A La Spezia il movimento ‘Non una di meno’ ha lanciato la campagna ‘visita ginecologica solidale’

poster campagna

Si chiama «visita ginecologica solidale» ed è una campagna organizzata dal Movimento spezzino Non una di meno, per sostenere le donne che, a causa delle restrizioni causate dal Covid, non riescono o non possono avere accesso ai servizi di prevenzione ginecologica.

Abbiamo scambiato due chiacchiere con Sandra Montecchio, una delle referenti del Movimento e ci siamo fatti raccontare qualcosa di più di questa iniziativa che, iniziata un poco in sordina, sta invece dimostrando di essere un’idea vincente.

Buongiorno Sandra, raccontaci come è nata questa vostra campagna a sostegno delle donne.

Tutto è cominciato durante il primo lockdown, i consultori pubblici e gli ambulatori ginecologici della Asl sono stati chiusi e le donne che si trovavano in difficoltà economiche non potevano prenotare una visita presso studi privati. Anche dopo, quest’estate per intenderci, quando progressivamente si sono riaperte le griglie per le prenotazioni, accedere al servizio di screening e controllo ginecologico, non era affatto facile, le liste d’attesa lunghe, gli appuntamenti da recuperare troppi. E’ stato a quel punto che ci siamo chieste cosa potevamo fare, anche perché da una prima indagine conoscitiva ci siamo rese conto che molte donne non riconoscevano come prioritaria quel tipo di visita, rinunciavano autonomamente a sottoporsi ai controlli, quasi non si rendessero conto delle sempre più frequenti diagnosi di neoplasie ginecologiche.

Non una di meno
‘Non una di meno’ durante un evento.

Esatto, secondo i dati pubblicati dalla Fondazione Veronesi (CLICCA QUI) in Italia si stima che ogni anno circa ottomila donne ricevano una diagnosi di tumore del corpo dell’utero, che rappresenta la quinta neoplasia più frequente nella popolazione femminile. La differenza nelle percentuali di sopravvivenza la fa proprio la precocità della diagnosi. Come avete deciso di muovervi?

All’inizio non è stato facile, abbiamo dovuto superare una certa diffidenza nei confronti di chi, come noi, stava proponendo un servizio gratuito. Abbiamo attivato un numero telefonico dedicato alle prenotazioni, promuovendo una campagna informativa e pubblicitaria attraverso i nostri canali, la stampa, i social e i media. Ci siamo appoggiati al Consultorio AIED della Spezia, attivo sul territorio dal 1974 (per maggiori informazioni clicca qui), ma che soprattutto non aveva chiuso a causa della pandemia e stava continuando ad offrire tutte le prestazioni possibili. Per raccogliere i fondi necessari al pagamento delle prestazioni, ci siamo avvalsi di una raccolta crowfounding dal basso, organizzando stand e banchetti informativi in ogni occasione possibile.

Come è stata la risposta da parte delle persone, vi hanno sostenuto?

Ben oltre le nostre aspettative, dal crowfounding sono arrivati oltre 1300 euro, mentre altrettanti dalle raccolte fondi che molti hanno organizzato tra amici e colleghi e dalle donazioni spontanee ai nostri stand.

E la risposta delle donne? Sono arrivate richieste di aiuto?

All’inizio ci chiamavano per le richieste più disparate, anche per informazioni sull’inseminazione, poi c’è stato un boom, abbiamo ormai oltre 30 richieste di visita ginecologica solidale, di queste 15 sono già state effettuate, senza alcun onere a carico della donna che l’ha richiesta.

E se qualcuno vi accusasse di volervi sostituire al servizio pubblico?

Non vogliamo sostituirci alla sanità pubblica, che crediamo debba essere garantita ma siamo orgogliose di poter dire che stiamo continuando a dare una risposta pratica ad un problema che è evidente e che il Covid ha messo ancora di più in evidenza. I consultori pubblici dopo anni di mancati finanziamenti adeguati, viene considerato l’ultima ruota del carro in questo momento di emergenza e questo si traduce in tagli ai servizi. Le donne non devono essere costrette a scegliere tra pagare una bolletta o fare una visita ginecologica!

Come possono contattarvi le donne che hanno bisogno?

Chi ha bisogno può contattarci al numero telefonico è 3534077275, chi invece volesse fare una donazione può accedere al seguente link https://www.produzionidalbasso.com/project/visita-ginecologica-solidale-nessuna-da-sola-aied-e-nudm-la-spezia/

 

Con questa intervista chiudiamo il ciclo di iniziative dedicate ad #ottobreinrosa , un viaggio nel difficile mondo della prevenzione e cura delle malattie femminili. Ovviamente quello che vi abbiamo raccontato non è affatto esaustivo di un sottobosco di iniziative, movimenti e servizi che le Associazioni e tutto il mondo dell’associazionismo e del volontariato hanno organizzato per sopperire alle mancanze croniche di una sanità che mai come ora sta mettendo in luce le proprie falle.

Se avete altre iniziative da raccontare, noi dell’Ordinario siamo pronti ad essere la vostra voce.

Scriveteci.

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