Un giornale in lingua inglese che si occupa solo di notizie positive. Perché la ricostruzione di una società passa anche dal pensiero positivo. Senza negare il passato, il focus è su chi lavora per una Bosnia-Erzegovina migliore.
Sarajevo 2018 – Oggi L’Ordinario vi porta in Bosnia Erzegovina e più precisamente nella sua capitale: Sarajevo. Qui, da almeno cinque anni c’è una testata on line che di “ordinario” ha tutto e niente nello stesso tempo. Il suo nome è Sarajevo Times e la sua missione è raccontare l’anima positiva della società bosniaca.
“Il portale www.sarajevotimes.com è partito nel 2012 come un progetto editoriale no-profit, slegato da qualsiasi istituzione governativa e quindi completamente libero da ogni influenza sia pubblicitaria che politica”. A parlare è Zejna Smajic
, capo redattrice del Sarajevo Times raggiunta via e-mail. “Lo scopo è scrivere tutto ciò che accade di positivo in Bosnia Erzegovina senza essere condizionati in qualunque modo da fattori esterni. Si tratta del primo e attualmente l’unico portale on line di questo tipo esistente nel paese. E’ anche l’unica testata on line in lingua inglese e che si prefigge di seguire gli standard europei di obiettività e imparzialità nel riportare i fatti”.
Lo zoccolo duro della redazione sono cinque giornalisti bosniaci a cui successivamente si sono aggiunti altri tre professionisti residenti tra Regno Unito, Australia e USA. I nuovi collaboratori contribuiscono alla correzione grammaticale e alla lettura professionale degli articoli, considerando le diverse forme di inglese presenti nel mondo.
Dedicato alla Bosnia fuori dalla Bosnia
Il pubblico del Sarajevo Times è principalmente bosniaco. Ma se si considera l’impatto dalla diaspora all’indomani delle guerre che ne hanno martoriato il territorio dal 1992 al 1995, tale concetto è allargato al mondo intero. La maggior parte dei bosniaci infatti attualmente vive fuori dal Paese, distribuita su tutto il pianeta: Europa, USA, Canada e Australia. Da non sottovalutare però è il pubblico internazionale che vive e lavora all’interno dei confini nazionali ma che legge in inglese: studenti, diplomatici e collaboratori di organizzazioni no-profit che operano in Bosnia Erzegovina. L’obiettivo della testata è promuovere la positività intendendo con questo tutte le situazioni, persone e le organizzazioni che vivono e operano sul territorio perseguendo valori orientati al bene comune. La redazione cerca continuamente di scovare e raccontare ciò che di positivo accade ogni giorno in tutti gli ambiti che costituiscono il tessuto sociale di una comunità in crescita come quella bosniaca: politica, lavoro, intrattenimento e sport. Spesso si tratta di piccole e piccolissime realtà che lavorano anche in un solo villaggio ma che ben rappresentano l’importantissimo lavoro di ricostruzione di un tessuto sociale devastato da u passato di guerra.
L’Europa, una speranza da raccontare senza censure
La testata segue attentamente tutto ciò che riguarda il processo di avvicinamento del Paese all’Unione Europea e alla NATO, cercando di focalizzarsi sui cambiamenti positivi che questo percorso potrebbe portare ad una nazione così giovane. La scelta è caduta su una narrazione attenta ad ogni passaggio diplomatico verso l’inclusione in Europa ma anche alle resistenze che tale percorso incontra sia all’interno che all’esterno del Paese. Del resto anche questa è democrazia e dare una visione generale dei fatti permette ai lettori di costruirsi un proprio pensiero critico. Certo l’obiettivo dichiarato è quello di raccontare a tutti, soprattutto alle diplomazie internazionali e alle organizzazioni presenti in Bosnia Erzegovina (corrispondenti internazionali, politici, ufficiali EU, NATO e ONG) che il paese può essere un’opportunità per il resto del mondo.
Per il Paese stesso l’adesione alla UE potrebbe rappresentare una maggiore stabilità politica e finanziaria: l’inclusione ad uno dei più grandi mercati del mondo, tanto per cominciare, ma anche un miglioramento ed una tutela per il sistema democratico e legislativo. Un elemento da non sottovalutare infine sarebbe l’adesione ad un’alleanza militare forte che, specialmente dopo la guerra del 1992-1995, potrebbe garantire che eventi simili si ripetessero in futuro.
Sport e turismo per un futuro migliore
Lo sviluppo del turismo è un assetto fondamentale per la Bosnia-Erzegovina soprattutto in ambito europeo: l’offerta di una natura incontaminata in un continente ormai antropizzato ha potenzialità enormi che una giusta promozione può incrementare. Inoltre, la difesa del territorio e lo sviluppo di un pensiero ecologista potrebbe portare più ricchezza per tutti. Ecco perché il Sarajevo Times dedica molto spazio al turismo e alle bellezze naturali del Paese. Anche lo sport, nel suo piccolo, può essere raccontato (e letto) come una tensione al miglioramento. “Le vittorie e le partecipazioni sportive dei nostri atleti aiutano a infondere ottimismo e fiducia nelle proprie capacità”, spiega Zejna. “Conoscere storie e persone che hanno raggiunto traguardi significativi risponde quindi a questa logica, soprattutto se l’atleta in questione ha avuto visibilità in ambito internazionale”.
Essere positivi non è solo una linea editoriale: al Sarajevo Times tutto lo staff condivide una visione aperta nei confronti del futuro. A cominciare dal proprio lavoro. Sarà forse per questo che, fin dalla sua pubblicazione, la testata ha avuto una curva sempre in crescita sia di lettori che di interazioni?