Ogni libro è una possibilità di felicità, scriveva Borges. O un antidoto all’inverno dello spirito, come suggeriva Marguerite Yourcenar in “Memorie di Adriano”.
E se, come diceva invece Daniel Pennac, il tempo per leggere dilata il tempo per vivere, quale occasione migliore di BookCity Milano per immergersi totalmente nell’universo dell’oggetto più amato di sempre, e cioè il libro?
Dal 15 al 18 novembre torna nel capoluogo lombardo la grande festa partecipata dei libri, degli autori, dei lettori e dell’editoria: giunta alla sua settima edizione e promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, BookCity coinvolge ancora una volta l’intera città – dichiarata Città Creativa UNESCO per la Letteratura – con oltre 1.300 eventi, distribuiti in 250 luoghi per 4 giorni, differenti per caratteristiche, pubblico, contenuti.
Perché a Milano, anche se sempre di corsa, si legge. E anche molto. Ce lo conferma anche il Sindaco, Beppe Sala, che sottolinea: “Che Milano abbia anche il tempo di leggere in pochi riescono a crederlo. Sempre così impegnata, in movimento, immersa nel fare quotidiano. In realtà non è così. I milanesi amano leggere, sfogliare le pagine di un libro o farne scorrere la versione in digitale. Leggono nelle biblioteche civiche, al parco, sui mezzi pubblici, nelle librerie che hanno spazi dedicati. Ovviamente a casa loro. Un amore solido che negli anni ha fatto di Milano la capitale dell’editoria mettendo insieme la passione per la lettura con la capacità di fare impresa, anche nel campo della cultura.”
Uno dei punti di forza di BookCity, fin dalla sua prima edizione, è stata la capacità di coinvolgere tutte le zone di Milano, dal centro alle periferie. Anche quest’anno si conferma quest’attenzione, ad esempio con il progetto, realizzato in collaborazione con ATM, dal titolo “Il giro di Milano in 90/91 minuti”, dove il riferimento esplicito è alla linea di filobus che circumnaviga la città, diventata simbolo delle contraddizioni, delle sfaccettature e delle contaminazioni con cui una grande città si deve confrontare. Una manifestazione diffusa, quindi, che si muove tra biblioteche, comunali e condominiali, librerie, luoghi pubblici, spazi molto diversi tra loro, insoliti e innovativi, come Mare Culturale Urbano, l’Anguriera di Chiaravalle, Hug Milano e il Covo della Ladra, ma anche ospedali, Case delle Associazioni e del Volontariato, carceri e case di accoglienza.
“Con BookCity”, prosegue il Sindaco, “la passione di Milano per i libri e dei libri per Milano diventa una grande festa diffusa, come piace a noi. Gli eventi non saranno solamente negli spazi normalmente dedicati alla lettura, ma in tutta la città invitata a parlare di libri, a conoscerne i protagonisti, a passeggiare nei suoi luoghi letterari guidata dai racconti dei suoi cittadini. Questa è la vera forza di BookCity e sono certo che anche quest’anno sarà davvero un grande successo”.
Mercoledì 14, il giorno prima dell’inizio ufficiale di BookCity, moltissime librerie della città diventeranno sede di una “festa diffusa”: dalle 18,00 partirà infatti un racconto in anteprima di quanto succederà nei 4 giorni successivi, con incontri, presentazioni, librai “speciali”, lettori che condivideranno brani scelti di libri. L’inaugurazione di questa settima edizione, in programma nella serata di giovedì 15 novembre, prevede la presenza di Jonathan Coe che, intervistato da Barbara Stefanelli, racconterà con il suo stile lucido e critico gli ultimi decenni del Regno Unito. Tra le tante iniziative in programma (tutti gli appuntamenti si trovano sul sito www.bookcitymilano.it), ci piace segnalare “Milano legge Milano”: gruppi di cittadini, collegati virtualmente da una mappa in crowdsourcing, racconteranno i luoghi letterari della città attraverso una serie di letture pubbliche. Il 18 novembre sarà invece la giornata dedicata alla poesia: dall’alba al tramonto, poeti famosi o sconosciuti (dieci “poeti sommersi”, selezionati per l’occasione dal concorso “Poetry and the city”), declameranno in versi la magia della città.