Il Carnevale? A Suvero è dei belli e dei brutti

Il 2 marzo, nel borgo di Suvero, va in scena uno dei carnevali più ancestrali e storici del territorio italiano che vanta gemellaggi anche fuori confine. Siamo andati alla scoperta di questo evento davvero suggestivo.

Immersa in un territorio incontaminato, ricco di storia e tradizioni, Rocchetta di Vara ci accoglie insieme ai suoi piccoli borghi, regalando panorami mozzafiato incorniciati dalle Alpi Apuane, dal Golfo della Spezia, fino alla più lontana Versilia. Il tempo pare si sia fermato: paesaggi dal sapore agreste, dediti una volta alla pastorizia, e più in là, piccoli angoli sorprendenti dove si conservano case addossate le une alle altre, in pietra, collegate da viuzze, archi e scale. Ai piedi di maestose pinete e del Passo dei Casoni, incontriamo il piccolo borgo antico di Suvero. La presenza dell’uomo in questo territorio è documentata fin dall’età preistorica, grazie a tracce di insediamenti di popolazioni liguri. La nascita del borgo si deve ai monaci dell’Abbazia di Brugnato che, per difendersi dagli assalti del vescovo di Luni, costruirono numerose fortezze tra cui, appunto, quelle di Rocchetta e di Suvero. Proprio qui, nel 1549 Rinaldo Malaspina fece rinnovare un vecchio maniero imprimendo alla struttura una curiosa pianta trapezioidale circondata da quattro torri imponenti.

L’ultimo sabato di carnevale (quest’anno il 2 marzo), per i poderi sparsi e tra i carruggi di questo antico borgo, si svolge un carnevale antichissimo, dai sapori ancestrali, tanto familiare per quanti da una vita sono abituati a viverlo, quanto straordinario per chi se ne trova improvvisamente spettatore.
Noi dell’Ordinario non potevamo assolutamente farci scappare l’occasione di scoprire qualcosa di più di questa spettacolare manifestazione che ogni anno richiama migliaia di visitatori. Abbiamo incontrato Stefano Romani, presidente del Comitato «Carnevale dei Belli e dei Brutti» di Suvero, innamorato pazzo del suo paese e da sempre impegnato per il mantenimento e la divulgazione delle tradizioni locali. A lui abbiamo chiesto di raccontarci la storia di questo carnevale.

Il Carnevale dei Belli e dei Brutti di Suvero ha origini antichissime, da dove prende il suo nome?

Il Carnevale di Suvero è in effetti un carnevale antichissimo che vede protagonisti due tipi di maschere tradizionali: i brutti ed i belli. I primi indossano pelli di animale, hanno grosse corna sul capo e il volto scuro. Portano alla cintura campane da bovino. L’aspetto, nell’immaginario collettivo mitologico, è simile a quello dei satiri malvagi. I belli, al contrario, indossano costumi luccicanti, abiti floreali dai colori sgargianti e un ricco cappello a larghe tese, ornato di conchiglie, vetrini e lunghi nastri che scendono lungo la schiena.

L’origine di tali maschere ormai si è perso nella notte dei tempi, ma sia che simboleggiassero il contrasto tra il bene e il male, sia la battaglia tra i rigori dell’inverno ormai agli sgoccioli e le dolci promesse della primavera alle porte, resta il fatto che da secoli, a Suvero, il Carnevale continua a seguire rituali ben precisi e immutati.

Siamo di fronte ad una festa particolare anche per come è articolata. Raccontaci un po’ come si svolge la manifestazione?

Al richiamo di una grossa conchiglia «a lumaga» suonata da alcune maschere, i brutti ed i belli sfilano di casa in casa al suono di musiche tradizionali. Il paese di Suvero conta intorno a sé molti poderi sparsi, in cui un tempo vivevano i mezzadri, i contadini che coltivavano le terre dei proprietari in cambio di metà della produzione agricola. Un tempo le maschere partivano dal paese al mattino, rigorosamente a piedi, e facevano il giro anche di tutte queste località. Ancora oggi si percorre quello stesso tragitto, ma usando mezzi meccanici: solitamente furgoni cassonati o trattori con il rimorchio. Una volta terminate le visite ai mezzadri, nel primo pomeriggio, la sfilata arriva nel paese. Ogni famiglia apre le porte di casa alle maschere a cui vengono offerti cibo e buon vino. Un tempo erano offerte anche uova, formaggio e salsicce. Terminata la sfilata, le offerte ricevute venivano utilizzate per la cena finale con tutte le maschere. La serata continuava poi nelle varie locande a ballare, cantare e bere fino a tarda notte. Giorno tradizionale della sfilata era, una tempo, l’ultimo lunedì di carnevale. Da alcuni anni ormai la festa è anticipata al sabato.

Ci sono altri eventi come il vostro in Italia?

Alcuni singoli elementi del nostro Carnevale si possono ritrovare simili in altre manifestazioni tradizionali e storiche d’Italia e d’Europa: ad esempio Schignano, in provincia di Sondrio, ha un carnevale dei belli e dei brutti molto affine a quello suverese; maschere simili ai brutti si possono trovare in alcune località della Sardegna (ad esempio a Samugheo, in provincia di Oristano, con il mamutzone, e a Fonni, in Provincia di Nuoro). La Lachera di Rocca Grimalda, in Piemonte, ricorda invece le maschere dei belli. I Brutti si trovano anche nell’isola greca di Skyros (i geros), a Viza, in Tracia (i kalogeroi), in Istria (gli Zvoncari), in Slovenia, in Romania. Recentemente ci hanno scritto che in Galizia, in Spagna, esistevano maschere come i nostri belli e brutti. Del resto alcuni studiosi legano l’origine di queste maschere ad antichi culti pagani di natura dionisiaca, altri a feste celtiche che segnavano il ritorno della luce, con le giornate sempre più allungate.

So che spesso andate in trasferta o che altri gruppi vengono da voi? Come nasce questa collaborazione?

Nel corso degli anni la manifestazioni ha suscitato un crescente interesse di appassionati e studiosi. Al Carnevale di Suvero sono stati così dedicati articoli, documentari e reportage fotografici che ci hanno fatto conoscere nel circuito dei Carnevali storici. Alcune importanti manifestazioni carnevalesche ci hanno allora invitato a partecipare alle loro feste. In quelle occasioni si sono strette amicizie e abbiamo, a nostra volta, iniziato ad invitare a Suvero altri Carnevali tradizionali. Di lunga durata sono i legami con il Carnevale della Val d’Aosta e con Fonni; recentemente abbiamo avuto una bella esperienza con Rocca Grimalda che lo scorso anno è stato ospite del nostro Carnevale.

Parliamo dell’edizione 2019: svelaci la data e il programma.

L’appuntamento è fissato per sabato 2 marzo. Alle ore 8 del mattino raduno di tutti i mascheri presso il Cuccaro club di Suvero per iniziare il giro tra i poderi. Dalle 15 inizio della tradizionale sfilata per le vie del paese, accompagnati dal suono delle fisarmoniche e dai canti degli abitanti che offriranno a tutti specialità gastronomiche e buon vino. Quest’anno saranno nostre ospiti le maschere antropo-bovine provenienti da Orani in Sardegna, i loro personaggi rappresentano la forza vitale. Per maggiori informazioni è possibile seguire la nostra pagina facebook e il nostro sito internet:

Come si raggiunge Suvero?

Autostrada A12 uscita Brugnato, di lì seguire le indicazioni per Rocchetta Vara e Suvero.

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