Mentre i musicisti sono tutti al loro posto, Marco Masini entra sul palco col braccio levato al cielo per salutare la platea che ha quasi raggiunto il sold out. Pietrasanta accoglie con grande calore l’artista che sa ben dosare malinconia e rabbia nelle canzoni. Appena compare sul proscenio, i fan lo travolgono continuamente con applausi, caldi quanto abbracci appassionati.
Masini preferisce dare il via al concerto che celebra i 35 anni dalla pubblicazione del suo primo album con le sue ultime canzoni estrapolate dall’album ’10 amori’ anche se, il pubblico più disattento, le conosce troppo poco per cantarle assieme a lui.
La voce graffiata e potente tocca le corde dell’anima e in quelli che lo ascoltano rievoca ricordi passati. Serata densa di emozioni ed energia quella che l’artista toscano Masini ha donato sul palco della 46° edizione del Festival La Versiliana con il suo live “Ci vorrebbe ancora il mare” che sta portando in giro per l’Italia da poco più di un mese.

A cuore aperto Masini racconta della prematura perdita della mamma e di quel tumultuoso rapporto che ebbe col padre, soprattutto in età adolescenziale quando qualsiasi cosa divenne il pretesto per iniziare scontri feroci.
Gilet gessato, camicia e pantaloni neri, Masini si siede al pianoforte e comincia a cantare quella lettera che mai inviò al padre, pubblicata nel 1990 nell’album di esordio. Il pubblico lo segue e a volte, nelle sue pause, lo anticipa nelle strofe.
L’artista sul palco ricorda Giancarlo Bigazzi che per primo gli diede fiducia e ringrazia la moglie Gianna Albini Bigazzi, seduta in prima fila.

A un certo punto Masini lascia il palco assieme a tutta l’orchestra dando l’impressione che il concerto sia finito lì. Saluta il pubblico sommariamente e poi esce di scena. Tutti in piedi lo attendono, sperando nel ritorno.
Le luci in sala rimangono basse anticipando Masini che canta i suoi più grandi successi: da ‘Bella stronza’ nella versione originale alla rabbiosa ‘Vaffanculo’ passando per ‘Ci vorrebbe il mare’.

Dopo altri trenta minuti di concerto, la serata giunge al termine ma ecco che sul palco accade l’imprevisto. Un tipo con i capelli bianchi esce da dietro le quinte trafilato e intima tutti di andare a letto, Masini compreso.
È Giorgio Panariello che, padrone della scena, senza nemmeno il bisogno di presentarsi, spinge band, coriste, cantante e pure il pubblico ad andare a casa. Lo spettacolo è finito ma le canzoni di Masini rimangono nell’etere.