In questi tempi frenetici poco ci si ferma a osservare il bello che ci circonda, nel quotidiano. Eppure la bellezza ha un potere salvifico che va al di là della semplice immaginazione e c’è chi è stato capace di farne uno strumento di riscatto sociale.
“Datemi una leva e solleverò il mondo”, soleva dire Archimede. Quella leva è fatta di tanti piccoli pezzi a Napoli e uno di questi è il Vicolo della Cultura. Si trova nel cuore del Rione Sanità, una di quelle zone difficili della città dove fino a non moltissimi anni fa, a causa delle continue stese, era meglio nemmeno attraversare di corsa.
Le stese sono le sparatorie intimidatorie fatte dalla camorra per spaventare chi abita in determinate zone. Scriveva Roberto Saviano nel 2015 “Se vuoi terrorizzare un territorio senza iniziare una lunga guerra tra famiglie criminali, devi fare molte stese. “Fare le stese” significa correre sui motorini e sparare a tutto e tutti. Tutti si buttano a terra, stesi, perché terrorizzati, pietrificati. Poi se qualcuno lo stendi davvero, se lo ammazzi, è danno collaterale. Possibilmente da evitare perché le stese riuscite meglio non dovrebbero provocare danni collaterali. Ma se accade, accade”.
Entrando nello stretto vicolo Montesilvano, ci si sente osservati a distanza ravvicinata da grandi donne che hanno fatto, detto e scritto grandi cose, a beneficio di tutti. Si passa dal volto coloratissimo di Rita Levi Montalcini a quello di Michela Murgia, da Frida Kahlo alla Gentileschi e di altre donne straordinarie. Di fatto è il primo Vicolo della Cultura che è nato a Napoli con l’intento di restituire ai bambini e agli abitanti tutti un luogo bello, più vivibile e che fosse fonte di ispirazione.
In quella strada oggi coloratissima sono presenti due beni confiscati alla Camorra ed è divenuta uno dei simboli del riscatto di un intero rione.
L’associazione che ha dato forma a questi variopinti murales si chiama Vicolo della Cultura e porta avanti progetti di cittadinanza arriva, eco-design e rigenerazione urbana.
I primi murales sono stati inaugurati il 27 dicembre del 2019 e hanno restituito respiro e luce a una zona che adesso è bello frequentare.
L’attivismo dell’associazione viene portato avanti da giovani che hanno scelto di rimanere a Napoli promuovendo attivamente la cultura della legalità attraverso la bellezza.
La bellezza però va di pari passo con la cultura così, ispirata alle edicole votive, nel vicolo Montesilvano c’è una libreria bookcrossing a cielo aperto. È dedicata a Guerriera Guerrieri, la grande donna che con la sua caparbietà riuscì a salvara centinaia di libri della Biblioteca di Palazzo Reale durante il periodo dei bombardamenti arei della Seconda Guerra Mondiale.
No, la bellezza non salverà il mondo ma salva luoghi, persone e identità.