Aspettando il Campiello, focus sul libro di Federica Manzon

Daniela Tresconi intervista Federica Manzon

Il prossimo 21 settembre al Teatro La Fenice a Venezia ci sarà la proclamazione del vincitore del Premio Campiello 2024. https://www.premiocampiello.org/

La nostra Daniela Tresconi ha avuto il piacere presentare uno dei libri finalisti, ‘Alma’ di Federica Manzon edito da Feltrinelli, in una calda serata estiva a Lerici, dialogando con l ’autrice all’interno della rassegna letteraria ‘Libraria’ organizzata dall’Amministrazione Comunale, nella Rotonda Vassallo, di fronte ad una platea numerosa e interessata e alle spalle il mare. Ci era stato chiesto se volevamo conoscere Federica prima della presentazione, volutamente abbiamo  risposto di no. Tutto è diventato più spontaneo, le suggestioni delle pagine scritte sono emerse generose, trasportando il nostro incontro su strade che probabilmente non avremmo mai pensato di percorrere.

 

 

Daniela Tresconi con Federica Manzon e il sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti
Daniela Tresconi con Federica Manzon e il sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti

Vi raccontiamo la trama del libro:

Tre giorni dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla città è fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora è tornata per raccogliere l’imprevista eredità di suo padre. Un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse là nell’isola, all’ombra del maresciallo Tito “occhi di vipera”. A Trieste Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita. Ritrova la bella casa nel viale dei platani, dove ha trascorso l’infanzia grazie ai nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea, dei caffè colti e mondani, distante anni luce dal disordine chiassoso di casa sua, “dove le persone entravano e se ne andavano, e pareva che i vestiti non fossero mai stati tolti dalle valigie”. Ritrova la casa sul Carso, dove si sono trasferiti all’improvviso e dove è arrivato Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre. Vili che da un giorno all’altro è entrato nella sua vita cancellando definitivamente l’Austria Ungheria. Adesso è proprio dalle mani di Vili, che è stato “un fratello, un amico, un antagonista”, che Alma deve ricevere l’eredità del padre. Ma Vili è l’ultima persona che vorrebbe rivedere. I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano così lo spartiacque tra ciò che è stato e non potrà più tornare – l’infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l’aria seducente respirata all’ombra del confine – e quello che sarà.

Le nostre impressioni:

Il romanzo è un viaggio nella memoria di Alma, la protagonista, che racconta attraverso la sua voce i ricordi personali e quelli della ex Jugoslavia di suo padre, della sua famiglia, di Tito e della Guerra nei Balcani. Luoghi che l’hanno vista bambina e donna e dai quali è fuggita come un esule, che desidera contemporaneamente il distacco ma anela all’appartenenza.

Il suo romanzo ci ha costretto a riflessioni profonde, pensiamo che un libro valga molto quando ti destabilizza, quando mette in dubbio le tue convinzioni e ti costringe a porti delle domande; Alma, la protagonista del libro, ha la strepitosa capacità di fare tutto questo. Ogni pagina diventa lo spunto per affrontare un pensiero, chiedendoti se condividi quello che leggi tra le righe.

La nostra Daniela ha l’abitudine di evidenziare ogni pagina con piccoli post-it, ebbene nel libro di Federica Manzon ne ha messi moltissimi. Andiamo per ordine.

La storia e i ricordi

Cominciamo dalla Storia, non intesa come quella raccontata nel libro, ma la Storia con la S maiuscola. Profondamente appassionati del passato, della ricerca , abbiamo sempre pensato che attraverso la conoscenza della storia si potesse vivere meglio il presente. Attraverso le parole del padre di Alma l’autrice fa emergere un altro lato della medaglia. Quindi, il libro, ci dà questo spunto: “Effettivamente la Storia può diventare un ostacolo alla nostra crescita, un peso per il nostro futuro? Quanto  invece sono importanti i ricordi personali?”

 Le persone e i luoghi

Nessuno arriva per caso nella nostra vita, spesso chi incontriamo ci cambia, Alma pensa invece che a decidere tutto siano i luoghi, il ritornello della sua infanzia era sempre stato: La geografia ha sempre la meglio sulla storia. Per cui ci verrebbe da dire, su questo spunto, che il nostro futuro e il nostro presente sono frutto della realtà in cui viviamo o siamo costretti a vivere. Spesso è solo questione di fortuna se nasciamo in una parte della Terra piuttosto che in un’altra.

I confini e la diversità: un romanzo profondo sul senso di accoglienza

La nostra Daniela Tresconi ha chiesto a molti, durante la presentazione con Federica, cosa fosse un confine, le risposte sono state pressoché unanimi: il confine è il punto di divisione di due stati, è la linea che divide, solo un bambino ci ha detto che il confine è il punto in cui ci si incontra. Nel libro Alma è abituata ai confini, impara da suo padre che proprio il confine ci consente di passare di qua e di là. Nel romanzo il confine è sempre presente come un ponte, come una mano sospesa che ci aiuta ad attraversare gli squarci della vita. Questo ci ha fatto commuovere.

 La guerra. Una parte del romanzo è ambientata a Belgrado durante la Guerra nei Balcani, l’autrice non risparmia nulla, il conflitto emerge in tutta la sua terribile realtà: la crudeltà, gli omicidi, le carneficine.

 Una considerazione a parte per lo stile: abbiamo immaginato di chiudere gli occhi e di sentire il suono dell’apparecchio per proiettare le diapositive. Un click per ogni immagine, un romanzo molto visivo, uno scatto per ogni ricordo, con una scrittura quasi poetica.

Le parole sono sempre importanti e tra le righe c’è sempre  della poesia.

 

Alma di Federica Manzon

 

Libro finalista del Premio Campiello 2024
Libro vincitore del Premio Alassio Centolibri 2024
Libro finalista del Premio Lattes Grinzane 2024

 

Attendiamo con trepidazione l’esito della Giuria per il Premio Campiello, siamo più che convinti che Alma di Federica Manzon, dopo la vittoria del Premio Alassio Centolibri 2024, possa trionfare anche a Venezia il prossimo 21 settembre. I cinque finalisti del Premio Campiello 2024 sono: “Il fuoco che ti porti dentro” di Antonio Franchini (Marsilio), ”La casa del mago” di Emanuele Trevi (Ponte alle Grazie), ”Locus desperatus” di Michele Mari (Einaudi), ”Alma” di Federica Manzon (Feltrinelli) e “Dilaga ovunque” di Vanni Santoni (Laterza).

 

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