Avete già capito che cosa fa? NO? Strano…
Una faccia che non puoi proprio ignorare, una voce squillante e la battuta sempre in canna, una polo nera d’ordinanza con due scritte: sul retro, “Il Pizzio generale” (tradotto, a grandi linee dal dialetto calabrese, dovrebbe rendere più o meno come il “delirio generale”, slogan che si è anche tatuato sul braccio ndr.), sul fronte “Olive piene Deluxe”. Ecco, la persona-personaggio è racchiusa tutto qui, dalla crasi delle due sue grandi passioni che danno vita a ‘Ciccio Deluxe e i suoi animali.’
Più lo osservi lì, dietro al bancone del suo amato negozio di gastronomia “Natura e Bontà di Calabria” a Reggio Calabria, più ti chiedi se Francesco Casile – all’anagrafe – sia più showman o commerciante. In effetti, le due cose, si sposano alla perfezione. E Ciccio ne ha fatto un entusiasmante “business”.
Rimasta storica la sua partecipazione a Italia’s Got Talent, dove non ha vinto, ma ha partecipato a due prime serate e fatto ridere di gusto i severi giudici (Qui l’audizione ai provini: https://www.youtube.com/watch?v=Pm5BqTHL170), Ciccio, di tanto in tanto, viene richiesto in tv e per serate di cabaret in tutta la regione, ma nel frattempo coltiva la sua grande passione, la gastronomia.
Per intervistarlo abbiamo impiegato un intero pomeriggio, non per colpa sua, ma perché, ogni secondo, la porta si apriva e nessuno aveva fretta di andarsene. I clienti, da lui, passano non solo per acquistare, ma anche per farsi fare un saluto speciale, come quello a noi de L’Ordinario (nel video sotto), chiedere qualche consiglio, ma anche per raccontare la loro giornata, lavorativa e non…. Non si contano i sorrisi passati dal suo negozio, piccolo, ma esplosivo, come avrete intuito. E noi, che non volevamo di certo interrompere quell’allegra via crucis, abbiamo atteso volentieri, anche perché Ciccio, dispiaciuto per la nostra attesa, ci ha rifocillato con le sue strepitose olive ripiene, di cui è il Re indiscusso, dice.
Ciccio, da cosa partiamo, dalla gastronomia o dallo spettacolo? Dalla gastronomia va. Che ci hai fatto venire una fame..
“L’amore per il cibo e, in particolare, per le tradizioni enogastronomiche della mia terra, ha sempre fatto parte di me, fin da piccolo. Infatti volevo studiare all’alberghiero, ma i miei genitori non erano d’accordo perché l’istituto era troppo lontano da casa e mi hanno fatto frequentare ragioneria, ma va benissimo così, ho imparato a fare bene i conti, che, in un’ attività, è fondamentale. Nella vita ho svolto tanti lavori, ho cominciato presto. Nell’estate della prima superiore mio padre voleva che imparassi subito il senso della fatica e del guadagnarsi le cose. I primi giorni ero amareggiatissimo, volevo andare al mare con gli altri ragazzi e divertirmi. Ma poi, dopo un mese di lavoro, ho capito il senso di quell’esperienza e non ho più smesso. Ho fatto il rappresentante, ho lavorato in un’azienda dolciaria, in un ristorante, ovunque. Fino a quando non ho rilevato questo negozio, nel 2014, dal precedente proprietario. (Ciccio ci indica la foto di una ragazzo giovane e ci dice che è scomparso di recente. Ciccio tiene la foto in bella vista, su un ripiano del negozio e, da come ne parla, è importante che lui sia lì. E’ straordinario anche per questo. N.d.r. ). Ho apportato alcune modifiche, diversificato la merce incrementando le specialità regionali e alla fine ho ingranato abbastanza bene dai, per fortuna, anche perché, ragazzi, ho famiglia eh!.”
Ma la tua grande intuizione è stata un’ altra però….
“Sì, sono diventato il Re delle olive ripiene – ride – ho inventato ben 54 gusti differenti (erano 53 quando lo abbiamo intervistato, ma nel frattempo che andiamo on line ha inventato un altro gusto e ci ha avvertito con un messaggino vocale dei suoi ndr.), nessuno lo ha mai fatto e infatti mi continuano a chiedere di creare un laboratorio in modo da poter rifornire altri negozi e non solo venderle qui. Non lo so, ci penserò… intanto sto collaborando per alcune serate di degustazione che stando andando benissimo…”
A quanto pare le tue olive sono “istrioniche” come te….dalla prima invenzione al nome che gli dai…
“Adesso vi racconto – ride – Dopo un anno che avevo rilevato il negozio, precisamente ad agosto 2015, ero seduto proprio su quello sgabello lì (ce lo indica n.d.r.), era dopo pranzo, faceva caldo, in negozio non c’era nessuno, avevo il braccio appoggiato alla finestra e mi stavo per addormentare. Guardavo il banco e cercavo di pensare a qualcosa per non cedere al sonno. Alla fine, guardando le olive esposte, mi è venuto in mente che avevo due grandi sacchi di pan grattato avanzati e non sapevo come utilizzarli… allora mi sono alzato, sono andato nella cucina sul retro e ho cominciato a tostare lentamente un po’ di pan grattato e ho fatto un impasto con grana, basilico, origano, carotine, sedano e altri ingredienti che erano avanzati la mattina. Quel giorno ho fatto 2kg di olive ripiene e le ho vendute tutte. Allora le ho rifatte, ma a quel punto, il mio pallino, è diventato sperimentare, sperimentare, sperimentare. Dopo il terzo gusto inventato mi è venuta una passione bruciante per queste olive e sono diventato l’unico a farle in questo modo”.
L’ultima oliva ripiena deluxe, la numero 54, si chiama “Mbuccatillu” (per la traduzione ci arrivate da soli dai, ndr.) a base di tonno, maionese, patate, cipolla e aromi vari. A questo punto abbiamo chiesto a Ciccio se arriverà a 100. Dice che ci sta lavorando ma che 100 sono davvero tante. Nel 2015 ha cominciato con la classica, che va sempre per la maggiore, ma si è spinto molto oltre, tanto che, tra le ultime novità, c’è anche un’oliva ripiena a base di nutella rifinita con scaglie di cocco… No, non abbiamo potuto assaggiarla perché quel giorno non erano in produzione, ma ci è rimasta la curiosità e quindi, torneremo. Le particolarità comunque non mancano. Si può trovare La Noir, “ideata quando ha eruttato l’Etna e qui pioveva polvere nera. Ovviamente non ho messo dentro la polvere, ma mi è venuta l’idea di usare per il ripieno patè di olive nere”; La Mozzafiato “per celebrare San Valentino” con un bacio degno di essere ricordato, La Pistadella, con pistacchio e mortadella, L’Imperiale con pesto alla genovese e peperoni in agrodolce perché “una sera ero in un ristorante e in un piatto hanno accostato questi due ingredienti, ho dovuto provarli con le olive!”, La Colpo Grosso, la numero 50, a base di peperoni. E poi La Fashion per vegani senza salumi né formaggi e La Yesss, “con tre S mi raccomando”, per gli amanti del gorgonzola con tanto di noci e cipolla rossa caramellata e aceto balsamico di Modena.
Senti, ma insieme alle olive ripiene porti avanti anche un’altra grande passione…
“La mia passione per i versi degli animali risale ai tempi degli Scout, quando mi divertivo a fare il tacchino e la gallina per gli altri ragazzi. Da lì in poi, ho cominciato a creare il mio personale cortile animalesco, con qualche salto nella savana o nella jungla. Non solo, quando mi capitava di cambiare lavoro e andavo in alcuni paesini sperduti della Calabria dove si parla con un accento particolare, imitavo gli abitanti. Nel 2007 ho partecipato a una sorta di corrida amatoriale che avevano organizzato qua a Reggio, poi sono entrato a far parte di un gruppo che si chiama Cabareggio, ogni tanto collaboriamo ancora, ma è difficile vivere con questo. Spesso quando mi chiamano per ingaggi, i compensi sono “la pizza pagata”, ma ti pare?”
Qualcuno però ti ha notato davvero perché a un certo punto arriva la tv…
“Sì, arriva Italia’s Got Talent, perché quell’anno (2015-2016) Frank Matano aveva chiesto di trovare e valutare un imitatore da portare in trasmissione. La produzione aveva scovato in rete un mio filmato e mi hanno rintracciato per fare le selezioni. La prima è stata a Catanzaro, eravamo in 3.000. Ho passato le selezioni e ho partecipato a due serate in tv nel 2016. Poi mi hanno chiamato ai Soliti Ignoti e anche a Mediaset la scorsa estate, ma lì purtroppo non sono potuto andare io per sopraggiunti problemi”.
Quindi tra la tv e la gastronomia che preferisci alla fine?
“Sai che ti dico? Che io mi diverto tanto ogni giorno. Questo è il mio regno e la mia passione. Amo tutto quello che faccio. Se arrivasse la televisione con qualche partecipazione importante sarei contento ovviamente, ma ho sempre lavorato duro e continuo a farlo nel frattempo. Col sorriso, con l’allegria e con tanto amore”.
Detto questo che altro possiamo aggiungere? Niente, se non che le Olive di Ciccio vanno provate almeno una volta nella vita. Attenti però a non strozzarvi dalle risate.
