Salvo Liggeri e il sogno (possibile) di una felicità condivisa

Salvo Liggeri

Un ragazzo che cammina, che ha percorso il Cammino per Santiago, la Via Francigena, ma non è un pellegrino, che scrive (ben due libri) ma non è uno scrittore, un idealista che si perde nei cammini ma si ritrova con tanti sogni, primo tra tutti riuscire a far riconoscere come diritto costituzionale la ricerca della felicità. Abbiamo di nuovo incontrato un
vecchio amico de L’Ordinario, Salvo Liggeri, che, questa volta, ha fondato, insieme a Simona Vignali e Molina Munoz Luz Yamile, una nuova associazione, Pace e Bene Aps, per farci raccontare come il suo sogno si stia concretizzando.

Dopo il Cammino per Santiago, e il successivo libro Salvo a Santiago, avevi percorso la Via Francigena per sostenere Dynamo Camp. Poi cosa è successo?

Dopo Santiago e la Francigena è stato un periodo di estremi: estrema libertà ed estrema clausura. Dopo la Francigena e il viaggio invernale in Irlanda è arrivato il lockdown, e sono passato da una vita da nomade a una vita sedentaria, nella quale sto sperimentando la convivenza con Sara, la mia fidanzata. Tanto, in realtà, ha continuato ad accadere perché ho continuato a lavorare per far crescere la community Condividere la felicità, con molti incontri virtuali, e per realizzare vari progetti di beneficenza. Stiamo organizzando, insieme alla sezione ligure della Community, un aiuto per un’associazione, La Staffetta di Genova, che si occupa di doposcuola ai bambini in un quartiere difficile della città. Posso dire che ho continuato a camminare, non fisicamente, e che insieme a me gli ideali di “Condividere la Felicità” stanno andando avanti. Per entrare nella community: https://www.facebook.com/groups/301944923783783/

Mi avevi parlato di un sogno, il riconoscimento del diritto costituzionale alla Felicità. Come nasce questo desiderio?
Questo desiderio è nato dopo quello che mi è capitato con mia figlia (Salvo ha una bimba che vive in Polonia e non riesce a incontrare, ndr), che adesso ha 4 anni, e in questi ultimi tre anni ho passato un brutto periodo, un momento difficilissimo soprattutto per un ragazzo giovane. Quando ho dovuto lasciare la Polonia avevo 24 anni e da allora non riesco ad avere contatti con la bambina e ho affrontato un percorso di grande difficoltà, anche dal punto di vista psicologico. Ho sperimentato la solitudine, il dolore, e ho capito nel mio piccolo che il problema di oggi è l’individualismo, ed è ciò che divide la società. E credo che se ci fosse un diritto costituzionale alla ricerca della felicità, non solo in Italia, ma in
tutta Europa, potrebbe essere la via, la spinta per supportare tante associazioni per aiutare i più soli; la verità è che le persone sono sempre più sole ed è importante ricordare a tutti che la felicità esiste e non è soltanto un’illusione.

Come arrivi alla costituzione dell’associazione Pace e Bene? Quali sono i suoi obiettivi?
Questa associazione, posso dirlo, nasce da un miracolo. In cammino si impara a credere nei miracoli, cosa che nella vita di tutti i giorni si tende a scordare perché siamo sommersi da scadenze, impegni, brutte notizie.
Percorrendo la Via Francigena nel 2019, passando da Carrara, su una collina, sono entrato in una splendida residenza. Era quasi sera e avevo poco tempo per arrivare a Massa. In questa residenza faccio la conoscenza con una signora, Simona Vignali, e in quel luogo di pace, con uno splendido panorama, racconto la mia storia a Simona e ci parliamo molto. Dopo questo incontro riprendo la marcia. Intanto cresceva la mia speranza di trasformare la community “Condividere la Felicità” in una associazione vera e propria ed è lì che è accaduto il miracolo: pochi mesi fa, Simona, che non avevo più visto né sentito, mi chiama e mi rivela l’intenzione di creare un’associazione no profit. Inoltre mi dice che aveva pensato a me per realizzare questo progetto in veste di segretario. Siamo riusciti a realizzare un sogno, e Pace e Bene insieme a “Condividere Felicità” stanno procedendo insieme di pari passo.
Il primo obiettivo dell’associazione è di organizzare dei seminari e delle meditazioni alla residenza, che si trova in via Forma Alta a Carrara, con tutte le sezioni di “Condividere la Felicità”, che sono presenti in sette regioni d’Italia: sarà un momento di condivisione e avremo ospiti di grande prestigio a testimoniare le tante sfide che hanno superato e che
saranno di ispirazione per tutti i membri per affrontare la vita con gioia e positività, a prescindere dalle difficoltà.

 

Sede associazione Pace e Bene
Sede associazione Pace e Bene a Carrara
Pace e bene aps
Un particolare della sede dell’associazione Pace e Bene

È necessario oggi parlare di felicità?
Oggi è più che necessario parlare di felicità, anzi è doveroso. Ritengo che la felicità si crea quando ognuno di noi ha un obiettivo da raggiungere, perché è lo scopo che crea felicità nell’individuo. Oggi molto spesso la depressione è data da un senso di inadeguatezza: il giovane è depresso perché non sa cosa aspettarsi dal futuro, l’anziano è depresso perché
teme di aver sprecato la sua vita senza uno scopo. Ci sentiamo inadeguati, isolati, le persone sono sempre più sole, la società è sempre più individualistica ed è l’individualismo da dover combattere. Dobbiamo tornare a essere una piazza, a essere una comunità, perché è soltanto ricreando una comunità che condivide, che si racconta, che opera insieme per il bene comune che si crea la felicità. La Community si chiama “Condividere la Felicità” non perché siamo felici tutto il tempo, ma perché vogliamo condividere noi stessi e le nostre storie, tornare a darci sostegno. La felicità, alla fine, è una conseguenza dei buoni proposti e della voglia di cambiare e attraverso i sorrisi è possibile riscoprire l’essenza della felicità e non soltanto il fine.

Per chi volesse saperne di più su Salvo Liggeri, può leggere il primo articolo qui: https://www.lordinario.it/persone-personaggi/liggeri-il-camminatore-per-solidarieta-che-sogna-il-diritto-costituzionale-alla-ricerca-della-felicita/

Noi, dopo due volte che lo incontriamo, vengono in mente le parole di Nietzsche: “Proprio la cosa più piccola, più sommessa, più lieve, il fruscio di una lucertola, un soffio, un guizzo, uno sbatter di occhi. Di poco è fatta la miglior felicità”. E con esse auguriamo un grande in bocca al lupo a Salvo e alla sua associazione.

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