La sala da concerti Mariinsky a San Pietroburgo in Russia

Una delle più moderne sale concerti al mondo, in dieci anni di attività si è imposta con concerti di qualità che variano dalla musica classica a opere moderne. Ricostruita su idea del maestro Valerij Abisalovič Gergiev oggi ha un programma quotidiano di concerti, opere e balletti.

San Pietroburgo non ha bisogno di presentazioni, la città fondata da Pietro il Grande nel 1703 ha da sempre attirato artisti di tutti i generi. Dai primi architetti italiani – Bartolomeo Rastrelli, Carlo rossi e Giacomo Quarenghi – che ne hanno costruito la struttura base, tutti i più famosi creativi russi e mondiali sono passati di qui, ancora oggi è una meta ambita a livello internazionale, i teatri sono sempre pieni, le mostre si susseguono quotidianamente e tutta la città è impregnata da un’aria bohémien, gli stessi abitanti della città sono famosi per essere decisamente “artistici”, soprattutto se paragonati ai pragmatici cugini moscoviti.

San Pietroburgo ha da subito fondato le proprie radici nelle varie forme artistiche: pittori, musicisti, scultori, architetti, poeti, cantastorie, chiunque abbia bisogno di ispirazione deve venire a San Pietroburgo e respirare l’aria malinconica e trasandata dei vicoli e dei canali che attraversano la città. San Pietroburgo è popolare per le notti bianche, a giugno il buio non arriva mai in città, il sole tramonta ma tutto rimane in un limbo tra il giorno e la notte dalle 11 di sera fino alle 3 del mattino, quando il sole sorge ancora dall’orizzonte. Le luci durante la notte si spostano, il crepuscolo passa lentamente da ovest ad est senza mai scomparire, un collegamento diretto tra tramonto ed alba senza passare dalla notte. L’inverno al contrario non vede quasi mai la luce del sole, la nebbia o le nuvole coprono costantemente la città e la poca luce di gennaio, circa 5 ore nei giorni più corti, può venire completamente ignorata, i ritmi della vita non sono scanditi dal sole, ma dalle attività svolte e il concetto di giorno e notte è relativo se non inesistente. In inverno si vive al buio, in estate si dorme con la luce, per noi abituati alle zone temperate, dove mediamente il giorno e la notte si equivalgono, è complicato riallineare i ritmi circadiani del corpo.

Lavori di ristrutturazione della sala (Ph. NESSUNO[press]_Marco Ciccolella)
Da questa atmosfera decisamente unica nel 1860 viene inaugurato il teatro Mariinsky, disegnato dall’architetto veneziano Alberto Cavos. Oggi è composto dalla struttura principale, la più antica, a cui nel 2013 si è aggiunto il secondo edificio chiamato Mariinsky 2. La sala da concerti è strettamente legata alla parte più antica del teatro e dai primi anni del 1900 ha ospitato eventi di caratura mondiale fino alla distruzione quasi totale causata da un incendio nel 2003. Il maestro Gergiev, già direttore del teatro dal 1988, decise di ricostruirlo e l’inaugurazione avvenne dopo solo 3 anni, il 29 novembre 2006. Il progetto della nuova sala è dell’architetto francese Xavier Fabre, l’acustica è stata progettata da Mr. Yasuhisa Toyota, ingegnere che ha lavorato da Walt Disney fino alla ricostruzione dell’Opera House di Sydney ed ha nel suo carnet centinaia di progetti in tutto il mondo. La ricostruzione si conclude nel 2009 con l’installazione dell’organo costruito dalla casa di costruzione di Strasburgo Alfred Kern et fils, storica dinastia di costruttori di organi che sul loro sito scrivono: La Nostra Missione è quella di mettere al servizio della musica le nostre esperienze nel campo del restauro, della ricostruzione e della progettazione di organi affinché il re degli strumenti possa continuare a regnare. Aggiungono inoltre: La “Manufacture d’Orgues KERN” ha sede a Strasburgo, nel cuore d’Europa, cosa che le permette di trarre beneficio dall’influenza di diverse culture musicali, in particolare di quella francese e quella tedesca. I frequenti contatti con organisti di alto livello hanno contribuito ugualmente al dinamismo e all’espansione della Maison KERN.

La sala da concerti Mariinksy ha una forma unica al mondo, simile a una culla, la scena è posta al centro del pubblico e gli spettatori sono collocati intorno in terrazze sfalsate che consentono di migliorare l’acustica e la visibilità. Il soffitto ondulato è realizzato da pannelli in legni speciali che sono in grado di diffondere suoni ad alta frequenza. Eco, rimbombo e riverbero sono completamente annullati grazie alla forma mai costante delle pareti e dalla presenze di migliaia di sporgenze in legno che assorbono le onde sonore e garantiscono un suono pulito e uniforme a tutti i partecipanti. La sala può ospitare circa 1000 spettatori e sulla piattaforma dell’orchestra possono essere allocati fino a 130 persone tra musicisti e coro.

Interno della Sala da Concerti con la filarmonica pronta ad iniziare (Ph. NESSUNO[press]_Marco Ciccolella)
San Pietroburgo e la sua sala da concerti Mariinksy si confermano quindi uno dei principali centri di produzione e diffusione della musica, sicuramente uno dei principali al mondo. Attualmente la facciata esterna è in restauro e completamente coperta da pubblicità utili a recuperare fondi per completare i lavori e restituire al complesso anche un aspetto esteriore degno del nome che porta. Dal giorno dell’apertura le migliori filarmoniche del mondo hanno suonato su questo palco, da Londra a Berlino, da Parigi a Vienna. Volevamo parlarvi anche di Valerij Gergiev, l’attuale direttore del teatro, che è considerato uno dei più grandi direttori d’orchestra e compositori viventi. Il suo curriculum è degno di coloro che hanno firmato la storia della musica mondiale, partecipando, tra le altre cose, al concerto del 5 maggio 2016 al Teatro romano di Palmyra in Siria, “Praying for Palmyra – La musica fa rivivere antiche rovine”. Evento concerto dell’orchestra di Mariinsky dedicato alle vittime per la liberazione di Palmyra dall’ISIS, questo il link per vedere un estratto del concerto.

Sito: https://www.mariinsky.ru/en
Facebook: https://www.facebook.com/mariinsky.theatre
Instagram: https://www.instagram.com/mariinsky

Condividi questa pagina:

lascia un commento