L’arrivo di un figlio, la gravidanza, il parto e l’allattamento, così come ci vengono proposti dalla celebrity attraverso i loro profili instagram, possono sembrare momenti privi di qualsivoglia momento di stanchezza, di stress o di paura. In realtà, pur trattandosi di un percorso unico e irripetibile, quello che porta alla nascita di un bambino, trova molte donne impreparate, a volte sole o timide nel confidare a qualcuno le proprie paure o il disagio provato. Noi dell’Ordinario abbiamo scoperto che esiste una nuova figura che offre un tipo di sostegno su misura, intimo e confidenziale. Vi stiamo parlando delle Doule, ne abbiamo incontrato una e ci siamo fatti raccontare qualcosa di più. A Sarah Weber, svizzera di nascita ma italiana per amore, abbiamo chiesto prima di tutto di spiegarci chi sono le Doule e cosa fanno.
«La Doula è una nuova figura di sostegno (non sanitaria), anche se definirla nuova in realtà è errato, il termine proviene dal greco e significa «serva della donna/della famiglia». Lei accompagna la futura mamma dalla gravidanza fino al primo anno di vita del bambino. La doula offre un orecchio aperto alle donne e alle loro famiglie, ascolta paure, dubbi e perplessità, partecipando a tutto l’arcobaleno di emozioni che attraversano in questo periodo delicato ma bellissimo della loro vita. E’ una persona di fiducia, un’amica a tempo, fa “da madre alla madre”. Da’ una mano in casa, si occupa dei fratelli più grandi, fa tutto quello di cui ha bisogno la mamma per stare bene e per occuparsi liberamente del suo bambino. La cosa importante da sottolineare è che la doula non ha alcuna competenza medica, in Italia siamo un po’ malviste dalle ostetriche, (nel 2011 c’era stato addirittura un esposto del Collegio delle Ostetriche, che poi non ha avuto alcun seguito in quanto ritenuto immotivato) ma il nostro ruolo non è sostitutivo, direi piuttosto complementare. Noi ci occupiamo del benessere delle mamma, le ostetriche devono far nascere il bambino, trovandosi spesso sole con molte donne da assistere.»
Ci puoi fare un esempio?
«L’esempio eclatante è quello della doccia: le neomamme non riescono mai a trovare il tempo, la doula si occupa del neonato mentre la mamma si fa la doccia, ha bisogno di riposare o si vuole occupare del fratellino maggiore.»
Come si diventa Doula?
«Il percorso formativo in Italia dura nove mesi (proprio come una gravidanza), l’associazione che li organizza si chiama “Mondo Doula” e i corsi si svolgono in molte città italiane. Nel 2016 siamo riusciti a far partire un corso anche in Liguria, a La Spezia. Durante il percorso è necessario scrivere una tesi, leggere testi, accompagnare una o più mamme in almeno due dei tre periodi perinatali (gravidanza, parto, dopo parto), raccogliere delle testimonianze, fare delle supervisioni e superare un esame finale. E soprattutto mettersi in gioco per una crescita personale.»
Qui trovi tutte i corsi in partenza: https://www.mondo-doula.it/corsi_di_formazione.aspx
Esistono studi scientifici che dimostrano i benefici della presenza della Doula?
«Oh sì, e sono assolutamente importanti! Per chi volesse approfondire esistono numerosi articoli in tal senso, reperibili a questo link (evidenze scientifiche).
In sintesi e per dare qualche informazione immediata ricordo che la presenza della doula in sala parto riduce il rischio di parto cesareo, favorisce il bonding (ossia la relazione mamma-bambino dopo il parto), favorisce l’allattamento e accorcia il travaglio.
Quanto è diffusa in Italia, esiste una legislazione che disciplina l’attività?
«La figura della doula è conosciuta soprattutto nelle grandi città, è una professionista ai sensi della legge n.4 del 14/01/2014 pubblicata nella GU del 26/01/2013. »
Parliamo un po’ di te: Chi è Sarah e perchè ha scelto di essere una Doula?
«Il magico mondo della gravidanza, del parto e del puerperio mi affascina da sempre. Tant’è che da ragazza volevo fare l’ostetrica ma il destino ha preso un’altra via. Quando 6 anni fa ho accompagnato la mia migliore amica al parto del suo terzo figlio, già nell’attesa (la bambina si è fatta attendere una settimana oltre la data presunta del parto) mi sono informata sul percorso per diventare doula e quando finalmente Amanda è venuta alla luce, guardando negli occhi la neomamma ho compreso che quello era il mio posto. Non avevo fatto altro che starle vicino, stringerle la mano e respirare con lei. Se c’è una cosa che ho capito è che in alcuni casi l’importante è «stare» e non «fare». Avete mai pensato quanto ci aiuta la presenza di una persona cara in un momento difficile? Appunto. Mi piace lavorare con le donne, istaurare una relazione e mi piace soprattutto l’accompagnamento al parto, alla fonte di una nuova vita. È pura magia.
(Ho accompagnato un’altra donna al suo terzo figlio, dopo due cesarei è riuscita finalmente ad avere il suo tanto desiderato parto naturale, chiamato VBA2C “Vaginal Birth After Two Cesarians, se vi va questo è il link dell’articolo.»
Hai dei progetti futuri?
«Il prossimo 16 febbraio organizzo insieme ad una psicologa-psicoterapeuta, un seminario per coppie in attesa, daremo voce a paure, dubbi e incertezze che possono sorgere in gravidanza, con riflessioni e attività ludiche. Una proposta «nuova» al di là dei tanto diffusi corsi preparto, vorremmo parlare delle nostre emozioni e quello che suscita il «pancione». Abbiamo preparato anche un mini percorso di quattro incontri per tuffarci ancora di più in tutte le sfaccettature che porta con sé l’arrivo di un bambino in famiglia».
Sarah, fa anche parte del gruppo spezzino doulelunae, composto da quattro doule della provincia.
Non ci resta che augurare buon lavoro a Sarah e per chi volesse approfondire il mondo e le attività delle Doule o scoprire quale è la Doula più vicina, lasciamo di seguito qualche link.