Al castello di Malgrate di Massa sulle tracce dei Malaspina

castello di Malgrate

Spino secco o Spino fiorito?

Di cosa stiamo parlando? Molti di voi, cari lettori, sapranno certamente che queste due definizioni sono strettamente legate alla nobile famiglia dei Malaspina, discendente dal ceppo degli Obertenghi che resse la Lunigiana e, dal XIV secolo, il marchesato di Massa e Carrara. Suo capostipite fu Oberto, che fu conte palatino attorno alla metà del X secolo e dal 951 Conte di Luni e Marchese della marca da lui detta obertenga, nella Liguria Orientale (Genova, Tortona, Luni e zone limitrofe).

I Malaspina adottavano il diritto longobardo e, pertanto, alla morte del capostipite i possedimenti venivano divisi tra tutti i figli maschi; questo ha inevitabilmente generato una frammentazione di tutti i loro marchesati.

Dei discendenti di Oberto nel 1220 erano rimasti solo Corrado e Opizzino che furono confermati dall’imperatore nei loro feudi e che nel 1221 divisero le loro signorie: Corrado ebbe la Lunigiana a ovest del Magra e la val Trebbia, in Lombardia, dando origine al ramo dello Spino Secco; Opizzino ebbe la Lunigiana a est del Magra e la valle Staffora in Lombardia, dando origine al ramo dello Spino Fiorito.

Ogni feudo era caratterizzato dalla presenza di un imponente castello: dove vi consigliamo di andare oggi?

Seguiamo le tracce dei Malaspina dello Spino Secco e andiamo alla ricerca del Castello di Malgrate (Ms).

Scegliamo di unirci a uno dei numerosi gruppi che l’associazione delle «farfalle in cammino» organizza ogni fine settimana: si tratta di un’associazione di giovani che promuove il turismo ecosostenibile, incentivando camminate sui sentieri o visite guidate a luoghi storici.

Malgrate sorge lungo la strada che collega Villafranca Lunigiana e Bagnone. Arroccato su un colle che ne esalta la posizione strategica di fronte al castello di Virgoletta, il castello Malaspina di Malgrate costituisce uno dei complessi medievali più scenografici della Lunigiana, con la sua caratteristica torre cilindrica alta ben 25 metri che domina da secoli la valle del fiume Bagnone e le importanti vie di comunicazione appenniniche, della Garfagnana e della Cisa.

Si può arrivare con la macchina direttamente nel parcheggio, di fronte all’ingresso della cinta muraria del Castello che è, in realtà, anche la cinta muraria del piccolo borgo medievale, oppure si può fare una lunga passeggiata in salita lungo la strada asfaltata.

Ah! La pigrizia, noi ovviamente abbiamo optato per la macchina.

Il castello viene citato in un documento per la prima volta nel 1351, anno della nota divisione tra i cinque figli del marchese di Filattiera Niccolò I Malaspina

Tra i figli del marchese il distretto di Malgrate venne affidato al quadrigenito Bernabò Malaspina ed è a lui che si devono i lavori di fortificazione e implementazione sia del castello che del borgo. I discendenti di Bernabò tennero tale dominio per due secoli e mezzo e alternarono momenti di quiete con turbolente vicende determinate specialmente dalle bramosie degli stati di Firenze e di Milano per la supremazia in Lunigiana.

Nel 1615 Cesare II, fortemente indebitato e privo di figli maschi, vendette il feudo alla Camera Ducale di Milano che, dopo averlo tenuto per ventisei anni e bisognosa di denaro, lo rivendette nel 1641 alla nobile famiglia degli Ariberti di Cremona (a loro si deve la costruzione della cappella interna al Castello).

Oggi il castello di Malgrate, acquisito al patrimonio dello stato, è stato completamente consolidato e restaurato grazie ai Fondi Strutturali dell’Unione Europea e ai fondi del Progetto Speciale Castelli della Lunigiana.

Scorcio del Castello Malaspina di Malgrate_Ph. Daniela Tresconi

Dopo aver varcato la porta di ingresso al borgo si accede alla piazza centrale e da qui attraverso una scala a gradoni in pietra, che ha sostituito un antico ponte levatoio, si accede all’interno del castello. Quello che resta visibile è la struttura e la cinta muraria, non resta nulla di sale o arredi. L’accurata ristrutturazione ha consentito di ricavare ampie sale che vengono utilizzate per ricevimenti o manifestazioni.

La torre rotonda, simbolo dei Malaspina non è visitabile e alcuni solai sono pericolosi ma accedendo all’unico piano agibile è possibile vedere quello che resta degli affreschi alle pareti.

Ciò nonostante la visita al Castello merita in assoluto per la vista spettacolare che si può godere dal cammino di guardia in parte ristrutturato.

Uscendo dal Castello non perdete l’occasione di visitare il piccolo Borgo di Malgrate, molto curato e ristrutturato.

Una leggenda narra che nella parrocchiale sia nascosta la tomba di Bernabò Malaspina.

Nel castello e borgo murato, nacquero e vissero personaggi illustri molto diversi fra loro: umanisti, come Bonaventura Pistofilo e controriformisti, come fra Silvestro Landini e lo storiografo italiano Giovanni Antonio Da Faye.

Come si possono raggiungere il Castello e il Borgo?

Uscite autostradali:

Uscita di Aulla: per Aulla, Podenzana, Tresana, Fivizzano, Licciana, Comano

Uscita di Pontremoli: per Pontremoli, Lusuolo Mulazzo, Bagnone

Mezzi pubblici (CAT)

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