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David, ora odontoiatra al servizio di chi ha bisogno “da casa”, da sempre dentista che cura anche attraverso “le storie” dei pazienti
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Conosco David Moriconi da 32 anni e non l’ho mai visto fermo.
No, non sto parlando di movimento (o almeno, non solo). Ha cambiato città, modi di vivere, di pensare, ha viaggiato molto per capire il mondo, ma sopratutto ha viaggiato attraverso libri, studi, esperienze e idee sempre nuove.
Musicista per passione, una laurea in informatica per specializzarsi in tecnico del suono, alcuni anni di lavoro a Milano tra cantanti e musicisti, poi la scelta di una seconda laurea e una capriola di 180 gradi.
Una laurea in Odontoiatria che sorprende tutti. Persino lui. E poi anni di esperienza e uno studio a Lucca, ben avviato.
Il perchè della scelta, dopo questa intervista, è facile da intuire: David aveva bisogno di capire un altro pezzo di mondo, quello della salute indagata non solo nella risoluzione della malattia ma dal punto di vista del benessere e della storia di ogni singolo paziente e, quindi, di ogni singola persona intesa come capitale umano.
Un mondo e un metodo difficile, e per gran parte ancora inesplorato, come ci racconterà lui stesso.
In questi tempi di emergenza sanitaria David si ritrova ad aderire a un progetto partito spontaneamente dalla rete, che aiuta gratuitamente le persone costrette a casa che lamentano problemi ai denti. Consulenze al telefono per tutti quelli che ne hanno bisogno, insomma. Questa è stata l’occasione per intervistarlo ma anche per entrare nel suo mondo speciale. Sentiamo cosa ci racconta e se volete conoscerlo per una consulenza o altro, qui trovate le informazioni che vi servono per contattarlo direttamente: https://www.facebook.com/dr.moriconi/
Ciao David, benvenuto. Ci spieghi come funziona (come si chiama, chi l’ha lanciata) l’iniziativa a cui tu hai aderito, ovvero di metterti a diposizione gratuitamente per consulenze telefoniche a chi ha bisogno di consigli per problemi ai denti e, in generale, per la salute del cavo orale?
“Ciao Romina! Guarda non ho idea di come si chiami, forse non ha un nome. E’ un’iniziativa nata a catena sulle pagine di alcuni colleghi e mi sembrava bello aderire”.
Ci sono persone che ti hanno chiamato? Con che problematiche?
“Sì, qualcuno ha chiamato. Un signore anziano spaventato da un dolore forte, persone con piccoli problemi ma che si portavano avanti da giorni. In questo tempo abbiamo molto tempo per pensare e purtroppo anche per preoccuparci. Le poche chiamate, anche da parte dei nostri pazienti, probabilmente sono dovute al fatto che la quarantena ha ridimensionato anche il nostro concetto di “urgenza”: stiamo riuscendo a rimandare tutto ciò che non condizioni pesantemente il nostro quotidiano. Siamo d’improvviso diventati molto più essenziali 🙂 “
Com’è la tua giornata tipo in questo momento?
“Eh, cerco di fare del mio meglio! Di imparare dalle novità, di non lasciarmi abbattere dalle notizie catastrofiche.
Mi sveglio presto e faccio esercizi, leggo molto, studio. Ho chiamato persone che non sentivo da tanto tempo”.
In generale sappiamo che stai portando avanti la tua professione in un modo alternativo, specializzandoti continuamente in alcune tecniche speciali per un benessere più generale dei pazienti. Questo anche perchè, ci insegni, che dai denti in realtà partono molti più problemi rispetto a quello che pensiamo classicamente. Ci racconti questi aspetti? E anche i tuoi metodi alternativi di cura del paziente.
“Bellissima domanda. Cerco di riassumere ma se ne potrebbe parlare per ore 🙂
L’odontoiatria che proponiamo segue un approccio moderno e cioè centrato sulla persona e non sulla malattia. In sostanza non si guarda al singolo problema in maniera standard ma si contestualizza all’individualità del paziente. Quello che vediamo non è una parodontite in stadio avanzato ma una persona che è affetta da parodontite in stadio avanzato. Questo cambia tutto perchè ci mette in posizione di ascolto: viene fuori che questa persona è terrorizzata dai medici perchè ha già sofferto molto per il diabete, e che adesso si accorge di aver rifiutato il problema per anni, poichè i denti in casa sua “hanno sempre portato guai”. Ogni paziente porta con sè un bagaglio unico e irripetibile, perciò nel momento in cui ci chiede un aiuto il nostro primo compito è rispettare questa integrità. Lo stesso identico problema su cinque persone diverse ci condurrà facilmente a cinque soluzioni completamente distinte. Questo approccio trasforma il paziente da oggetto di un trattamento a soggetto nel recupero della propria salute orale. Inoltre gli permette di liberarsi di tanti dubbi perchè avrà la consapevolezza di ricevere, tra tutte le soluzioni disponibili, quella davvero adatta alle sue necessità”.
“C’è poi un altro capitolo molto bello ed è quello delle procedure cliniche minimamente invasive. Di continuo vengono sviluppate tecniche, strumenti e materiali che migliorano quelli esistenti e molte volte rendono il trattamento più conservativo, rispettoso della biologia dei tessuti e di conseguenza più tollerabile anche dalle persone più sensibili. Compito nostro è aggiornarci continuamente e prediligere la metodica che vorremmo fosse impiegata se sulla poltrona ci trovassimo noi.
Infine c’è il meraviglioso mondo della Riabilitazione Neuro Occlusale, che da tempo ormai ha cambiato completamente il nostro modo di lavorare. In sostanza il funzionamento della bocca è garantita da una serie di muscoli, collegati in cascata con cranio, cervicale e intero corpo, grazie ai quali la bocca è in grado di masticare, parlare e deglutire. Una bocca le cui forze muscolari non sono in equilibrio può nel tempo avere problemi di malocclusione (posizione dei denti), articolari (di funzionamento della mandibola) o protesici (fratture, decementazioni di ponti e corone). Perciò curare una bocca consiste non solo nel recupero o nel miglioramento della struttura dentale ma anche e soprattutto nel ripristino della biologia dei movimenti. Una bocca sana è una bocca in grado di masticare e deglutire bene. Di questo dobbiamo tenere conto quando modifichiamo le forme, magari con una riabilitazione implantare, protesica o anche semplicemente con l’ortodonzia dei bambini, perchè i nostri risultati potranno essere stabili nel tempo solo se le forze a cui saranno sottoposte le arcate saranno bilanciate. E’ una disciplina molto appassionante e che può portare a benefici incredibili”.
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Ci risulta che tu abbini alla tua professione anche uno stile di vita improntato alla ricerca dell’energia positiva, anche attraverso la meditazione e altre tecniche. Inoltre sei vegetariano… Ci racconti un pò di te?
“Sì, le provo tutte ahah.. Che dire: è un percorso continuo per tutti, non finisce mai. Mi piace osservarmi di tanto in tanto e mi viene da ridere se penso a quanto mi ritrovo diverso ogni volta. Sono vegetariano da quasi 10 anni, ho attraversato fasi più o meno radicali e oggi penso che la vera sfida sia rimanere “leggeri” in quello che si fa. La nostra ricchezza sono le relazioni con quelli diversi da noi.
Ti salutiamo con la nostra domanda di rito: cos’è per te STRA – Ordinario nel tuo quotidiano?
“Bello! Straordinario per me è rimanere sempre positivo. Essere concentrato, non lamentarmi, non trovare alibi al di fuori di me. Ho letto da qualche parte che il modo in cui pensiamo e parliamo dipinge il nostro destino 🙂
Grazie David per essere stato con noi!
Grazie a voi, è stato un piacere!