lanciare ai tuoi ragazzi?
“Per ciò che è possibile la scuola c’è. La maestra anche.Teniamo il filo e proviamo tutti insieme a superare questo momento drammatico”.
Per chi vuole scoprire come sta funzionando l’Istituto Isa 18 vi lasciamo il link di seguito:
https://isa18sp.edu.it/teniamoilfiloisa18/