La storia di Mattia, a 19 anni pastore per passione con il sogno di un gregge tutto suo

Capita a volte di incontrare, lungo il il fiume, un rumoroso gregge di pecore: centinaia di animali che si muovono quasi all’unisono lungo percorsi disegnati dai pastori e dalle azioni degli intelligenti cani al seguito. 

Si sentono fischi, scampanellii e belati e nel verde una macchia chiara si muove secondo geometrie apparentemente casuali. 

Ai lati del gregge, a impartire ordini ai fidati cani: i pastori. In genere si associa al pastore la figura di un uomo non più giovanissimo con la barba e le rughe che il sole negli anni ha scavato in viso. 

E invece non è così, o almeno, non sempre. Questa volta, lungo il fiume Serio, in provincia di Bergamo, ho visto condurre il gregge da un giovane pastore;incuriosito mi sono subito avvicinato cercando un contatto. Mattia è stato da subito cordiale e si è raccontato con piacere. Ecco la sua Storia.

Qui Mattia, 19 anni, tiene in braccio uno degli agnellini orfani di cui si occupa personalmente. Ph. Andrea Tognoli

Mattia ha 19 anni e durante la settimana fa il giardiniere. E’ un grande appassionato di modellismo e nel tempo ha costruito e riparato decine di piccole automobili a scoppio ed elettriche, con le quali ha partecipato con successo a concorsi e gare. Poi, un giorno, grazie ad un amico pastore, anche lui giovanissimo, fa un’esperienza che gli cambia la vita. Il contatto con il gregge, l’essere immerso nella natura, la semplicità di una vita fatta di piccole, grandi cose lo conquista e oggi, appena ha del tempo libero, veste i panni del pastore e si dedica con amore e professionalità a questa sua grande passione. 

Mattia con tutto il gregge di cui si occupa ogni weekend. Ph. Andrea Tognoli

Se chiedete a Mattia quale sia il suo posto nel mondo, di certo lui vi risponderà che è un pastore perché questa è la cosa che ama fare più di tutto e un giorno, chissà, forse avrà un gregge tutto suo.

Il week end per lui è fatto di momenti indimenticabili in mezzo agli amati animali; da una parte i bellissimi e intelligentissimi cani da pastore, che di nome fanno Fiume, Stelvio, Lupin, Ringhio, Diana; dall’altra gli agnellini orfani che lo cercano perché lui possa allattarli con il latte delle pecore e delle capre che ne hanno  in abbondanza. E poi c’è lei, la capra  Ciccina che lo segue come un cagnolino e tutte le pecore che tingono di bianco quella linea grigia e verde tracciata dal fiume Serio che se ne scorre tranquillo da Valbondione fino a Bocca di Serio, dove si immette nel più grande e importate fiume Adda. 

Una scelta anacronistica la sua, fuori dagli schemi, che lo porta a passare i sabati notte davanti a un fuoco a chiacchierare con i colleghi, in mezzo alla natura,  invece che in rumorose discoteche. 

Mattia durante i fine settimana abita in una roulotte con scritto grande “PASTORE”,  definizione che lui veste con orgoglio e felicità. 

Mattia e tutti i pastori sono protagonisti di quella green-economy tanto attesa, un esempio di come l’uomo possa interagire serenamente con il fiume, sfruttandone le risorse ma senza esagerare e sempre rispettandolo con gratitudine. E d’altronde, “La pastorizia è tra le attività che più contribuiscono a migliorare la bio diversità , a ridurre l’emissione di CO2 e a sostenere la conservazione dei grandi spazi naturali non antropizzati”; ha ribadito l’ONU durante la 3a Conferenza Internazionale per Contrastare la Desertificazione.

Quindi grazie Mattia per la tua scelta non convenzionale che contribuirà a lasciare un mondo migliore per i nostri figli. 

 

Per questo e altri articoli mi trovate anche su: www.andreatognoli.com

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