In occasione della prima edizione del Festival Lucca Città di Carta, abbiamo avuto la fortuna di collaborare anche con l’associazione Lucca Info&Guide (https://infoguidelucca.wordpress.com/) che ha organizzato degli speciali tour, facendo scoprire al pubblico una Lucca inedita, che tanta parte ebbe nella diffusione della cultura e della stampa.
Miriam Petri, ingegnere e amante della cultura, ha partecipato al tour e ce lo ha raccontato.
Buona Lettura!
Romina Lombardi
Lucca e le sue “Storie di Carta”
di Miriam Petri
Tra le tante iniziative proposte dal Festival “Lucca Città di Carta” ( https://www.luccacittadicarta.it/), abbiamo trovato un inedito ed intrigante tour della città, organizzato dall’associazione Lucca Info Guide.
Il tema della carta rimane il filo conduttore di questa passeggiata che veste la città di nuovi significati e colori; le mete non sono le classiche attrazioni turistiche proposte solitamente ai più, ma, scelte con cura dalle guide, sono luoghi preziosi e discreti legati tutti quanti da una storia, la storia dei libri e della carta.
Mary, la nostra guida, ci accoglie fuori le porte del Real Collegio e con la sua frizzante vivacità ci porta Indietro, nel passato, tra librerie antiquarie, antichi palazzi signorili e una pregiata edizione dell’Encyclopedie, stampata proprio qui a Lucca.
Nella già “Corte del Biancone” ribattezzata “Piazzetta del Libro”, troviamo assieme alle affascinanti bancarelle di libri usati, la Libreria Antiquaria Pera, gemellata con i Buchinisti di Parigi, i rivenditori di libri antichi ed usati che si possono visitare lungo la Senna.
E l’atmosfera che si respira nella piazzetta, tra oggetti vintage e libri, perdendosi alla ricerca di vecchie fotografie o nella libreria antiquaria dai caldi colori del passato, può far credere di ritrovarsi in un attimo proprio a Parigi; ancor di più se ci si imbatte nelle xilografie originali della seconda edizione dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alambert.
La seconda edizione, che di fatto è proprio la prima edizione italiana assoluta, stampata a Lucca nel 1758.
Il frontespizio rimane in francese per meglio proteggersi dalla censura; quest’opera infatti era molto rivoluzionaria perché rendeva accessibile, attraverso le sue illustrazioni, una conoscenza che diventava così fruibile anche a chi era analfabeta.
Dobbiamo sapere che con la stampa si verificò un vero e proprio trasferimento del sapere e della cultura dai centri religiosi, come le abbazie, alle città universitarie come Bologna e Padova; le stamperie e tipografie librarie sorsero proprio attorno a questi nuovi poli e cominciarono a dare l’opportunità alla borghesia, spesso analfabeta, di acculturarsi.
Con la stampa iniziò quindi anche la censura, così ad un movimento di apertura rispose una reazione che cercò invano di contenere un processo di divulgazione incontenibile.
Incontenibile ed inarrestabile perché si stampava di tutto: i classici latini e greci, i libri religiosi, e le opere filosofiche; inoltre i clienti non erano più soltanto i nobili abitanti del luogo, ma anche i mercanti che provenivano da altri mondi per le vie del commercio, come il Nord Europa o il Medio Oriente.
Adesso capiamo perché le librerie editorie fossero tra i sorvegliati speciali della Chiesa.
Fu in questo clima che Ottaviano Diodati, esponente di spicco dell’illuminismo lucchese (la cui famiglia fu già nota per aver aderito alla riforma protestante) ottenne l’imprimatur papale, cioè il permesso alla stampa della Chiesa, per la prima edizione italiana dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alambert. Fu un eccezionale risultato ottenuto non a caso e non senza ostacoli, grazie alla partecipazione del prelato lucchese Giovanni Domenico Mansi, che seguì personalmente la correzione dei titoli e dei contenuti dell’opera.
Questa pubblicazione è un esempio importante della grande apertura di Lucca alle idee illuministe, infatti la repubblica tramite i suoi commerci creò un vero e proprio scambio di idee, cultura e conoscenza, assorbendole incessantemente e trasformandosi con esse.
Idee e cultura che arrivano a noi fino a oggi tramite la storia dei libri e della carta: dagli antichi incunaboli, alle xilografie, dai frontespizi, alle prime edizioni importanti che ci raccontano la storia di una città, Lucca, che è stata all’avanguardia del nuovo sia nel commercio quanto nelle idee.
Miriam Petri