Ma voi ci credete alle Fate?
Non è facile incontrarle. Secondo una leggenda, tra le più comuni, c’è solo un giorno particolare in cui è possibile vederle, il 7 agosto, quando si spostano da un luogo a un altro.
Qualcuno invece ci ha raccontato che nella magica terra di Lunigiana, sul far della sera e quando nessuno le osserva, questo piccolo popolo fatato si raduna intorno ad alcune pozze d’acqua per lavarsi e stendere i propri abiti.
Noi de L’Ordinario abbiamo cercato maggiori informazioni su questo magico luogo e abbiamo scoperto che si trova nel comune di Fivizzano (Ms), al riparo da occhi indiscreti e tra le fronde profumate della stippa e della ginestra, esistono le Cascate di Fiacciano o Bozzi delle Fate, dove le leggende narrano si ritrovino le fate a fare il bagno.
Qualcuno ha raccontato addirittura di averle viste, quindi, zaino in spalla e abbiamo deciso di andare a verificare.
In auto si deve uscire al casello autostradale di Aulla e seguire le indicazioni per il paese di Fivizzano, una volta raggiunto girare a sinistra per lasciare la strada che prosegue verso il Passo del Cerreto, seguire le indicazioni per il borgo di Pognana e di Fiacciano.
Vi accorgerete che siete vicini alle cascate dalle moltissime macchine parcheggiate, noi siamo andati di domenica, forse nei giorni infrasettimanali non è così.
Il ponte sul fiume è chiuso per frana, è impossibile proseguire con le macchine, si può andare solo a piedi. Un piccolo appunto per i numerosi siti che pubblicizzano i bozzi, sarebbe buona cosa che l’interruzione venisse segnalata per evitare che il traffico si congestioni in prossimità della segnaletica di chiusura.
Dal ponte all’inizio del sentiero saranno dieci minuti a piedi. Non c’è alcuna indicazione, il sentiero è a sinistra vicino ad una costruzione e a un ponticello in pietra, i proprietari (due anziani signori che vengono lì solo a trascorrere le vacanze) ci hanno raccontato che la casa ospitava un grande negozio di generi alimentari perché il sentiero in realtà era la strada principale per raggiungere il paese di Fiacciano, ma una volta costruita la strada asfaltata è stato abbandonato e dunque anche il negozio è stato costretto a chiudere.
Iniziamo a camminare su un piacevolissimo sentiero, sulla destra una piccola maestà di campagna ci sorveglia benevola. Il percorso è relativamente breve, a volte leggermente scosceso ma che, vista la lunghezza estremamente ridotta, ci sentiamo di consigliare anche ai bambini più piccoli. Si sale e si scende, il primo tratto è un antico ciottolato in pietra, intorno a noi boschi frondosi, cespugli di ginestra in fiore e il rumore di acqua che scorre in sottofondo. In 15-20 minuti sarete al torrente, senza possibilità di errore. L’ultimo tratto è abbastanza ripido.
Malgrado sia tardo pomeriggio il luogo è comunque eccezionalmente affollato.
Abbiamo cercato di ricavarci un angolino solo per noi, dove poter rimanere seduti ad ascoltare il rumore cristallino della cascata e del ruscello. L’acqua è gelida ma moltissimi fanno il bagno e si tuffano dalla sommità della cascata.
Intorno al fiume le pietre sono piatte e colorate, molto ampie, proprio lì le fate dovrebbero stendere i loro vestiti.

Con tutta questaa confusione non si sono fatte vedere.
Abbiamo constatato con amarezza che molti umani, poco intelligenti, hanno abbandonato i sacchetti dei loro rifiuti dentro la boscaglia.
Crediamo che le fate non saranno affatto contente.
Siamo rimasti fino al calar del sole, ciò nonostante quelle piccole creature fatate sono rimaste ben nascoste. Pazienza, ci riproveremo.
Un consiglio per tutti, se per caso riusciste a vederle, fate attenzione, non lasciatevi incantare dallo splendore del loro mondo, ma limitatevi a osservarle silenziosamente. Se provate ad avvicinarvi sarete prima avvertiti dell’incombente pericolo da strane voci, rumori sinistri, tempeste violente; se ignorate i loro moniti sarete soggetti a grosse sfortune, disastri, e addirittura potreste andare incontro alla morte.
Questo ci hanno raccontato gli anziani del luogo e se, come noi, non riuscirete ad incontrarle, dovrete girare per nove volte intorno alla collina da loro abitata, in una notte di luna piena, per poter scoprire l’ingresso del loro mondo.
