Quando pensiamo a un succo la nostra mente non va a un albero, ma normalmente immaginiamo frutta o verdura. Il succo di betulla tecnicamente è la linfa della pianta, satura di micro-elementi che l’albero conserva per tutto l’inverno. In primavera avviene il miracolo, tutto riparte. Abbiamo incontrato Sergey Baturin. Lui si definisce agronomo, psicologo, pedagogo, chiromante, elettrotecnico e vaga per i boschi cercando le betulle ottimali per estrarre la preziosa linfa dalle piante. Incuriositi? Scopriamo cosa ha da dirci!

Il succo di betulla in Russia è una di quelle bevande di cui tutti parlano, ma in pochi hanno provato quella originale. Normalmente nei negozi si trovano bevande a base di acqua, zucchero e limone che assomigliano, molto lontanamente, all’originale. Noi però siamo curiosi, fino al midollo, e siamo andati a cercare uno dei produttori di succo di betulla della regione di Mosca. Abbiamo incontrato Sergey Baturin che è andato anche oltre, sapete cosa è il chaga? Nemmeno noi. Eppure sembra che i cinesi ne abbiano fatto scorta per rafforzare le difese immunitarie a causa della pandemia. Abbiamo scoperto quando si estrae il succo e in quale momento dell’anno e come riconoscerne il gusto dalle foglie.

Cosa è il succo di betulla?

Sapete che anche gli alberi hanno le vene? Sono i canali presenti nel tronco che aspirano l’acqua dal terreno per portare i nutrienti alle foglie. In primavera, quando le gemme hanno bisogno dell’energia per schiudersi, inizia un processo di ‘aspirazione’ dell’acqua da parte delle radici che, arricchita dagli elementi nutritivi presenti nel tronco, arriva fino alle foglie. La pressione aumenta, inizia il processo di circolazione, le gemme si gonfiano, si schiudono, le foglie si aprono e inizia così la fotosintesi. Sergey ci spiega che in una calda giornata estiva una singola pianta può traspirare anche 500l di acqua. Tutto questo ha del miracoloso, avviene sempre, tutti gli anni, in tutti gli alberi. Alcuni di questi producono una linfa gradevole al gusto, che sta diventando un vero prodotto proibito in Russia. Proibito perchè l’originale è complicatissimo da trovare, al supermercato o nei mercatini si trovano solo surrogati. La cultura dell’ecologico e del sostenibile si sta diffondendo anche in Russia negli ultimi anni. Le persone ne sono sempre più consapevoli anche se la strada è molto lunga.

Come si usa il succo di betulla?

E’ possibile berlo puro oppure trasformarlo in altre bevande. Si può usare come base per far iniziare la fermentazione, si può fare il pane usando il succo al posto dell’acqua. Si può fare il kvas, la tradizionale bevanda fermentata russa. La linfa che si estrae dalla betulla, fino a 50l per pianta, è una fondamentale riserva di acqua potabile nella foresta in primavera. Abbiamo assaggiato il fermentato di Chaga. Avete presente quella specie di bubbone che si può creare sulle cortecce delle piante? Sono tecnicamente dei tumori, assorbono energia ed elementi nutritivi. Questo significa che sono un concentrato di micro-elementi. Sergey lo trasforma, lo fa fermentare, aggiunge il succo di betulla per creare una bevanda energetica con un gusto decisamente particolare. Nell’intervista capiremo la potenza del liquido in fase di fermentazione. Ci ha raccontato che per tre giorni e tre notti la fermentazione continua in modo incredibile e il liquido esce letteralmente dalle botti.

Il rispetto per la natura e per l’ambiente prima di tutto!

Sergey ci tiene molto a precisare che la pianta non muore, sta a noi fermarci per prendere il necessario senza creare danni all’albero. La foresta ci regala molte gemme, ma noi non dobbiamo distruggerle, dobbiamo trovare un equilibrio in modo da usare ciò che la natura ci offre senza danneggiarla. Sergey cerca di produrre bevande senza alcuna aggiunta esterna, che siano lieviti o zuccheri. Prova, sperimenta, riprova, impara e arriva alla giusta conclusione. Andare nel bosco e fare un buco per estrarre il liquido non è una cosa difficile, per creare la bevanda serve invece conoscenza, pratica, passione e naturalmente un mercato che richiede un prodotto naturale, non solamente acqua e zucchero.

Ecco l’intervista in cui cercheremo di capirne di più!

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