Violenza sulle donne e diritti: abbiamo incontrato Franca, presidente Udi (Unione Donne Italiane) Spezia

Franca Zanella Beltramo Udi Spezia

Donne che aiutano altre donne, una rete invisibile, un cerchio che si chiude, un dolore grande che chiede solo di essere ascoltato. Perché si può guarire dalla violenza fisica, dalle botte, dalle angherie e dalla pressione psicologica che devasta ma a una condizione: che qualcuno ascolti, indirizzi e consigli.

Noi dell’Ordinario abbiamo incontrato Franca Zannella Beltramo, Presidente della sezione spezzina dell’Udi, unione donne italiane, e ci siamo fatti raccontare da dove nasce questa missione all’ascolto di una delle associazioni più longeve d’Italia.

Ciao Franca, grazie di aver accettato di rispondere alle nostre domande, raccontaci qualcosa dell’Udi.

Grazie a voi, per prima cosa non mi sento «la Presidente», come se la nostra associazione fosse una piramide, siamo piuttosto un cerchio che si chiude e avvolge nella sua rete chi ha bisogno di aiuto. Io sono solo l’ultima in ordine di arrivo ma prima di me ci sono state tutte quelle donne che hanno contribuito a far nascere l’Udi trasformandola in un’associazione storica, quelle uscite dalla Resistenza, che dal 1945 hanno lottato affinchè venissero riconosciuti pari diritti al mondo femminile. Io ho avuto la fortuna di conoscere molte di loro, di imparare dalla loro tenacia.

Le volontarie Udi La Spezia_foto repetorio Udi

C’è qualche battaglia che ricordi in modo particolare?

Questo mese si festeggiano i 50 anni dall’approvazione della legge sul divorzio. Una conquista straordinaria, dopo anni di battaglie per chiedere il pieno diritto di cittadinanza delle donne e che segna il traguardo per l’affrancamento delle donne dalla cultura patriarcale caratterizzata dall’indissolubilità del matrimonio e dal potere maritale secondo il Codice Rocco.

Il merito di questa conquista va riconosciuto nella lotta instancabile delle donne dell’UDI e del femminismo, che hanno difeso questa legge anche quattro anni dopo, quando verrà nuovamente messa in discussione da un referendum abrogativo. Nell’Archivio centrale dell’UDI esiste un patrimonio documentario notevole e sul sito dell’Archivio digitale dell’UDI è possibile trovare foto e numerosi manifesti che testimoniano le nostre battaglie.

Quando sei entrata nell’Associazione?

Sono stata arruolata negli anni 70, se chiudo gli occhi rivedo i volti di tutte: Delfina Betti, Mina Ornaro, Rina Gennaro e tutte le altre, da ciascuna di loro io, giovane ragazza, ho imparato qualcosa. Sono loro che ci hanno passato il testimone, stimolandoci a combattere per un mondo senza sopraffazione, senza differenze di genere e discriminazioni. Dobbiamo alla loro lungimiranza l’inaugurazione nel 1988 del Telefono Donna a La Spezia, unico in tutta la Liguria e che per moltissimi anni è rimasto il solo presidio per tutte le donne alla ricerca di un aiuto. A volte ho l’impressione che molti si siano dimenticati che siamo stati i primi ad attivare un servizio di questo tipo e un poco mi rammarico, ho come la sensazione che il ruolo dell’Udi e l’importanza delle attività che svolge siano un poco disconosciute.

Eppure non vi siete mai arrese e il servizio è ancora attivo.

E’ vero non ci siamo mai fermate, oggi nella sezione spezzina dell’Udi prestano il loro servizio volontario e gratuito: 5 avvocati (specializzati nel diritto di famiglia), 2 psicologi e 6 operatrici, tutte adeguatamente formate per rispondere alle richieste telefoniche. Tutti i mercoledi sono dedicati agli aspetti di consulenza legale. In questo momento così difficile molte donne chiamano il nostro numero non solo per segnalare violenze domestiche, le richieste di aiuto in effetti sono aumentate, ma anche per avere il sostegno di una voce amica. Essere costrette a rimanere chiuse in casa a causa del lockdowm diventa motivo di ansia e angoscia, la violenza purtroppo non è solo fisica, spesso è anche psicologica ed economica. Le donne vengono isolate, viene loro impedito di avere una cerchia di amicizie che in qualche modo possano sostenerle, una donna sola è purtroppo più fragile.

Ogni anno organizziamo eventi di formazione e sensibilizzazione sulla parità di genere, sulla discriminazione e sulla violenza sulle donne, quest’anno il Covid ci ha fermate ma voglio ribadire che l’Udi c’è, siamo sempre attive e non ci fermeremo.

Come è possibile mettersi in contatto con voi?

In questo periodo abbiamo attivato un numero di telefono mobile che risponde al numero 370 3782693 ma siamo rintracciabili anche alla nostra mail udi.laspezia@email.it

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