La Fondazione Delle Cose Semplici

Andiamo a Mosca, a incontrare Dasha, attivista delle “Cose Semplici”. Ci spiega cosa significa e come diventano importanti cose apparentemente minuscole, soprattutto in una megalopoli come Mosca. Molte sono le attività della fondazione di cui fa parte. Vi guideremo alla scoperta di realtà che di semplice non hanno proprio nulla.

Dasha è un’attivista della fondazione “Delle Cose Semplici”, l’abbiamo incontrata a Mosca e la curiosità di saperne di più ci ha portato a essere ospiti di una serata di raccolta fondi estremamente partecipata. Ma cosa fa esattamente questa fondazione? Dobbiamo fare un passo indietro, nel 2012, quando, a Mosca, un gruppo di amici decide di trovare un modo per aiutare gli orfanotrofi in diverse regioni nei dintorni della città. Le prime località ad essere state aiutate sono state Tver, Kostroma e Rzhev che distano circa 5 ore di viaggio in auto dalla capitale. Da allora l’attività della fondazione si è espansa e attualmente i progetti sono diffusi su molte più città e con diverse tipologie di persone.

La fondazione lavora su 5 tematiche principali:

  • organizzare corsi ed eventi per bambini nei centri di riabilitazione;
  • assumere tutori e insegnanti per i bambini negli orfanotrofi di Mosca;
  • aiutare le famiglie bisognose nelle regioni di Kostroma e Tver;
  • suonare negli ospizi per i pazienti residenti;
  • organizzare concerti nei centri di riabilitazione per bambini e adolescenti orfani o allontanati dalle famiglie;

Una delle prime domande che rivolgiamo a Dasha è su chi fa parte della fondazione. La risposta è stupefacente (visto che non le avevamo ancora parlato di dove sarebbe stata pubblicata l’intervista) e ci dice: I volontari della fondazione sono persone ordinarie, possono avere lavori part-time o a tempo pieno: studenti, avvocati, ingegneri, manager, uomini d’affari, specialisti nella comunicazione o linguisti. Tutti cercano di conciliare il proprio lavoro con i propri hobbies e portare l’esperienza nella fondazione”.

Dasha ci spiega poi che si è unita alla fondazione nel 2017 e, in soli tre mesi, è riuscita a creare un gruppo per suonare musica pop o canzoni molto famose in varie occasioni. “La musica porta felicità e spensieratezza alle persone che per diversi motivi vivono nei centri sia temporaneamente che per lunghi periodispiega con entusiasmo DashaAttraverso i concerti riusciamo a risollevare il morale delle persone che stanno vivendo un periodo molto difficile della propria vita. Magari solo per l’ora del concerto, ma un’ora di felicità significa tantissimo e concede un po’ di forza ed entusiasmo in più per affrontare la vita quotidiana. Ogni volta che organizziamo un concerto è molto difficile coinvolgere il pubblico – ci racconta poi – suonare in un centro anziani o in un orfanotrofio è molto differente: i problemi sono molteplici e le persone reagiscono con tempi e modalità che variano di volta in volta. La parte entusiasmante peròaggiunge Dashaè che la musica unisce tutti e si riesce sempre a creare un clima di festa che infonde molta energia a persone che ne hanno estremamente bisogno. I bambini negli orfanotrofi spesso non hanno una buona educazione e non possono accedere a un ciclo scolastico normale. Il lavoro della fondazione consiste anche nell’infondere un po’ di autostima e fiducia nel futuro in modo che i piccoli ospiti possano scegliere con maggior libertà il loro percorso e non restare emarginati. Attraverso la musica si fanno conoscere nuove possibilità e alcuni scoprono nuovi interessi a cui semplicemente non avevano la possibilità di accedere”.

Dasha ci parla poi della vita negli ospizi: “E’ un’esperienza completamente diversa, i degenti sono lì per malattie terminali o perché non hanno più nessuno e spesso aspettano solo di morire. La fondazione “Delle Cose Semplici” cerca quindi di infondere un po’ di linfa vitale anche semplicemente facendo ballare anziani che altrimenti non si muoverebbero, tutti piccoli passi che cambiano la percezione della giornata, piccole cose, niente di eclatante. Un altro aspetto importante – prosegue – è l’assistenza alle famiglie in difficoltà. In questo caso la fondazione organizza presso le case di residenza piccoli lavori di ristrutturazione o un semplice aiuto morale. Le persone sono sole e il calore umano apporta sempre un po’ di sollievo”.

Questo tipo di esperienza non cambia solo chi riceve, però: “Far parte di una fondazione di questo tipo mi porta molta felicità – termina il suo racconto – Quando mi occupo di queste attività c’è uno spettro di emozioni differenti che ricevo, la sensazione primaria è che si può essere di aiuto per gli altri; ad esempio si può cambiare la vita di un bambino e si può essere dei modelli positivi per chi non ha visto il meglio della vita. Essere d’ispirazione per altri mi regala molta energia da usare nella mia vita quotidiana”.

La serata a cui abbiamo partecipato si è svolta in un popolare bar nel centro di Mosca. La sensazione che ci è rimasta addosso è che le persone fossero davvero entusiaste. In tantissimi hanno partecipato all’evento e la raccolta fondi è andata a buon fine. L’ambiente creato dalla musica e, soprattutto, dalle persone, era gioioso ed energetico, tutti avevano la volontà e la percezione di creare qualcosa di buono. Partecipare al concerto di Dasha e del loro gruppo ci ha permesso, in presa diretta, di capire e percepire l’energia e la positività che quotidianamente regalano a chi ne ha bisogno, trovandoci pienamente d’accordo su cosa è veramente importante nella vita.

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