Tempo di Palio. Maggio è il mese più atteso in terra di Querceta, nel contado di Seravezza in provincia di Lucca. La prima domenica di maggio si disputa il Palio dei Micci, ovvero degli asini e le strade si riempiono di voci, costumi e colori.
Evento nato nel 1956 un po’ per gioco, il Palio è diventato oggi un appuntamento irrinunciabile al quale partecipano centinaia di persone, sia come figuranti delle otto contrade che come spettatori.
I premi assegnati durante il Palio dei Micci
Vero è che il fulcro della manifestazione è la corsa degli asini sulla pista dello stadio Buon Riposo ma le otto contrade, in quella giornata particolare, si contendono altri prestigiosi trofei come il Meccheri dedicato ai musici, la vincita della migliore scena che si svolge al centro del campo e il premio per il migliore corteo storico.
È proprio della sfilata che voglio raccontarvi perché è la parte in cui sono coinvolta in prima persona.
Portare in campo 140 persone in costume storico non è cosa semplice e richiede mesi e mesi di lavoro rispettando rigorose regole in merito ai colori, all’epoca rappresentata, agli accessori e ad altre particolarità con le quali non vi voglio tediare.
In 15 minuti ci si gioca un anno di lavoro, tanto è la durata massima che può avere in campo il corteo per evitare che vengano inflitte penalità dai severissimi giudici. Si passano dodici mesi a sistemare abiti, cucire perle e pietre, applicare con ago e filo chilometri di passamaneria, lucidare armature e pensare a cosa inventarsi di nuovo.
Un lavoro certosino che vede impegnata la commissione costumi ore e ore di pomeriggio e spesso anche dopo cena. Il compenso di tanto impegno è il risultato che si otterrà in campo e la soddisfazione di vedere il frutto di quel lavoro apprezzato da chi avrà modo di vederlo la prima domenica di maggio.
La mattina del Palio dei Micci
La giornata del Palio comincia alle sei di mattina, quando nella sede della contrada già si lavora per preparare il gruppo dei figuranti che parteciperà alla benedizione dei micci in piazza di Querceta.
Gli instancabili parrucchieri attrezzati di ferri, piastre, mollette e quant’altro, sistemano la loro attrezzatura e iniziano ad acconciare le teste delle dame. Poco più in là la truccatrice è impegnata a realizzare make-up d’altri tempi.
Tra un trucco e un parrucco, c’è il tempo di fare colazione e di scambiare qualche chiacchiera mentre lo stomaco già è sottosopra per l’adrenalina in circolo.
L’imprevisto dell’ultimo minuto capita sempre: è una costante con la quale bisogna fare i conti. Il problem solving deve essere rapidissimo ed efficiente. Non si può sbagliare nulla o perlomeno è quello che si prova a fare.
Arrivano gli armati da vestire con le cotte di metallo calzate un capo e i mantelli bianco rossi sulle spalle: una lucidata alle spade e si parte per la benedizione e il sorteggio dei micci che correranno per contendersi il drappo nel pomeriggio.
Le ultime fasi di preparazione
Mentre un gruppo di figurati va alla cerimonia del mattino, gli altri continuano a farsi preparare in vista della sfilata che avrà inizio alle 16.
Le persone da acconciare, sistemare, vestire e poi mettere in fila sono tante. Niente è lasciato al caso e dietro ogni testa di dama, accessorio da tenere in mano o persona scelta in base all’abito da portare in scena, ci sono ragionamenti che la commissione ha discusso e approvato assieme.
C’è sempre la necessità di giocare d’anticipo per avere il tempo di sistemare qualcosa che non funziona o di cucire all’ultimo un bottone saltato o fissare una passamaneria che accidentalmente s’è slabbrata.
Quest’anno la mia contrada, il Pozzo che porta con orgoglio i colori bianco, rosso e con rifiniture blu, ha conquistato un bellissimo terzo posto a un punto dalla seconda e cinque dalla prima. Un bel risultato che Luciana Gabrielli, la capo commissione, ha voluto festeggiare in grande stile portando a cena tutti quelli che hanno lavorato al suo fianco per un anno intero.
Al lavoro per il Palio dei Micci del prossimo anno
L’ultimo Palio dei Micci organizzato dalla ProLoco di Querceta è andato in scena domenica 4 maggio 2025 ma già siamo al lavoro per la prossima edizione. Il tempo stringe e sembra sempre poco: non se ne può sprecare nemmeno un minuto.
Qualcuno penserà che siamo un po’ matti a lavorare così tanto per soli 15 minuti da giocarsi in campo ma chi è nato in terra di Querceta sa bene quanto le contrade infiammino gli animi e facciano piangere e gioire.
È un gioco, certo, ma si gioca sul serio.