Un’amica ti lascia improvvisamente, strappata via da un male incurabile così da un giorno all’altro e allora le scelte sono due: o ti lasci travolgere dal dolore o da questo prendi forza per fare qualcosa di grande in sua memoria.
Questo è quello che ha pensato Michela Maloberti, che ha dato via al progetto «Io fabbrico capelli» per la donazione di capelli veri con i quali realizzare parrucche per le donne sottoposte a chemioterapia.
La incontriamo ad Arcola, in provincia della Spezia, nel negozio di parrucchiera della sua amica Marilena Cavazzuti, che insieme a lei ha avviato questo progetto coraggioso.
Raccontaci come è nata l’idea di Io fabbrico capelli.
Dopo aver metabolizzato il dolore per la perdita di una cara amica, mi sono chiesta cosa potevo fare per ricordarla, sentivo la necessità assoluta di impegnarmi in qualcosa che fosse dedicato a lei – racconta con commozione Michela – Chi è sottoposto a terapie così debilitanti come la chemioterapia quasi non si riconosce più quando si guarda nello specchio, le donne soprattutto perdono la loro anima insieme alla perdita dei capelli. Ecco i capelli sono diventati l’elemento sul quale mi sono concentrata, io ho sempre avuto i capelli cortissimi ma da quel momento ho deciso di farmeli crescere, tanto quanto fosse necessario per poterli donare. Ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada Marilena Cavazzuti, parrucchiera di Arcola, che è diventata la mia più grande collaboratrice in questo progetto.
Come si diventa donatrice di capelli?
Ci risponde Marilena: «I capelli devono essere lunghi almeno 25 centimetri, vanno curati e coccolati perché il prodotto deve essere di buona qualità per poter realizzare delle parrucche. Si possono donare anche le extension, io ad esempio proprio in questi giorni le ho fatte sulla mia capigliatura e una volta rimosse partiranno per la Banca dei capelli. Confido che altri miei colleghi si rendano disponibili per queste donazioni, invito chi ha i capelli lunghi e vuol fare un taglio a donare i propri capelli altrimenti finirebbero nei rifiuti.»
Come è stata accolta la vostra idea?
«I risultati stanno andando oltre le nostre aspettative ma non vogliamo fermarci. In questi due mesi molte donne hanno scelto di donare i loro capelli e abbiamo già raccolto oltre 15 trecce. Per farci conoscere è attiva una pagina facebook che dalla sua apertura ha superato i 400 followers, abbiamo grandi idee per il futuro, vogliamo coinvolgere altri parrucchieri, le aziende fornitrici di prodotti per i capelli, le associazioni di categoria e organizzare delle raccolte fondi per finanziare la ricerca o altre iniziative a tutela delle donne che si trovano nel tunnel della malattia. Le terapie servono a curare i sintomi, quello è il compito dei medici, ma spesso quelle che fanno soffrire di più sono le cicatrici del cuore. Vedersi diverse, non riconoscersi nello specchio, trovarsi di fronte una sé stessa cambiata e senza più alcuna forza. Abbiamo confezionato delle magliette con la scritta in rosa Io Fabbrico Capelli e sono a disposizione per chi avesse voglia di fare una donazione.
Dove inviate i capelli donati?
Le trecce verranno inviate alla Banca del Capelli per la successiva lavorazione, in questo momento così difficile è rimasta l’unica associazione che raccoglie ancora il materiale. Si tratta di un progetto importante, per chi volesse maggiori informazioni è possibile visitare il sito https://www.bancadeicapelli.it/ qui le donne malate possono richiedere parrucche personalizzate, si può conoscere il parrucchiere più vicino che aderisce al progetto di donazione oppure aderire con il proprio salone.
Avete voglia di lanciare un appello?
Anche se non potete donare i vostri capelli, sosteneteci comunque, basta anche solo un like sulla pagina facebook Io fabbrico capelli o su instagram con il medesimo nome. Seguite le nostre iniziative, il nostro obiettivo è curare la persona che è costretta a convivere con la malattia, sostenerla in questo difficile percorso, noi ci siamo e insieme a tutti voi potremo fare grandi cose!