Le api fanno molto più del miele, basti pensare che un terzo del nostro cibo dipende dall’impollinazione di questi piccoli insetti: solo in Europa, ad esempio, oltre 4.000 tipi di verdure, dipendono dal loro incessante lavoro. Purtroppo, le api sono in pericolo, minacciate da pesticidi, perdita di habitat, monocolture, parassiti, malattie e cambiamenti climatici.
In particolare, alcuni pesticidi costituiscono un rischio diretto per gli impollinatori: l’eliminazione delle sostanze chimiche più pericolose per le api è quindi il primo e più efficace passo da adottare per difenderli. Ma non solo questo, in Italia nasce l’iniziativa «Comuni Amici delle Api»: una rete di comuni che lavora per la tutela dell’ambiente e per la difesa dei propri territori, a partire proprio dagli sciami delle api impollinatrici; un’iniziativa che è cresciuta in maniera sorprendente, con il passa-parola, superando anche i confini regionali entro i quali era nata.
Ad oggi si contano circa 80 amministrazioni comunali che hanno aderito al progetto, ripartite in varie regioni d’Italia, a queste si uniscono anche le associazioni che si occupano di apicultura in generale, quali: “Le colline del miele”, “Api Romane”, “Apicoltori mantovani”, “Ambientevita”, “Giubbe verdi San Martino” e “La comunità degli impollinatori metropolitani Slow food”.
Infine, anche 14 Comuni di 4 paesi del bacino Mediterraneo sono divenuti Amici delle Api, conferendo all’iniziativa anche quel respiro internazionale necessario per affrontare questa sfida globale a sostegno delle api e dell’apicoltura.
Quali sono gli impegni che queste Amministrazioni hanno scelto di perseguire?
Ridurre progressivamente, fino ad eliminarlo, l’uso di erbicidi nella manutenzione dei cigli stradali e negli spazi verdi pubblici, includere e incrementare nella pianificazione del verde pubblico la coltivazione di specie vegetali gradite alle api, vietare di eseguire qualsiasi trattamento con fitofarmaci ed erbicidi alle piante legnose ed erbacee di interesse agrario, ma anche la promozione di attività di informazione e sensibilizzazione sul valore di Bene Comune dell’apicoltura, coinvolgendo ad esempio le scuole del proprio territorio.
Le api entrano a scuola! L’esperienza del Comune di Arcola
Vi proponiamo l’esperienza del Comune di Arcola, in provincia della Spezia, primo comune della Liguria ad entrare nella rete dei Comuni Amici delle Api, che prima della pausa estiva ha già organizzato due interessanti iniziative con le scuole del territorio. Il primo, organizzato in occasione della Giornata Mondiale delle Api, in collaborazione con ALPA Miele e l’ISA 18 Istituto Comprensivo Arcola Ameglia, è stato un evento formativo per le classi del plesso scolastico della Scuola Primaria Arcola Ponte, sulla conduzione degli alveari, le tecniche apistiche e i prodotti delle api: un apicoltore dell’Associazione Ligure produttori apistici ha raccontato ai bambini molte curiosità sul mondo delle api e sui procedimenti di estrazione del miele dalle arnie.
In Liguria si contano quasi 2500 apicoltori registrati in anagrafe, di questi circa il 25% ha partita iva e detiene il 75% dei quasi 30.000 alveari della Regione, il resto per autoconsumo.
Purtroppo si registrano una serie di annate negative che hanno portato il settore a una forte crisi e al rischio chiusura per molte aziende a cui va aggiunta la problematica creata dalla vespa velutina, predatore alloctono ormai presente in tutta la Liguria e nella vicina Toscana per cui non si è ancora trovata una soluzione definitiva nonostante l’impegno di Regione Liguria e di tutto il settore.
Da qui nasce il secondo evento formativo per le scuole del territorio, coinvolte in una vera e propria battaglia contro questo predatore, con lo slogan «dichiariamo guerra alla vespa velutina» gli alunni e i loro insegnanti hanno costruito le trappole per catturare questa vespa che costituisce una seria minaccia per l’apicoltura italiana, comunemente chiamata Calabrone asiatico, per distinguerla dalla Vespa orientalis nota come Calabrone orientale.
La vespa velutina é un predatore la cui dieta è costituita in gran parte di api che caccia in prossimità dell’alveare. I danni non derivano solo dalle numerose bottinatrici predate ma anche dallo stress arrecato alla colonia che, sotto una continua predazione, azzera l’attività di volo e la deposizione delle uova e arriva al collasso.
Considerata la pericolosità della specie è assolutamente necessario cercare di individuare e distruggere i nidi e per far questo abbiamo bisogno della collaborazione di tutti gli apicoltori e non solo. Limitare la diffusione di questo insetto può voler significare la salvezza di molti apiari sul suolo nazionale.
A breve sarà disponibile sul sito internet istituzionale www.comune.arcola.sp.it, una sezione dove ogni cittadino potrà scaricare le istruzioni per poter costruire la trappola per la vespa velutina, una attività molto semplice, basta avere a disposizione una bottiglia di plastica ed una forbice, oltre che un breve vademecum che indichi le essenze da poter piantare nei giardini e nei terrazzi gradite alla api.
L’Ordinario sta con le api e tu?