Essere un Cosplay a Lucca Comics and Games

Cosplay a Lucca Comics

Il grande spettacolo di Lucca Comics & Games inizia prima ancora di arrivare a Lucca, quando sui treni cominciano a salire i Cosplayer.

Emozionati come se fosse l’evento della vita, rimangono in piedi nei corridoi, impossibilitati a sedersi per le armature troppo rigide o per gonne tanto accessoriate da rendere difficile ogni movimento.
C’è chi arriva dall’altra parte dell’Italia e chi da oltre confine. Lucca in occasione dei Comics cambia volto e viene inondata da una folla incredibile di persone creative, curiose e divertite.
Alla fine dei conti il cuore pulsante dei Lucca Comics & Games sono le decine di migliaia di persone che lo animano e permettono alla manifestazione di proseguire e migliorare di anno in anno.

C’è chi si veste per la prima volta da cosplayer e chi ormai è un veterano come Il gruppo di anime di Giulia, formato da ragazzi e ragazze di Bergamo, del Lago di Garda e di Udine. Si vestono da cosplayer da sette anni circa e si sono conosciuti proprio a Lucca Comics. “In parte realizziamo da soli i costumi ma alcune cose le compriamo’ – dice Giulia –  ci diamo consigli, ci sopportiamo nella scelta dei tessuti, degli accessori. Essere cosplayer è anche un modo di stare assieme facendo qualcosa di costruttivo“.

Cosplayer a Lucca Comics
Il gruppo di Gulia, Cosplayer a Lucca Comics. Ph. Antonietta Bandelloni

Si creano legami, amicizie e si condividono momenti che poi verranno ricordati per tutta la vita.

David, vestito da robot, il costume l’ha comprato: “Lavorando e facendo anche altre cose non ho il tempo di farlo da solo ma nemmeno ne sarei capace. È due anni che faccio il cosplayer e vengo da Pescia. Abito vicino, sono 20 minuti di auto”. Venti minuti nei giorni ordinari ma si sa. A Lucca Comics di ordinario non c’è proprio nulla e anche il tempo sembra dilatarsi.

David, cosplay a Lucca Comics
David, cosplay a Lucca Comics. ph. Antonietta Bandelloni

Essere cosplayer è un’arte che richiede dedizione, amore per ciò che si fa e la voglia di partecipare a eventi in cui, per qualche giorno, si è al centro della scena, proprio come accade a Lucca Comics.

Come dice David, ci si cala nei panni dei personaggi amati per lasciarsi il quotidiano alle spalle, dimenticando almeno per qualche ora tutti i problemi. Indossando l’armatura o il costume a lungo pensato, progettato e assemblato, ci si trasforma in chi si desidera essere.
Il gioco funziona: decine e decine di fotografi si fermano a scattare foto e subito si ha l’impressione di essere dei divi del cinema. Alla fine un po’ divi i cosplayer lo sono per davvero in contesti in cui si sentono liberi di esprimere la propria fantasia, mettendo a frutto la personale interpretazione di personaggi incontrati nei fumetti e nei cartoni animati.
Cosplay a Lucca Comics and Games
a Lucca Comcs and Games. Ph. Antonietta Bandelloni
Il fenomeno dei cosplayer è nato ufficialmente nel 1984 quando il giornalista giapponese Nobuyuki coniò il termine per definire coloro che si calavano nei panni dei protagonisti dei fumetti. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti e sono sempre di più le persone che si aggirano nelle fiere di settore come Lucca Comics indossando livree bizzarre e fantasiose.
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