Piazza Saffi, a Forlì, è il cuore pulsante del capoluogo della Romagna.
È una piazza enorme, che il 21 settembre scorso era occupata, in ogni suo lato, da associazioni di volontariato che davano idealmente il là alla “Settimana del buon vivere” iniziata proprio quel giorno. Ma il clou di quella speciale giornata era costituito da un grande evento artistico di solidarietà: Not(t)e di Respiri, organizzato dalla AMMP (Associazione Morgagni Malattie Polmonari) in collaborazione con Unione Trapiantati Polmone di Padova, Un Soffio di Speranza. Il Sogno di Emanuela di Pistoia e Lega Italiana Fibrosi Cistica.
La serata, diretta dal Maestro Marco Sabiu e presentata da Cristiano Collinelli con la partecipazione, come guest star, dall’attore Ivano Marescotti e dal cantante Massimo Di Cataldo, era a supporto degli importanti traguardi raggiunti in materia di ricerca, e di quelli più ambiziosi ancora da raggiungere, a partire da quelli del reparto di Pneumologia dell’ospedale di Forlì. Matteo Buccioli, Presidente AMMP, Bollini, Coralli, Sabiu hanno diretto una squadra organizzativa impeccabile creando un’intensa rete di istituzioni, associazioni mediche, onlus e media partner, tutti presenti in piazza.
La musica e l’arte in generale sono stati spesso un meraviglioso mezzo per far riflettere e unire le persone su tematiche sociali, ma quello di Forlì è stato un evento che in Italia non si era mai visto e che diventerà sicuramente un evento-capofila:un’intera piazza gremita di persone, non solo ha condiviso un momento culturale ma ha letteralmente RESPIRATO insieme per sensibilizzare sulla necessità di sostenere la ricerca contro le malattie respiratorie rare, a cominciare dalla Fibrosi Polmonare Idiopatica. Tutta la piazza ha respirato con il Maestro Sabiu a ritmo di musica mentre, grazie alla diretta sui canali social, anche in altre parti di Italia e d’Europa tante persone facevano lo stesso. Forlì ed i cittadini presenti hanno tenuto a battesimo questo momento che diventerà, senza dubbio, parte delle campagne di sensibilizzazione della Federazione Europea Malattie Interstiaziali EU-IPFF. Un momento pieno di emozioni che ha fatto vibrare l’intera Piazza testimoniando l’importanza di condividere il proprio respiro.
Un evento, premiato da una grande risposta di pubblico, in cui nulla è stato lasciato al caso: dal caffè ai posti riservati a sedere per i pazienti, gli ospiti più importanti. Una serata densa di emozioni che ha avuto il suo picco quando Marco Sabiu, ispirandosi al minuto di raccoglimento, o di silenzio, spesso usati nel mondo dello sport, ha dato il là a #BreatheTogether: un minuto di respiro scandito dal ritmo di una musica evocativa, durante il quale molti hanno compreso che quello che sembra un gesto quotidiano involontario, quasi banale, è davvero ciò che fa la differenza e che assicura la vita stessa, o, almeno, la sua qualità.
“Il minuto di raccoglimento, dedicato a chi non c’è più, mi ha sempre affascinato – ha spiegato il maestro Sabiu – e mi ha dato lo spunto per #BreatheTogether, ma in questo caso, capovolgendo il concetto di fondo. L’idea è stata quella di omaggiare chi c’è ancora, quindi tutti noi, i vivi, con un minuto di respiro che diamo per scontato ma che non lo è affatto. Io dal palco vedevo questa marea di gente che partecipava con grande emozione e partecipazione. Ho dato il mio contributo al contest e alla serata più con un senso di piacere che di dovere, per certi aspetti, perché conoscendo realtà come AMMP si imparano tante cose che altrimenti non impareremmo mai. Ad esempio, il contatto umano e l’idea di condivisione che, almeno per una volta, prevale su quella della competizione, tipica del mio mondo. E la purezza dell’obiettivo che tutti insieme ci siamo impegnati a raggiungere”.
Non solo questo è stato però il ruolo di Sabiu. Il pluriprmiato musicista e compositore, infatti, ha letteralmente inventato il format della serata ispirandosi alla canzone Lasciami correre di Luca Bollini, scritta nel 2012 e dedicata a sostenere la ricerca scientifica sulle malattie polmonari. Un testo che nasce in realtà come una poesia ispirata alla testimonianza di Guido, malato di fibrosi cistica scomparso qualche anno fa, che racconta le difficoltà di un bambino malato nel fare le cose più semplici, come giocare, proprio a causa di quei respiri rubati.
Da qui, l’idea di Sabiu di indire un contest nazionale, proponendo ai musicisti di presentare un proprio contributo musicale sulla scia del brano da lui rivisitato. Si sono iscritti e sono arrivati 700 contributi audio-video da cui la giuria ha selezionato i miglior i 20, risultati vincitori. La Sharing Breath Orchestra ha quindi eseguito per la prima volta, in occasione dell’evento del 21 settembre, la versione inedita di Lasciami Correreinsieme a Gabriele Graziani, voce originale della prima versione. E poi insieme a Sara Giunchi vincitrice del contest nella categoria cantanti con una propria versione inedita.
La serata è stata un vero e proprio viaggio a ritmo di musica di qualità, come quella di CavaRei e della Intercity Gospel Train Orchestra, prima di lasciare spazio a uno dei più versatili attori italiani, Ivano Marescotti, romagnolo purosangue, noto al grande pubblico come immancabile protagonista dei film di Benigni e Zalone ma che è soprattutto un grande istrione del teatro.
Sempre ispirandosi alla tematica del respiro, Marescotti ha letto alcune poesie di Raffaello Baldini, capaci di strappare risate miste a commozioni per la sua capacità di indagare la psicologia di personaggi comuni della sua Santarcangelo e di farlo in dialetto romagnolo.
Gran finale poi con Massimo Di Cataldo, capace di accendere ugole, soprattutto femminili, un po’ infreddolite dal clima quasi autunnale, ma riscaldate dall’emozione di una serata ricca di altruismo e di passione, con alcuni suoi evergreen, su tutte, Con il cuore.
A fine serata, la statua di Aurelio Saffi, dal centro della piazza, guarda la folla sciemare e far ritorno verso casa. Probabilmente anche lui è più consapevole, di sicuro è piacevolmente sconvolto. E forse, anche dagli angoli della bocca di un intransigente mazziniano, spunta un sorriso di fierezza.