Un tempo il mercato discografico era dominato esclusivamente dalle cosiddette Major, ovvero le grandi etichette discografiche. Se per i passaggi in radio, i grandi eventi musicali e la rilevanza mediatica in gran parte il discorso (purtroppo) rimane ancora valido, negli ultimi anni, l’avvento delle piattaforme di streaming con servizi gratuiti e a pagamento e dei digital stores, che sono entrati di diritto tra i big player, hanno decisamente cambiato gli scenari, dando nuove possibilità anche a etichette musicali indipendenti che investono in specifici settori musicali e in artisti emergenti. E con cui, spesso, le Major non solo devono fare i conti, ma decidono di collaborare.
Oggi vi portiamo a Genova, nella zona di Bolzaneto. Qui, al piano terra di un edificio si trova la neo nata casa discografica indipendente Nykisei Records, una etichetta che eccelle nella produzione di sound dalle chiare e spiccate caratteristiche innovative, trattando con estrema professionalità qualsiasi genere musicale, dal pop al rap, dalla trap al latino americano, passando per il rock e la pop dance.

Se già il nome dell’etichetta, che, ripreso dal greco, significa “BATTITO”, ci aveva fatto intuire la portata non solo imprenditoriale ma anche umana di questo progetto, troviamo conferma quando la porta ci viene aperta da Giacomo, Samuele e Simone, i tre giovani fondatori con un’età compresa tra i 25 ai 43 anni, che della passione viscerale per la musica hanno fatto un mestiere. Belle facce e un sorriso “dell’accoglienza” tipico di chi è abituato a vivere “l’ufficio-studio” come il luogo dove i sogni prendono forma, tanto che ci tengono subito a precisare come Nykisei Records non sia solo una label, ma “passione per l’arte e innovazione. Non solo una un’azienda, ma una casa. Non solo un gruppo di lavoro, ma una famiglia”.


Se Giacomo Riccardi e Samuele Belcastro sono la forza propulsiva, coraggiosa, giovane ma già professionale di questa nuova etichetta, Simone Raschellà, che nella musica lavora da 25 anni e ha già all’attivo la direzione di altre due etichette discografiche con cui collabora da anni anche con il progetto discografico amato dai giovani Hit Mania e con artisti di fama e varie realtà televisive e radiofoniche, è la base solida su cui si è poggiata la parte di creazione iniziale e amministrativa del progetto.

Ci accomodiamo e, per un po’, guardiamo i ragazzi muoversi tra recording session, produzioni, mixing e mastering. Ci spiegano che, come altri settori simili, sostanzialmente il loro lavoro non finisce mai. “La nostra giornata dura praticamente 24 ore – ci dice sorridendo Giacomo, che si definisce, sua sponte, il leone del gruppo, quello che ama stare davanti e NON solo dietro le quinte (e lo sa fare in modo intelligente e brillante ndr.) – Lavoriamo sodo per costruire qualcosa di grande e, oramai, siamo una cosa sola, quindi costantemente in contatto. Passione e dedizione per la musica sono le basi, tutto parte da lì. Il nostro è stato un processo lungo, nato quasi per caso. Ma come tutte le cose, quando ci si crede davvero, si finisce ben presto col pretendere sempre di più. Con il tempo ci siamo resi conto come ciò che facevamo portasse risultati migliori rispetto a quelli preventivati, ritrovandoci gioco forza a farne la nostra quotidianità. L’età gioca a nostro favore, in quanto l’ambizione, diluita tuttavia in una giusta dose di “rischio” e prudenza, ci consente di avere ampi margini di crescita”.
La Nykisei Records si occupa infatti anche di nuovi talenti, della produzione e della distribuzione discografica dei brani e delle relative suonerie in quasi tutti i paesi del mondo, su tutti i principali digital stores (Spotify, ITunes, Tidal, Shazam, Google Play, Amazon, Beatport e Traxsource) e della promozione e della comunicazione tramite social e pubblicità, oltre che all’organizzazione di eventi e festival.
Giacomo è anche cantante in alcune delle produzioni dell’etichetta. È da poco uscita la sua ‘Non c’è più tempo’ e ‘Il Natale è magia’, una HIT speciale ideata insieme a Simone e Samuele, con il feat. di Nemesi, che unisce il rap, il pop e l’ autotune a un messaggio natalizio che riscopre i valori della famiglia e la voglia di sognare. Proprio da qui parte la nostra intervista a questi giovani imprenditori di talento che, oltre a tatuaggi e vestiti da “Bro” tipici del loro mondo, indossano costantemente una filosofia di vita, quella dell’umanità, incisa già nei nomi d’arte, oltre che in quello dell’etichetta. Il più significativo è senza dubbio quello di Simone, che, come alias, ha scelto Daresh Syzmoon creando un ossimoro: “Daresh è una città araba tempestata da guerre e distruzione, Syzmoon significa “dare luce”. Un messaggio di speranza, che spezzi l’odio nel mondo”, come ci racconta.
https://www.facebook.com/nykiseiRecords/videos/2544195889031503/
Tra richieste anomale a Babbo Natale e una più seria riflessione sulla musica, a cominciare dalle polemiche sulla Trap, ecco la nostra chiacchierata integrale:
Tatuaggi, rap, autotune e…una canzone di Natale scritta con lo spirito dei bambini e con un messaggio favolistico. Ragazzi, state sovvertendo gli schemi o confermando l’universalità della musica?
“Nessuna delle due. Il rap è un genere musicale che fa ancora fatica a essere concepito nella maniera corretta, finendo spesso per essere stereotipato ed etichettato, senza considerare quanto lavoro ci sia dietro (specie negli ultimi anni con l’avvento della trap). In ogni caso, il progetto di Natale nasce con lo scopo di trasmettere un messaggio d’amore, facendo perno su argomenti di un certo peso, come l’importanza dei rapporti familiari e la necessità di non ignorare il “fanciullino” che vive in noi, mixando il tutto con un sound fresco e piacevole”.
Che cosa ne pensate delle polemiche che a volte coinvolgono il mondo del rap e soprattutto della Trap?
“In Italia abbiamo un grosso problema (uno solo?). La trap è un genere molto semplice e diretto, che se trattato in un certo modo, può diventare un importantissimo mezzo di comunicazione”.
“Le polemiche derivano dal fatto che la cultura tradizionalista del nostro Paese non accetta facilmente il cambiamento – sottolinea con enfasi Giacomo – Personalmente non vedo alcuna differenza tra “Rolls Royce” e “Cocaine”, solo che una è del 2019, ed è stata concepita da un artista tatuato su mani e faccia; l’altra è di fine anni ’70 e l’autore si chiama Eric Clapton, quindi è tutto ok”.
Rimanendo allo spirito e al testo della vostra canzone: voi che cosa chiedereste quest’anno a Babbo Natale nella famosa letterina?
“Io personalmente vorrei poter mangiare senza ingrassare e avere la “fisicata” senza allenarmi due ore al giorno, dici che chiedo troppo? – scherza Giacomo – Samuele e Simone invece sono già bellissimi e perfetti così, quindi chiedono le solite cose banali, come fare i soldi o fare carriera. Dilettanti”.
Come approdate alla musica e, soprattutto, quando avete capito che volevate farne un lavoro?
“Pensiamo che sia il sogno di chiunque svegliarsi la mattina ed essere felici di andare a lavorare, facendo della propria passione la quotidianità”.
“Io l’ho capito fin dal primo momento in cui mi sono avvicinato a questo mondo – aggiunge Giacomo – circa 7 anni fa… Samuele da almeno il doppio. Simone da più di vent’anni”.
Come selezionate le canzoni e gli autori da supportare come etichetta? Quali sono i criteri?
“Siamo meticolosi nella ricerca degli artisti e nella selezione dei brani; ricerchiamo originalità e freschezza, senza dimenticare caparbietà e determinazione. Ovviamente non bisogna mai tralasciare l’aspetto umano, gli artisti devono sentirsi a loro agio. Noi in cambio garantiamo professionalità e serietà”.
Giacomo, Samuele, voi siete i più giovani del gruppo, quali sono le differenze musicali e caratteriali tra voi due?
“Siamo legati da una sincera amicizia oltre che dalla musica; questo aiuta a rendere il lavoro di gruppo piacevole e produttivo. Tuttavia, la differenza d’età (numericamente minima, ma comunque incisiva) ci sottopone talvolta a dei contrasti lavorativi dovuti a divergenze puramente di tipo concettuale. La differenza sostanziale, a livello artistico, è che svolgiamo due ruoli completamente diversi, sia a livello di studio che a livello manageriale e discografico. Caratterialmente siamo simili, ma non identici. Samuele è più metodico, io, Giacomo, più impulsivo; io più sognatore, lui più realista. Nel complesso ci completiamo”.
Simone, veniamo a te. Com’è il lavoro e la vita di una persona che si muove molto dietro le quinte ma che poi ha spesso intersezioni/incursioni con il mondo dello spettacolo?
“Ho deciso di lavorare nel mondo della musica, pur rimanendo dietro le quinte, perché ho capito fosse la mia vocazione, lasciando spazio ai giovani, quelli che ci credono davvero e hanno voglia di crescere. Ho capito come lavorare per loro mi trasmetta nuovi stimoli, professionali oltre che personali. Voglio far capire loro cosa siano Musica e Spettacolo e trasmettere tutto ciò che ho imparato in 25 anni di carriera”.
Simone, qual è lo scotto da pagare per essere libero di investire nella musica e negli autori o nei progetti in cui credi per primo, avendo all’attivo ben 3 etichette?
“Non c’è scotto da pagare se hai una vera e forte passione come la mia, che parte dai primi anni ’90. Sono un DJ e un Produttore con più di 200 singoli all’attivo, tra Dance e Pop. Pensare di aver trasformato tutto ciò nel mio lavoro è la realizzazione del sogno di una vita”.
Ragazzi, un’ultima domanda di rito per noi: che cosa è STRA-Ordinario nella vostra vita?
“Vorremmo realizzare tutto ciò in cui crediamo, tutto ciò per il quale lavoriamo sodissimo ogni giorno, nel minor tempo possibile, ma siamo dell’idea che la cosa straordinaria non sia l’arrivo in sé, la metà… Bensì il viaggio, senza dimenticare mai le nostre origini”.
Se vi abbiamo incuriosito con questo articolo, ecco come rimanere aggiornati sulla produzione di Nykisei Records:
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