Il fascino vintage delle palline di vetro per Natale

Speciale Natale di Antonietta Bandelloni – Già si vedono i primi alberi di Natale decorati nei negozi e ricompaiono le intramontabili palline di vetro vintage. Quelle d’epoca costano un occhio dalla testa ma, cercando in soffitta o in cantina, dentro qualche scatolone dimenticato qualcuna forse già l’avete a casa a vostra insaputa.

Sono le palline che la nonna custodiva con cura, avvolte nella carta di giornale una ad una. Le rispolverava ogni 8 dicembre per metterle sull’albero. Ogni vecchia decorazione racchiude ricordi d’infanzia. Ogni bagliore rievoca Natali passati, profumati di buccia d’arancia, resina d’abete e cannella.

Sospese tra il presente e il passato, le palline di vetro hanno un fascino che manca a quelle contemporanee di plastica. Vero è che si infrangono a terra alla prima zampata di gatto, ma è altrettanto vero che quella delicatezza ha a che fare con la memoria di ogni famiglia.

Colorate da sfumature iridescenti, le palline di vetro non passeranno mai di moda. Non sono sempre tonde: alcune hanno la forma di un gioioso Babbo Natale, altre di stivali innevati, casette con improbabili colori e persino cavallucci marini con tanto di cappello da cowboy.

In un momento in cui scegliere prodotti ecosostenibili non è un’opzione ma un’esigenza, le palline di vetro sono la soluzione più green. Il vetro è durevole e il loro smaltimento, nel caso in cui i gatti di casa abbiano giocato vivacemente nel cuore della notte con quelle della nonna e pure della bisnonna, è meno impattante per l’ambiente.

Le prime palline di vetro natalizie sono nate nell’Ottocento, nella regione della Turingia, in Germania. Venivano realizzate da abili artigiani che le soffiavano con il tradizionale cannello. Modellate e dipinte a mano una per una, ogni pallina era un pezzo unico.

 

Per rendere l’interno specchiato, un tempo si adoperava una miscela a base di tintura d’argento e zuccheri, versata nellle sfere già formate.

Le palline prodotte in quegli anni dalle botteghe di Lausha e della Boemia sono le più ambite dai collezionisti, disposti a spendere cifre astronomiche per impossessarsene.

A partire dagli anni Venti del Novecento fino agli anni Cinquanta, le decorazioni in vetro venivano rese ancora più belle aggiungendo nastri di seta, filigrane spesso d’ottone e applicazioni di stampe in carta.

Pronti dunque ad andare a caccia di palline in vetro vintage per questo Natale? Se in soffitta o in cantina non ne avete, niente paura: in questo periodo le trovate in qualsiasi mercatino dell’usato.

In fondo la bellezza natalizia, quella che scalda il cuore, è sempre un po’ vintage.

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