Streghe alla ribalta a Padova tra arte, mito e memoria

Guaritrici, esoteriche, inafferrabili e mai dome: le streghe hanno attraversato i secoli passando dalle cucine dove preparavano pozioni magiche fino ai banchi dell’inquisizione. Adesso tornano alla ribalta nelle sale della Cattedrale Ex Macello di Padova grazie a ‘Stregherie. Iconografia, riti e simboli delle eretiche del sapere’, mostra firmata Vertigo Syndrome.

Fino al 1° febbraio 2026, la presenza eterna ed eterea delle streghe verrà proposta ai visitatori mediante un percorso innovativo con la curatela di Andrea Pellegrino, storico dell’arte e criminologo.

La sua lucida lettura riesce a restituire alle streghe tutta la loro complessità, al di fuori delle favole e delle dicerie, proponendo le storie delle donne e del loro antico sapere.

Giuseppe Bernardino Bison, Magia Nera, XVIII – XIX secolo, Galleria Antichità La Pieve

Un rito laico di trasformazione

I visitatori si ritroveranno a seguire il percorso espositivo come se fossero nove soglie iniziatiche da attraversare: dalle radici del mito ai culti che veneravano il femminile come principio di vita fino all’analisi dell’importanza del corpo come luogo di desiderio e ribellione che per secoli ha fatto tremare i poteri costituiti e ancora continua a farlo.

Di sala in sala riemergono le conoscenze popolari di cure a base di erbe e delle ricette necessarie per preparare medicamenti benefici. Ingiustamente marchiate come superstizione, le preparazioni delle guaritrici potevano avere reali effetti benefici o essere dei potenti veleni a seconda dei casi.

La sezione più affascinante dell’esposizione è quella dedicata alla leggenda tutta veneziana di Marietta Robusti, figliola del celebre pittore Tintoretto. Una storia che si intreccia con la magia nera delle ostie sotterrate, una fuga rapida e un altorilievo tutt’oggi visibile a Venezia che pare sigilli il passaggio della strega o della figlia d’arte considerata tale.

George-Achille Fould, Madame Satan, 1909, Collezione Luca Locati Luciani

 

Dentro un processo del 1539

I visitatori avranno modo di calarsi nei panni di una donna inquisita per stregoneria nel lontano 1539 mediante un’esperienza immersiva realizzata grazie alla collaborazione dell’Archivio di Stato di Modena. Ascoltando risposte dell’inquisita spezzate dalla stanchezza e dalla paura si ha modo di percepire sulla pelle e nel profondo dell’animo la brutalità delle pratiche inquisitorie.

La mostra si conclude con una sala degli specchi che ospita il Libro delle Ombre. Ogni visitatore ha la possibilità scrivere un pensiero su ciò che ha visto fino al momento o un commento sul mondo delle streghe.

Giuseppe Bernardino Bison, Magia Nera, XVIII – XIX secolo, Galleria Antichità La Pieve

Opere rare e simboli enigmatici

Il percorso espositivo accoglie opere rare come le stampe ottocentesche della collezione Invernizzi dedicate alle fortune-teller, mazzi di tarocchi e sibille, oggetti rituali  del Museo della Stregoneria di Torino e talismani inusuali.

La mostra ospita anche un progetto di Elisa Seitzinger, una delle illustratrici italiane più apprezzate. Suoi i due arazzi e le cinque opere che costruiscono il ritratto della strega artista: un manifesto di ribellione contro l’appiattimento culturale e l’omologazione che serve solo a renderci tutti consumatori di ciò che il mercato vuole imporre.

Informazioni utili

Stregherie – Iconografia, riti e simboli delle eretiche del sapere
Cattedrale Ex Macello, Padova – Via Alvise Cornaro 1
24 ottobre 2025 – 1 febbraio 2026
Orari: mer–dom 10.30–19.30 (lun–mar chiuso)
Biglietti: intero €16; ridotto €14; bambini €6
Formula “soddisfatti o rimborsati”
Info e prevendite: www.stregherie.itinfo@stregherie.it

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